I Vichinghi: storia, origine e caratteristiche

I Vichinghi: origini, storia, conquiste e spostamenti della popolazione scandinava che tra l’800 d.C. ed il 1100 lasciò le proprie terre e si addentrò in Europa
I Vichinghi: storia, origine e caratteristiche
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1Introduzione alla storia dei Vichinghi

Esemplare di nave vichinga
Esemplare di nave vichinga — Fonte: istock

Più o meno tra l’800 d.C. ed il 1100, i vichinghi lasciarono le proprie terre, Scandinavia e Danimarca, in cerca di fortuna. I vichinghi erano marinai e guerrieri agili e veloci, pirati in grado di cogliere di sorpresa i propri nemici in modi molto efficaci, che si arricchivano depredando insediamenti costieri, in particolare i monasteri delle isole britanniche.      

Durante i successivi tre secoli, i vichinghi si trasformarono in commercianti e coloni: alcuni di loro sarebbero entrati nel gioco delle potenze europee, e tutti avrebbero lasciato per sempre il segno in tutta Europa, in Russia, in Islanda, in Groenlandia, spingendosi fino a Terranova, nel continente americano.      

2I vichinghi: chi erano

Il nome “vichinghi” deriva dall’antica lingua norrena: non si riferiva ad un popolo, ma ad un’occupazione. Il significato del termine vichinghi deriverebbe dalla parola vik, baia o insenatura, a testimoniare la vocazione marinara di questa gente. Secondo un’altra ipotesi, il nome deriva dalla parola vikja, che significava allontanarsi e muoversi. Non sappiamo precisamente perché i vichinghi lasciavano la propria terra: sicuramente erano in cerca di fortuna e di bottino, probabilmente perché c’era stato un forte incremento demografico. Quello che sappiamo è che le loro imbarcazioni, i drakkar, erano estremamente veloci e manovrabili.      

Moneta argentata vichinga con un'immagine di una nave drakkar
Moneta argentata vichinga con un'immagine di una nave drakkar — Fonte: ansa

La lingua norrena era una lingua germanica, proprio come l’inglese ed il tedesco. Anche i popoli germanici che già abitavano l’Europa da secoli, come i Franchi, i Sassoni o i Longobardi, erano arrivati molto probabilmente dalla scandinavia, ed avevano adorato, proprio come i vichinghi, divinità come Odino. Nel IX secolo d.C., però, i vichinghi erano percepiti come gente pagana, feroce e pericolosa. 

Il termine vichinghi indicava semplicemente uomini dediti al saccheggio via mare, e per questo non avevano una particolare identità etnica: potevano essere Danesi, Norvegesi, o talvolta addirittura Lapponi. Le principali differenze tra i vichinghi e chi abitava già l’Europa centrale e meridionale erano più che altro culturali: i vichinghi erano estranei alla cultura “civilizzata” dei popoli germanici romanizzati e cristianizzati. Nel corso dell’VIII Secolo i vichinghi avevano già commerciato con loro tramite scambi commerciali, in particolare di pellicce. Quando i vichinghi raggiunsero l’Europa continentale, sapevano che era abitata da popolazioni in guerra tra loro, ed in possesso di molti tesori da depredare...     

3Le prime spedizioni dei vichinghi

L'isola di Lindisfarne
L'isola di Lindisfarne — Fonte: istock

Nel 793 i vichinghi attaccano Lindisfarne, un’isola sacra situata sulla costa del Northumberland, nell’Inghilterra nordorientale, che ospitava un monastero importantissimo. Oltre a causare costernazione in tutto l’occidente Cristiano, questa data segna anche l’entrata a pieno diritto dei vichinghi nella storia europea: è il primo attacco vichingo descritto in una cronaca.   

Ad attaccare Lindisfarne erano stati probabilmente dei vichinghi navigatori originari della Norvegia. Il monastero non venne distrutto, ma il modo di agire di questi vichinghi pagani suscitò un’impressione fortissima, perché fino ad allora monasteri di questo tipo erano stati sempre rispettati, motivo per cui, tra l’altro, non venivano sorvegliati in modo particolare.  

