Vittorino da Feltre: il pensiero e la pedagogia umanistica
Indice
1L'Italia delle corti alla fine del Trecento
La vita di Vittorino da Feltre si svolge a cavallo tra il Trecento ed il Quattrocento, un momento segnato, almeno in l'Italia, da profondi cambiamenti a livello politico, sociale e culturale. Dalla metà dell'XI secolo l'assetto politico dell'Italia centro-settentrionale viene caratterizzato dalla presenza dei comuni, città che dichiarano la propria indipendenza dal potere imperiale diventando centri attivi ed innovativi dal punto di vista economico e politico.
Per secoli la dirigenza di queste città è affidata alla nobiltà e ai ricchi esponenti del ceto mercantile, protagonisti della vertiginosa crescita economica che arricchisce le città. I comuni si dotano quindi di istituzioni amministrative e culturali: vengono inaugurate le prime università, in cui si diffonde un modo nuovo di intendere la cultura e la conoscenza.
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Questo sistema, che funziona per circa tre secoli, va in crisi alla metà del Trecento. Le assemblee di nobili e mercanti vengono progressivamente sostituite alla guida delle città da singoli esponenti della nobiltà che, prima informalmente e poi a tutti gli effetti, ne assumono la guida dichiarandosene signori. Comincia in questo periodo quel lento processo di sgretolamento delle istituzioni cittadine, università comprese, che perdono lentamente centralità ed importanza nel loro ruolo di poli culturali in favore delle corti.
Parallelamente, infatti, si avvia il lento fenomeno di protagonismo delle corti signorili che, nel Quattrocento prima e nel Cinquecento poi, le porterà a diventare non solo il motore reale della politica italiana, ma anche il cuore pulsante delle attività artistiche e letterarie del Rinascimento. Sul piano culturale la crisi delle università lascia spazio ai nuovi pensatori umanisti, che propongono un approccio innovativo ai classici, incentrato sulla rigorosa ricerca filologica piuttosto che sull'interpretazione allegorica. In breve, il passaggio dal Trecento al Quattrocento segna in tanti campi una cesura, e la fine di un'epoca.
2Vittorino da Feltre: formazione di un umanista
Per tanti aspetti la vicenda umana e culturale di Vittorino da Feltre può essere assunta ad esempio di quello che era il modo di intendere la conoscenza e la vita da parte dei nuovi intellettuali dell'umanesimo: egli ha infatti un approccio vorace alla conoscenza, che lo spinge a studiare a fondo ogni suo ambito, da quello letterario a quello matematico, allo scopo di ottenere una formazione approfondita e completa.
Figlio di Bruto de' Rambaldoni, Vittorino nasce a Feltre nel 1373 o nel 1378 (ma la prima data sembra la più probabile). La sua famiglia, che un tempo poteva vantare un titolo nobiliare ed il possesso di un castello, è caduta in disgrazia, ma nonostante la situazione economica sia tutt'altro che florida, Bruto tiene sempre in grande considerazione l'istruzione del figlio, alla quale sacrifica i propri mezzi limitati.
Nel 1396 Vittorino lascia la natìa Feltre per andare a frequentare l'università di Padova. Qui i corsi sono gratuiti ma i libri molto costosi, motivo per cui inizia a lavorare come insegnante di grammatica. All'università studia la filosofia e le materie letterarie, ma volendo avere una formazione completa ed onnicomprensiva si rivolge ad alcuni maestri per lezioni private di matematica, fisica, latino ed astrologia.
La permanenza di Vittorino a Padova dura vent'anni, un tempo lunghissimo nel quale, oltre ad apprendere ed approfondire le più svariate discipline, entra in contatto con alcuni tra i più illustri intellettuali e dotti del suo tempo, come il latinista Gasparino Barzizza, o Pier Paolo Vergerio, il primo umanista a formulare una nuova concezione pedagogica: un uomo che, con le sue idee, ha un'influenza enorme per Vittorino.
Per lui la svolta arriva nel 1415 quando, sentendo che Guarino Veronese era tornato a Venezia dopo anni di studio a Bisanzio, decide di recarsi da lui per apprendere la lingua greca. A Venezia, però, esercita a sua volta l'insegnamento riscuotendo un grande successo per i suoi metodi, al punto che il suo nome comincia ad essere conosciuto.
Torna a Padova dopo qualche anno ed apre il suo primo convitto per quegli universitari che vivono lontani da casa: un luogo che funziona sia da ricovero che da luogo di studio in cui vengono impartite lezioni su specifici argomenti. Nel 1421 ottiene la cattedra di retorica all'università ma non è destinato a conservarla a lungo.
2.1La pedagogia di Vittorino da Feltre: un pensiero attuale
Vittorino da Feltre affronta temi e idee che hanno rilevanza e applicabilità ancora oggi. L’attualità del suo pensiero sta nell’ abbracciare concetti chiave dell'educazione umanistica, nell'importanza dell'educazione integrale e nello sviluppo di individui responsabili e consapevoli nella società. Le sue idee hanno influenzato il modo in cui consideriamo l'educazione e il ruolo degli educatori nel plasmare le generazioni future.
Del suo pensiero sono rilevanti anche per la nostra epoca:
- Idee sull'Educazione: Vittorino da Feltre è famoso per aver sviluppato un approccio educativo centrato sullo sviluppo integrale dell'individuo. Questa prospettiva olistica dell'educazione, che mira a coltivare sia la mente che il carattere, è ancora rilevante nell'odierno dibattito sull'educazione e sullo sviluppo dei giovani.
