Una storia quasi solo d'amore: trama e riassunto del romanzo di Paolo di Paolo

Trama e riassunto del romanzo Una storia quasi solo d'amore dove si racconta dell’amore, in ogni suo aspetto più profondo e nascosto.

Una storia quasi solo d'amore: trama e riassunto del romanzo di Paolo di Paolo
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Una storia quasi solo d'amore: trama

Paolo di Paolo
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Una storia quasi solo d’amore” è un romanzo dello scrittore Paolo di Paolo, in cui viene raccontato l’amore, in ogni suo aspetto più profondo e nascosto.

Lo scenario è la Città Eterna, dove Grazia Palazzi gestisce una scuola di Teatro, a Monteverde Vecchio. Non è più un’attrice attiva e le sue giornate sono dedicate a portare avanti la sua scuola. I dubbi sulla carriera e sulle scelte prese non la abbandonano mai.

Ogni tanto le vengono offerti dei ruoli secondari in qualche fiction televisiva, ma nulla di davvero importante. Però insegnare recitazione le piace e lo fa con passione, nascondendo il denso peso di tutti i suoi rimpianti.

Negli anni che si sono susseguiti, tanti ragazzi sono passati per la sua scuola. Li ricorda tutti con dolcezza ma soprattutto uno le è rimasto nella mente. Si tratta di Flaminio Morante, conosciuto da tutti come Nino. Nino è un giovane dal sorriso grande e incantevole che non perde mai occasione di lanciare battute taglienti anche alla stessa Grazia. Ha talento il ragazzo, perché ha l’istinto del palcoscenico e molta personalità da mostrare al pubblico spettante. Nino però si trasferisce per un periodo a Londra con la sua ragazza e si allontana così dal mondo del teatro. La vita a Londra non è come la aveva immaginata: i soldi sono sempre pochi e la quella euforia iniziale si spegne ben presto.

“Eravate bellissimi. Soprattutto verso sera, sfiniti dall’ultimo tentativo di ripetere la stessa battuta.”

Una storia quasi solo d'amore: riassunto

Durante una lettura pubblica, l’insegnante Grazia viene avvicinata proprio dalla madre di Nino, che le racconta la sua preoccupazione per questo figlio lontano e senza grandi prospettive per un futuro sempre più vicino. La madre di Nino prega Grazia di trovargli un lavoro ed è così che quando decide di organizzare un corso di Teatro per anziani, Grazia pensa proprio al ragazzo. Ricevuta la proposta via email, Nino lascia tutto e ritorna a Roma.

Intanto, nella vita di Grazia arriva anche una nipote di quasi trent’anni, Teresa, che ha trovato lavoro in un’agenzia di viaggi. Le due donne hanno sempre avuto un rapporto di grande complicità, ma adesso questo rapporto è cambiato. Teresa è sempre gentile e sorridente, come sempre, ma allo stesso tempo è distante, chiusa come se volesse nascondere qualcosa. Ed è proprio così in effetti. Teresa è provata da una esperienza sentimentale che l’ha fatta a pezzi. Ora sta provando a rimetterli insieme, decisa a non ripiegarsi su se stessa e a costruire rapporti etici.

Nino e Teresa, queste due stelle nella notte di Grazia, si incontrano una sera di ottobre, davanti al teatro. Nino rimane turbato dal fascino indecifrabile di Teresa, così semplice eppure misterioso. Teresa ha sette anni in più di Nino e questa differenza lo costringe a pensare, a farsi domande e a fare domande al mondo, che via via acquisiscono sempre più altezza e spessore.

“A lei avrebbe parlato di sé in modo diverso. Con sincerità, ecco. Le avrebbe spiegato che non ricordava un solo momento, nemmeno uno, della sua vita cosciente in cui non ci fosse stato un po' di teatro.”