  

Due anni dopo, ci furono nuovi attacchi dei vichinghi verso altri monasteri, ancora una volta indifesi, nelle isole Ebridi ed in Irlanda. Nel 799 ci fu il primo attacco nell’Europa continentale, presso il monastero di San Filiberto a Noirmoutier. Per molti anni i vichinghi avrebbero continuato a razziare punti chiave dell’Arcipelago britannico (in particolare in Irlanda) e dell’Europa, concentrandosi anche su importanti punti di scambio commerciale come Dorestad, a 80 km dal Mare del Nord, particolarmente preso di mira a partire dall’830.    

Dopo la morte dell’imperatore carolingio Ludovico il Pio, i vichinghi iniziarono ad intervenire anche nella guerra civile tra gli eredi al trono carolingio quando uno di loro, l’imperatore Lotario I, chiese aiuto ai vichinghi contro i propri fratelli. Sarà solo nel IX secolo, però, che i Vichinghi inizieranno a stabilirsi in Europa.    

4Conquiste dei vichinghi nell’Arcipelago Britannico

Illustrazione di navi vichinghe
Illustrazione di navi vichinghe — Fonte: istock

Verso la metà del IX secolo, i vichinghi norvegesi iniziano ad insediarsi in Irlanda, Scozia ed Inghilterra. Fondano città come Dublino, Waterford e Limerick, sulla costa irlandese. Si trattava di basi per le razzie verso l’Inghilterra e l’Irlanda interna, ma anche di importanti centri di scambio. I vichinghi controllavano anche ampie porzioni della Scozia settentrionale, e delle sue isole: le Shetland, le Orcadi e le Ebridi.  

A partire dall’865, i danesi, con una vera e propria armata, tentano di conquistare e colonizzare l’intera Inghilterra. Le cronache anglosassoni del tempo nell’865 la ricordano come Grande armata danese, una vera e propria orda di pagani che, alla fine del IX secolo, riusciranno a conquistare gran parte dell’Inghilterra.  

L’Inghilterra di allora era divisa in sette regni anglosassoni: un equilibrio messo in crisi dai danesi, che in pochi anni conquistano l’Anglia orientale (870), la Northumbria (867) e smembrano la Mercia. L’unico regno capace di fronteggiarli attraverso un efficace sistema di fortificazioni (sconfiggendoli anche in battaglia nell’871) rimaneva il Wessex, nella parte più meridionale dell’isola. L’armata danese si stabilì dunque più a nord, nel regno di Northumbria, rendendo la città di York un importante centro di scambi e mischiandosi alle popolazioni sottomesse.     

Verso la metà del X secolo, il regno di Wessex, un baluardo di resistenza anglosassone, riuscirà a riconquistare gran parte delle zone dominate dagli scandinavi, riunendo l’Inghilterra sotto un’unica corona, e scacciando definitivamente il re Eric (soprannominato ascia insanguinata) dalla Northumbria. Come vedremo dopo, però, i vichinghi sarebbero tornati presto.     

5I Normanni

Cattedrale di Rouen, iniziata nel 1030 e conclusa nel 1540
Cattedrale di Rouen, iniziata nel 1030 e conclusa nel 1540 — Fonte: istock

Parallelamente alle conquiste nell’Arcipelago Britannico, altri vichinghi si stabilirono nel continente europeo dove, più o meno a partire dal X secolo, saranno noti come Normanni. Oltre alle città costiere come Nantes (saccheggiata nell’842), raggiungeranno l’entroterra, saccheggiando città come Parigi, Orleans e Tours. In Spagna assedieranno Siviglia nell’844, allora in possesso degli Arabi, ed in Italia, nell’859, si spingeranno fino a Pisa.   

Questi vichinghi riuscirono ad ottenere dal re dei Franchi occidentali Carlo il Semplice una concessione di terra nel 911, per la prima volta nella storia. Si trattava di un pezzo dellla Neustria, per l’esattezza la città di Rouen, in Francia, con i territori circostanti. In cambio di ciò il loro capo Hrolfr (in italiano ricordato come Rollone) si impegnava a proteggere il passaggio della Senna, in particolare impedendo l’accesso ad altri vichinghi. Rollone si fece battezzare l’anno successivo, ed ottenne la carica di conte di Rouen. I territori sotto il suo controllo presero il nome di Normandia, che conserva ancora oggi.   

