Violenza sulle donne, gli ultimi dati Istat su cui riflettere

Cosa dicono gli ultimi dati Istat sulla violenza sulle donne: stalking, violenza psicologica e fisica su donne italiane e straniere. Ecco cosa ci dicono i numeri

Violenza sulle donne, gli ultimi dati Istat su cui riflettere
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VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Violenza sulle donne, le forme dell'abuso
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Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un appuntamento importante, che viene affrontato con iniziative di informazione e sensibilizzazione (anche a scuola) e che la ricerca supporta attraverso studi e statistiche. 

Non fa eccezione il più importante istituto di statistica italiano, l'Istat, che ha diffuso gli ultimi dati sul fenomeno. L'analisi più completa risale al 2014, ma sono molti gli studi che si sono susseguiti nel tempo, valutando più nello specifico alcuni episodi (molestie sul lavoro, in famiglia, stalking...).

VIOLENZA SULLE DONNE, I DATI

L'incipit dello studio Istat sulla violenza sulle donne parte con dati preoccupanti:

Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

In un altro studio del 2015-2016 l'Istat segnala che le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale sono state 8 milioni e 816 mila.

In molti casi le violenze sono state perpetrate da partner o ex partner, mentre il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner (estranei o conoscenti).

Le donne straniere subiscono violenza in egual misura: le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze, soprattutto da parte di uomini interni al nucleo familiare.

VIOLENZA SULLE DONNE: LA VIOLENZA PSICOLOGICA

Nonostante i dati molto negativi, l'Istat ha riconosciuto importanti segni di miglioramento rispetto a una precedente indagine del 2006, con una diminuzione di entrambe le forme di violenza (fisica e sessuale). Lo stesso vale per la violenza psicologica, spesso sottovalutata, eppure estremamente frequente, insieme allo stalking.

Ma quali sono queste forme di violenza psicologica, nello specifico? Ecco i casi che l'Istat ha rilevato, intervistando 100 donne relativamente al partner attuale:

  • Si arrabbia se lei parla con un altro uomo (il 10,9% ha risposto "qualche volta"), oppure la umilia o la offende di fronte ad altre persone
  • La critica per il suo aspetto, per come si veste o si pettina, o per come si occupa della casa
  • La ignora, non le parla, non la ascolta ("qualche volta" per il 7,8%, "sempre o spesso" per l'1,1%)
  • La insulta o la prende a male parole in un modo che la fa stare male ("qualche volta" per il 4,5% delle donne)
  • Cerca di limitare i suoi rapporti con la sua famiglia o i suoi amici (il 2,8% ha risposto sì) o le impedisce o cerca di impedirle di lavorare
  • Le impedisce o cerca di impedirle di studiare o di fare altre attività che la portano fuori casa o le impedisce di uscire
  • Le impone come vestirsi, pettinarsi o comportarsi in pubblico ed è costantemente dubbioso della sua fedeltà (evento segnalato dal 2,2% delle intervistate)
  • La segue o controlla i suoi spostamenti in un modo che la spaventa
  • Le impedisce di conoscere l’ammontare del reddito, gestire il suo denaro e quello della famiglia (1,2%), utilizzare il bancomat
  • Le ha tolto i documenti (per le donne straniere)
  • Danneggia o distrugge le sue cose, oppure lancia e/o rompe oggetti allo scopo di spaventarla
  • Minaccia di portarle via i figli o di far loro del male
  • Fa del male o minaccia di farlo a persone a lei vicine o ai suoi animali
  • Minaccia di uccidersi

LE MOLESTIE SUL LAVORO

Nello studio sopra citato, relativo agli anni 2015-2016, l'Istat segnala i seguenti dati:

  • Si stima che siano 1 milione 404mila (8,9%) le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro: 425mila (2,7%) negli ultimi tre anni.
  • Con riferimento ai soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro si stima che, nel corso della vita, 1 milione 173mila donne (7,5%) ne sono state vittima per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera.
  • Sono 167mila le donne che hanno subito queste forme di ricatto negli ultimi tre anni (l’1,1%); al momento dell’assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%). La quota maggiore delle vittime, inoltre, lavorava o cercava lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (20%) e in quello del lavoro domestico (18,2%).

VIOLENZA SULLE DONNE IN ITALIA

Il 25 novembre è stata scelta convenzionalmente come la giornata contro la violenza sulle donne
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Ma dove avvengono principalmente le molestie sul luogo di lavoro? L'Istat scrive che:

Risultano più esposte le donne che abitano nei centri delle aree metropolitane (49,1%) e nei grandi centri con oltre 50mila abitanti (47,2%). Valori sopra la media si stimano per le donne del Centro Italia (52,1%), dove Toscana e Lazio hanno percentuali molto al di sopra della media, e del Nord-est (49%), soprattutto in Emilia-Romagna (52,3%). Nelle Isole è la Sardegna a registrare i valori più alti (51,5%).

Si stima che le molestie sul luogo di lavoro abbiano riguardato in misura più incisiva le donne laureate (8,5%) e le donne dai 35 ai 44 anni e dai 45 ai 54 anni (rispettivamente 8,6% e 8,9%). Nella quasi totalità dei casi, l’autore del ricatto sessuale sulle donne è un uomo, che tende a ripetere il ricatto nel tempo:

Sono, rispettivamente, l’11,9% e il 10,1% le vittime che per essere assunte hanno ricevuto ripetute richieste di prestazioni sessuali e di disponibilità sessuale dallo stesso autore; nel caso dei ricatti sessuali per ottenere avanzamenti o per fare carriera, la quota di donne che li ha subiti più volte dalla stessa persona è più che doppia (il 25,5%).

Altro dato rilevante è che se una donna subisce un ricatto sessuale, nell’80,9% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna ha fatto denuncia alle Forze dell’Ordine, per i motivi più vari, tra cui:

  • Scarsa gravità percepita dell’episodio (27,4%)
  • Mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine o dalla loro impossibilità di agire (23,4%)
  • Scelta di non accettare il ricatto e rinunciare al lavoro (19,8%)
  • Essersela cavata da sole o con l’aiuto dei familiari (18,6%)
  • Paura di essere giudicate e trattate male al momento della denuncia (12,7%).

VIOLENZA SULLE DONNE, TEMI SVOLTI

Ecco qualche risorsa che può esserti utile per affrontare il tema della violenza sulle donne inserendo questi dati in un quadro più generale:

Un consiglio in più