Al di là dell’inevitabile attrazione fisica, Nino è attratto proprio da quel mistero, portato con semplicità e scioltezza. Teresa invece vede in Nino una possibilità di rinascita. I due sono l’uno lo specchio dell’altra, che riflette e scompone le scelte, le ambizioni, le inquietudini che si portano dentro da anni.

Tanto Nino è figlio del suo tempo, con molte passioni spente e nessuna tensione ideologica, tanto Teresa, con il suo segreto, sembra andare oltre tutte le convenzioni. Sono entrambi ostaggi di un mondo invecchiato e decidono di lanciarsi insieme verso un sentimento nuovo, come si trattasse di un patto o di una scommessa.

“E’ incredibile l’inclinazione che si può avere improvvisamente l’uno per l’altra.”

Il loro venirsi incontro, toccarsi e conoscersi in un reciproco magnetico esotismo, arriva ad abbattere l’armatura di ogni pregiudizio e chiusura. Per Nino diventa fondamentale riuscire ad entrare nella testa di Teresa e rimanerci, se non per sempre, almeno per un po'. Un amore insolito li travolge come una corrente che scava fino in fondo l’estraneità per trasformarla in intimità. Un amore in grado di avvicinare due universi altrimenti inconciliabili.

Tutta questa storia accade sotto lo sguardo lungo e partecipe di Grazia, che esce di scena proprio mentre crescono l’attesa e il desiderio tra i due giovani. Grazia rilegge l’intera vicenda scrutando il loro cercarsi là dove sono più profondamente diversi. Lo sguardo è quello di una attrice drammatica attenta ai ritmi, ai gesti e ai respiri, che consente allo scrittore Paolo Di Paolo di dedicare parole bellissime al Teatro come simulacro della vita.

“C’è una zona teatrale in ogni nostro atto (…), una posa, una pronuncia, un gesto, un’espressione del viso che corrisponde a un calcolo e comunque è un’attesa. Non è una questione di doppia vita, ma di questa, dell’unica”.

La distanza tra le orbite di Nino e Teresa, che convivono e generano attrito, nasce dalle loro differenze più profonde. La trentenne Teresa è radicata nelle vecchie categorie del Novecento, il ventitreenne Nino, invece, nuota in un mare aperto, in una libertà morale senza confini. Tra i due, seppur così diversi e lontani, tutto parla di complicità, come anche il desiderio che è fatto di gesti semplici e complici.

Nino è quindi il risultato dello sgretolamento dell’autorità, è figlio della sua epoca senza tensione ideologica. Nino ha però dalla sua parte un’insegnante e un amore che sembrano poter contrastare questo processo di desertificazione.

Non manca poi una componente religiosa che fa da sfondo a tutta la storia come fosse un banco di prova fondamentale.

Questo sottofondo porta a delle riflessioni interessanti anche sul connubio vita-teatro, in cui lo scrittore Paolo di Paolo trasfonde pensieri intimi, facendoli percepire come esperienze conoscitive di fondamentale importanza.

Temi trattati

Lo scrittore sa coniugare sperimentazione e continuità, in un romanzo che affronta temi delicati e preziosi. Il ricorso al “voi” crea una sorta di monologo in cui un solo interprete affronta tante parti, come se gli attori si moltiplicassero sulla scena. Tutto questo spezza il ritmo e teatralizza al massimo la narrazione.

Con rigore e coerenza, Paolo Di Paolo racconta questa storia con una scrittura raffinata. Le tormentate, ma sempre verosimili, comuni vicende sentimentali dei due protagonisti si intrecciano alle riflessioni sulla vita e sul teatro, rendendo il romanzo “Una storia quasi solo d’amore materia viva, in cui potersi riconoscere e in cui poter trovare delle risposte alle tante domande che abbiamo in testa. Un romanzo che racconta della volontà di non arrendersi nemmeno per un momento.

“Qualcuno, da lontano, scambia per luce vera il neon freddo e sterile del saperci fare”.

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