Dopo l’anno Mille, alcuni di questi Normanni appartenenti alla famiglia di Altavilla sarebbero arrivati in Italia meridionale, conquistando terre a Capua e a Melfi. Nel 1059 Roberto il Guiscardo sarebbe diventato duca di Puglia e Calabria, mentre suo fratello Ruggero I avrebbe conquistato la sicilia, sottraendola agli arabi. Nel 1130, Ruggero II, figlio di Ruggero I e nipote di Roberto, sarà incoronato re di Sicilia, riunendo l’Italia meridionale normanna sotto un’unica corona.     

6I vichinghi oltre l’Europa

Sempre nel IX secolo, i Vichinghi norvegesi avevano iniziato a colonizzare l’Islanda, isola allora quasi del tutto disabitata. Una saga Islandese conservata in manoscritti del XIV e XV Secolo ci racconta che alla fine del X secolo, dall’Islanda, i Vichinghi raggiunsero la Groenlandia. Tra loro c’era il famoso Erik il Rosso, il cui figlio Leif Eriksson, intorno all’anno 1000, riuscì a raggiungere addirittura Terranova. Le nuove terre vennero chiamate dai vichinghi Vinland (terra del vino).  

A confermare la veridicità delle saghe, nel 1960 a Terranova, presso Anse aux Meadows, vennero trovati i resti di un insediamento vichingo: non si sa se si tratta della leggendaria Vinland descritta dalle saghe, ma è certo che tra X e XI secolo l’insediamento fu abitato, sembra per soli tre anni, da vichinghi.  

Altri guerrieri e pirati scandinavi di lingua norrena, provenienti, sembra, dall’attuale Svezia, erano andati invece verso Est, raggiungendo i paesi slavi e poi Bisanzio, dove vennero chiamati variaghi. La storia dei variaghi è molto diversa da quella dei loro “colleghi” vichinghi, perché, più che in razziatori e signori territoriali, si trasformarono presto in mercanti e mercenari. Nondimeno, attaccarono Costantinopoli (nell’860 e nel 941), e persino la Persia. Sembra che da queste popolazioni, chiamate Rus dalle fonti slave, possano discendere Novgorod e Kiev, due stati da cui si originò la Russia - si tratta però di una posizione molto dibattuta, e dunque incerta.   

7L’Inghilterra contesa

Sempre intorno alla metà del X secolo, re Aroldo II, detto Dente Azzurro, si convertì al cristianesimo, e riuscì ad unificare Danimarca e Norvegia. Iniziava così una nuova età per i vichinghi, che tornarono alle loro antiche mire sull’Inghilterra. Sweyn Barbaforcuta, figlio ribelle di Aroldo, riuscì a conquistarla nel 1013, esiliando il re Etelredo II. Suo figlio Canuto il Grande (Knut), arrivò a regnare su un vero e proprio impero, che comprendeva Inghilterra, Danimarca e Norvegia.   

L’Inghilterra sarebbe stata riconquistata dagli anglosassoni nel 1042, con Edoardo il Confessore, a cui sarebbe seguito nel 1066 l’ultimo re Anglosassone d’Inghilterra, Aroldo II. Aroldo II regnò per meno di un anno, durante il quale avrebbe difeso l’Inghilterra da un’altra invasione vichinga, stavolta capeggiata dal re Harald III di Norvegia. Nel frattempo il duca di Normandia Guglielmo, un potentissimo feudatario del re di Francia, aveva pensato di approfittare della situazione invadendo l’Inghilterra.   

Ritratto di Giuglielmo I, detto Il Conquistatore
Ritratto di Giuglielmo I, detto Il Conquistatore — Fonte: istock

Il 14 ottobre del 1066, con la battaglia di Hastings, i Normanni sconfissero definitivamente gli Anglosassoni, uccidendo re Aroldo II. La corona d’Inghilterra passò quindi a Guglielmo I il Conquistatore, Duca di Normandia, in un certo senso, dunque, un discendente dei vichinghi. Da questo momento in poi la storia inglese fu legata a doppio filo con la storia francese: il re d’Inghilterra era anche duca di Normandia, e di conseguenza un vassallo del re di Francia.   