- Importanza delle Arti Liberali: Vittorino ha sottolineato l'importanza delle arti liberali, come la grammatica, la retorica e la filosofia, per una formazione completa. Queste discipline sono ancora considerate fondamentali nell'educazione umanistica e nel processo di sviluppo intellettuale.
- Promozione della Cittadinanza Attiva: Vittorino ha incoraggiato la formazione di cittadini responsabili e impegnati nella società. Questa idea si allinea con l'importanza dell'educazione civica e dell'impegno sociale nella moderna formazione dei cittadini.
- Apprendimento Esperienziale: Vittorino ha favorito l'apprendimento attraverso l'esperienza pratica e la partecipazione attiva. Questo approccio si riflette nelle moderne teorie dell'apprendimento esperienziale e nell'importanza dell'educazione pratica.
- Personalizzazione dell'Apprendimento: Vittorino riconobbe che gli studenti hanno bisogni e potenzialità uniche, e adattò l'insegnamento in base a queste differenze. Questa idea è in linea con l'attuale enfasi sull'apprendimento personalizzato e differenziato.
- Inclusione e Uguaglianza: Vittorino da Feltre ha insegnato a studenti di diversi background sociali, promuovendo l'uguaglianza nell'educazione. Questo concetto di inclusione e di accesso all'istruzione per tutti è ancora una sfida attuale.
- Fiducia nell'Empatia e nell'Etica: Vittorino credeva che l'educazione dovesse promuovere la compassione, l'etica e l'empatia. Questi valori etici e sociali sono ancora centrali nel dibattito educativo moderno.
3La scuola umanistica alla Corte dei Gonzaga
Nel 1423 viene chiamato a Mantova da Gianfrancesco I Gonzaga perché diventi il precettore dei suoi figli.
Nei primi anni del Quattrocento il ruolo centrale delle corti nella proposizione di nuovi modelli culturali e di spinta per le nuove espressioni artistiche comincia ad emergere con decisione; la corte medicea di Firenze può essere senza dubbio presa come modello di corte in cui politica e cultura si mischiano al punto da diventare indistinguibili, ma sono tante le corti in cui il mecenatismo e l'attenzione per la cultura assumono un ruolo centrale: tra queste c'è sicuramente quella dei Gonzaga di Mantova, dove Gianfrancesco finanzia e ospita artisti cui commissiona interventi in varie zone della città.
Una corte affollata e piena di distrazioni, quella mantovana, motivo per cui Vittorino chiede a Gianfrancesco di affidargli la direzione di una struttura poco distante da essa, in cui svolgere tranquillamente il suo lavoro: Vittorino dà alla sua scuola il nome di “Ca' Zoiosa”, la Casa Gioiosa.
Qui Vittorino ha finalmente la possibilità di dispiegare appieno la sua idea pedagogica, in cui gli ideali umanistici si mischiano con lo spirito cristiano, in cui una rigida disciplina si unisce con l'assenza di sanzioni corporali, sostituite dalla dottrina e dalla morale cristiana: lo scopo di Vittorino è, infatti, quello di formare persone rette e le uniche e rare punizioni di cui si hanno notizia si hanno solo in caso di volgarità pronunciate dagli studenti.
Nella Gioiosa Vittorino impartisce lezioni in tutti gli ambiti delle cosiddette Arti liberali: con questo termine, nel medioevo, si indicano quell'insieme di discipline, puramente intellettuali necessarie per accedere agli studi universitari; queste si suddividono in trivio, cioè nello studio delle tre discipline letterarie di grammatica, retorica e filosofia, e delle quattro del Quadrivio, che comprende tutte le matematiche: aritmetica, geometria, astronomia e musica.
A questo intenso processo formativo si alterna una grande attenzione non solo all'insegnamento della dottrina cristiana attraverso la messa, ma anche alle attività ginniche, tra le quali la lotta, che nell'idea di Vittorino, formano gli studenti dal punto di vista fisico e servono anche come momento di distrazione dall'intenso impegno intellettuale dello studio.
A rendere unico ed importante l'esperimento della Gioiosa è anche la postura assunta da Vittorino, che continua a studiare intensamente, in modo che il suo comportamento funzioni come esempio per gli studenti, rendendo quindi meno diffuse l'incostanza ed il disimpegno.
Inoltre Vittorino apre la Gioiosa a tutti, specialmente a chi è più svantaggiato economicamente, un'attenzione che lo rende particolarmente apprezzato. Ma la sua scuola viene frequentata anche da ragazzi che sono destinati ad un grande avvenire: tra essi, oltre naturalmente a Carlo e Ludovico Gonzaga, anche Federico da Montefeltro che sarà duca di Urbino e Giberto da Correggio, che diverrà il primo conte di Correggio ed un importante capo militare.
Vittorino trascorre quindi il resto della sua vita svolgendo la funzione di educatore a Mantova, città in cui, amato e ammirato, muore il 2 febbraio 1466.
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Domande & Risposte
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Perché Vittorino da Feltre è famoso?
Perché è stato uno dei primi pedagoghi dell'Umanesimo, di mente aperta e grande voglia di imparare. E' stato un istitutore che ha aperto diverse scuole convitto. E' famoso il suo metodo educativo basato su una intensa attività religiosa, una rigida disciplina ed innovativo perché aveva abolito le punizioni.
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In cosa consiste il pensiero di Vittorino da Feltre?
Diede vita alla Cà Gioiosa, scuola fondata sugli ideali dell'Umanesimo, dove potevano entrare ragazzi poveri e figli di signori e dove si cresceva all'insegna dell'uguaglianza. Qui si puntava ad uno sviluppo della mente e del corpo, ad approfondire le conoscenze, lo studio ma era importante anche la ginnastica, lo svago... tutto sempre all'insegna di una rigida disciplina.