Il ministro Bussetti interviene sulla questione vaccini. Collaborazione sì, ma no a responsabilità dei Dirigenti Scolastici
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OBBLIGO VACCINALE SCUOLA

A pochi giorni dalla comunicazione delle novità rispetto all'obbligo vaccinale introdotte dal nuovo Governo e riferite dalla ministra della salute Grillo, interviene anche il ministro Bussetti, ad esprimere preoccupazione per le eventuali responsabilità di cui verranno investite le scuole - e in particolare i Dirigenti Scolastici - con l'introduzione delle autocertificazioni firmate dalle famiglie.
VACCINI, LA DICHIARAZIONE DEL MINISTRO BUSSETTI
La questione vaccinale è tema di salute pubblica. Il Miur, nell’ambito delle proprie competenze, garantisce la massima collaborazione al Ministero della Salute per l’attuazione delle politiche sanitarie previste dalle disposizioni legislative vigenti - dichiara il ministro Marco Bussetti - In questo periodo tutti gli uffici del Ministero dell’Istruzione sono al lavoro per il corretto avvio dell’anno scolastico. A questo proposito è opportuno considerare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, che costituiscono snodo fondamentale per il sistema di istruzione e formazione. Certamente la dirigenza scolastica non può essere gravata di incombenze in materia sanitaria.
Proprio nel giorni scorsi, e a seguito delle novità in tema di vaccini a scuola, i Dirigenti Scolastici avevano richiesto un incontro con la ministra Grillo, per meglio chiarire quali siano le responsabilità della scuola rispetto al tema. Dalla circolare in vigore, infatti, si specifica che il controllo delle dichiarazioni delle famiglie potrà essere effettuato dalla scuola stessa, che se lo riterrà opportuno potrà effettuare controlli a campione per verificarne la veridicità. Una responsabilità che grava sulle scuole in maniera importante, soprattutto in giorni in cui è stato sollevato anche il tema delle classi differenziali per bambini vaccinati e non vaccinati.
Sul tema è intervenuta anche la stessa ministra, intervenendo in una trasmissione - Omnibus La7 - e specificando che per chi dovesse dichiarare il falso sono previsti fino a sei mesi di carcere.