Vitruvio: vita e opere del trattatista d’architettura latino
Indice
1Chi è Vitruvio?
Marco Vitruvio Pollione (80-15 a.C.), noto come Vitruvio, fu un architetto vissuto durante l’età imperiale, autore di un importante trattato intitolato De Architectura, diviso in dieci libri dedicati alla teoria e alla pratica architettonica, ma anche a temi legati alle discipline filosofiche e scientifiche.
La sua fortuna è legata ai teorici del Rinascimento, i quali riscoprirono e studiarono l’opera vitruviana soprattutto per i metodi e le tecniche dell’architettura romana, poi prese come modello su cui basare la teoria architettonica quattrocentesca.
2Biografia
Sulla biografia di Vitruvio ci sono poche informazioni e per questo non si sa quasi nulla della sua vita. Sappiamo che nacque intorno all’80 a.C., forse a Formia, e non conosciamo quasi niente della sua formazione culturale.
Architetto, ingegnere e conoscitore del greco, durante l’età della repubblica romana, tra gli anni 58-51 a.C., Vitruvio fu ingegnere militare di Giulio Cesare (10 a.C.-44 a.C.) ed ebbe così modo di visitare la Grecia, la Gallia e il Nord Africa.
Durante gli anni dell’impero di Ottaviano Augusto (63 a.C.-14 d.C.), Vitruvio continuò a esercitare il suo mestiere di ingegnere e architetto progettando macchine da guerra e opere di ingegneria idraulica.
Nel 27 a.C. Vitruvio scrisse il trattato De Architectura, all’interno del quale si conserva un progetto per la costruzione della Basilica di Fano, oggi andata distrutta, a cui il teorico dedica cinque paragrafi.
La costruzione architettonica della basilica rispecchiava i valori di dignità e bellezza, divenuti fondamentali per il linguaggio architettonico rinascimentale di cui fu massimo rappresentante Andrea Palladio (1508-1580).
3Opere
3.1De Architectura
Il trattato di Vitruvio è l’unico testo di architettura giunto integro ed è stato utilizzato fin dal Rinascimento come modello per definire la disciplina dell’architettura.
Vitruvio diede forma a un corpus di scritti dedicati all’architettura, raccolti intorno al 27 a.C., al fine di educare sia i professionisti che i cittadini. L’opera era dedicata all’imperatore Augusto, sebbene presenti una dichiarazione di riconoscenza nei confronti di Cesare.
Il trattato è suddiviso in dieci libri, ognuno dedicato a un tema specifico. Il primo libro offre la definizione del concetto di architettura; il secondo libro espone i vari materiali utilizzati e le tecniche edificatorie; nel terzo, nel quarto e nel quinto libro sono descritte le diverse tipologie di templi antichi e di ordini, di teatri, di costruzioni marittime e di basiliche.
Nel sesto libro viene illustrata l’edilizia privata; nel settimo libro vengono esposte le rifiniture degli edifici; l’ottavo libro è dedicato all’idraulica; mentre il nono e il decimo libro sono dedicati rispettivamente alla gnomonica e alla machinatio.
3.2Principi architettonici
Attraverso un approccio sistematico e normativo, il trattato di Vitruvio espone i principi teorici e pratici acquisiti nel campo dell’architettura e dell’ingegneria fino a quel momento. I concetti fondamentali dell’opera si basano sulla simmetria e sulla ordinatio, cioè sul rapporto proporzionale che deve esistere tra l’edificio e il suo contesto.
Inoltre, secondo Vitruvio, l’architettura deve basarsi su tre categorie principali: la soliditas o firmitas, cioè la saldezza strutturale e costruttiva, l’utilitas, ossia la rispondenza a precise funzioni e la venustas, cioè la bellezza.
4Eredità
Trascorse un periodo molto lungo prima che l’opera di Vitruvio venne riscoperta; infatti, gli scrittori classici la dimenticarono ben presto. L’opera non fu apprezzata dai contemporanei di Vitruvio: il motivo riguardava la sperimentazione architettonica affermatasi in quegli anni, caratterizzata dall’affermazione delle volte e delle cupole.
Furono gli architetti della prima metà del XV secolo che sentirono il bisogno di recuperare i principi e le teorie di Vitruvio, in particolare Leon Battista Alberti (1402-1472) nella sua opera De aedificatoria, così come il già citato Palladio.
La prima edizione del De Architectura apparve nel 1486 a Roma. Poi ne seguirono altre: l’edizione fiorentina del 1496 e quella veneta del 1497 e del 1511, a cura di Fra Giocondo (1433-1515).
L’edizione del 1511 a cura di Fra Giocondo fu davvero eccezionale perché l’opera venne corredata da un apparato illustrativo composto da 136 xilografie annesse al testo e con la funzione di rafforzare il significato dell’opera.
L’uomo vitruviano è un disegno a penna e inchiostro su carta eseguito intorno al 1490 da Leonardo da Vinci (1452-1519), rappresentante l’applicazione delle teorie di Vitruvio, insieme a quelle dei teorici rinascimentali, al fine di creare un corpo strutturalmente perfetto.
A partire dal Rinascimento la fortuna europea di Vitruvio non si è mai esaurita. Dopo le prime edizioni italiane del trattato, tra il XVI e il XX secolo sono state curate numerose nuove edizioni dell’opera vitruviana, quasi 200.