Ma i tempi delle razzie vichinghe erano ormai lontani: già con Aroldo II i regni Scandinavi erano diventati dei regni cristiani, perfettamente inseriti nell’Europa medievale. Quanto alla cultura dei vichinghi, veniva ormai assorbita in quella europea e cristiana, sopravvivendo nelle saghe islandesi, oltre che nei toponimi di molti luoghi d’Europa.   

8La storia di Ragnar Lothbrok

Re danese e guerriero vichingo del IX secolo, le cui gesta divennero leggenda. Non esistono fonti certe sulla sua esistenza, ma la sua figura è narrata in tre cicli: la Saga di Ragnarr Loðbrók, il Racconto dei figli di Ragnarr, scritte in lingua norrena, e in uno dei libri delle Gesta Danorum in latino.

Fu il padre di Halfdan, Inwear e Hubba che, secondo le cronache anglosassoni, nel 865 invasero l'Inghilterra per completare l'impresa stabilita da Ragnar, che avrebbe invaso precedentemente il territorio tentando di conquistarlo.

Lo storico danese Saxo Grammaticus narra che tra le battaglie di Ragnar ci sia stato uno scontro con l'imperatore Carlo Magno, mentre secondo le leggende sassoni, fu catturato dal re anglosassone Aella di Northumbria e poi ucciso, tema ripreso anche nelle saghe islandesi.

Un poema islandese rende la sua figura più fantasiosa, narrando delle sue nozze con una figlia di Sigfrido e Brunilde.

9Il vero aspetto dei vichinghi

Nell’immaginario comune i tipici vichinghi sono biondi, alti, sporchi e indossano un grande elmo con le corna, ma l’idea che ci siamo fatti di questi abili marinai e guerrieri non è che il frutto di rappresentazioni artistiche e popolari. Anche il successo di Vikings, serie televisiva di carattere storico, creata e scritta da Michael Hirst, ha contribuito a rafforzare l’immagine del bel vichingo alto e biondo. 

Alcuni anni fa, il genetista evoluzionista danese Eske Willerslev, in un grande lavoro di ricerca durato sei anni e poi pubblicato su Nature, ha realizzato una grandissima analisi genetica di resti ossei ricavati da cadaveri sepolti secondo la tradizione vichinga. La ricerca ha analizzato i resti provenienti da sepolture di tutta la Scandinavia, ma anche da siti archeologici sparsi in Ucraina, Regno Unito, Polonia, Russia fino alla Groenlandia. Lo studio ha dimostrato che i vichinghi non erano tutti biondi, molti erano castani o avevano i capelli scuri. Con grande sorpresa, i ricercatori hanno individuato un’origine genetica non solo scandinava, infatti, sono stati scoperti tratti genetici provenienti dall’Asia e dall’Europa meridionale, sicuramente precedenti all’età vichinga. Le differenze genetiche sono state individuate anche all’interno della stessa Scandinavia, questo dimostra come anche nella stessa regione, i vichinghi fossero in realtà abbastanza isolati. 

I Vichinghi sono spesso rappresentati e descritti come rozzi e sporchi, ma in realtà, prendevano molto sul serio l’igiene personale. Alcuni ritrovamenti archeologici hanno dimostrato, tramite frammenti di vestiti conservati grazie al contatto con le spille che i vichinghi utilizzavano per fissare gli abiti, che c’era una grande attenzione riguardo all’abbigliamento. I vestiti erano fatti di lino, lana, pelli animali, e i più ricchi usavano anche la seta. Anche alcune fonti cristiane testimoniano la cura del corpo dei vichinghi, sottolineandone la raffinatezza nell’abbigliamento e l’attenzione dedicata all’aspetto esteriore. Inoltre, sono stati ritrovati pettini, pinzette e vari accessori per la cura del corpo.

Non ci sono prove concrete che dimostrano l’utilizzo da parte dei vichinghi degli elmi con le corna, anzi le raffigurazioni dell’epoca non mostrano nessuna rappresentazione di questo particolare tipo di copricapo.