Umanesimo: significato e caratteristiche

Storia dell'Umanesimo: etimologia e caratteristiche del fenomeno ispirato da Petrarca e Boccaccio che promosse una rinascita di arte e letteratura
Umanesimo: significato e caratteristiche
ansa

1Umanesimo: definizione

«Ciò che l'occhio è per il corpo, la ragione lo è per l'anima». Con queste poche parole l'umanista olandese Erasmo da Rotterdam rese chiaro il senso di un fenomeno culturale, l'Umanesimo, che durante il Quattrocento rimise al centro la capacità di ragionare dell'uomo pur non dimenticando i valori cristiani. 

2Umanesimo: etimologia

L'Umanesimo fu un fenomeno culturale che nacque in Italia negli ultimi anni del XIV secolo e che si sviluppò in Europa nel Quattrocento. L'elemento caratterizzante di questo movimento culturale fu la riscoperta della cultura dell'antichità classica greco-romana.        

Il termine Umanesimo deriva da humane litterae, le discipline letterarie, storiche e filosofiche tipiche dell'uomo su cui posero l'attenzione gli studiosi del Quattrocento, che riportarono alla luce e reintrodussero nella cultura occidentale i classici latini e greci rimasti sepolti per secoli nelle biblioteche dei monasteri e nell'Impero bizantino.      

L'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, 1490 circa, penna e inchiostro su carta
Fonte: ansa

In contrasto con quanto accadeva nel Medioevo, considerato dagli Umanisti un'epoca barbara e oscura, gli studiosi del Quattrocento misero l'accento sulla capacità dell'uomo di agire nella vita civile e politica e si accostarono ai classici con la volontà di far rivivere, attraverso lo studio e l'imitazione, le virtù del mondo antico.  

Gli elementi che favorirono la nascita e lo sviluppo dell’Umanesimo in Italia furono: 

  • Le città dell'Italia centro-settentrionale, e in particolare Firenze, erano caratterizzate da vitalità economica e culturale
  • La presenza di numerose biblioteche, monasteri e università dove erano conservati i testi antichi
  • La formazione giuridica di molti intellettuali, basata sullo studio del diritto romano, che aveva reso familiare il mondo antico.

3Da Roma alla Grecia: l'Umanesimo alla riscoperta dell'antichità

L'opera di riscoperta dei testi antichi venne avviata nel Trecento dal poeta Francesco Petrarca che, in una biblioteca, ritrovò le Epistole di Cicerone. Petrarca si può considerare il fondatore dell'Umanesimo perché fu il primo ad avvicinarsi ai classici nel tentativo di riscoprire lo spirito della civiltà antica.        

La riscoperta degli antichi, continuata nel Quattrocento da Poggio Braggiolini con il ritrovamento dei testi di Lucrezio, mise in evidenza la necessità di approcciare i testi antichi secondo nuovi principi.
Da questo nacque la filologia, l'indagine critica condotta sui testi e sui documenti per stabilirne l'autenticità e ricostruirne l'integrità così da arrivare a una corretta comprensione. Maestro della filologia fu Lorenzo Valla, che applicò i principi della nuova scienza agli autori latini ma anche alla Bibbia e ai documenti storici.      

In una prima fase la riscoperta del mondo classico si concentrò sulla romanità. La riscoperta del greco, rimasto sconosciuto a gran parte dei letterati latini, iniziò solo verso la fine del Trecento quando, dall’Impero bizantino, arrivarono studiosi conoscitori della lingua.      

Dopo il Concilio di Firenze del 1439, il vescovo greco Giovanni Bessarione, fu ospitato a Venezia e portò con sé una grande collezione di libri scritti in greco: si diffusero così le opere di autori come Omero, Tucidide e Sofocle, che fino a quel momento erano stati conosciuti solo attraverso le traduzioni latine e arabe. A Venezia arrivarono anche gli scritti di Platone, tradotti dall'umanista Marsilio Ficino a partire dal 1462.         

Ficino fondò l'Accademia platonica, dove si tenevano lezioni e si confrontavano gli studiosi, e dove si sviluppò un pensiero da cui nacque il neoplatonismo, corrente filosofica che esaltava la centralità dell'uomo nell'universo.   

4L'impegno dell'uomo nella vita civile e politica

Secondo gli Umanisti l'educazione doveva essere finalizzata a formare un uomo virtuoso e impegnato nella dimensione civile. Per questo venne sviluppata una pedagogia alternativa che non si basava sui metodi repressivi e sull'apprendimento a memoria. Molti Umanisti si impegnarono nella realizzazione di scuole in cui l'insegnamento tradizionale delle discipline letterarie si univa ad altre con il fine di raggiungere un equilibrio in tutte le attività umane.  

  • Vittorino da Feltre creò a Mantova la Casa giocosa, una scuola nella quale il gioco aveva un ruolo di grande rilievo
  • Guarino Veronese fondò a Venezia una scuola di lingua greca e a Ferrara una scuola in cui allo studio delle discipline umanistiche si affiancarono la caccia, il nuoto e la ginnastica.

Una volta formato, l'uomo doveva operare nella vita civile e politica: l'unione tra culto della classicità e impegno etico-politico caratterizzò profondamente l'Umanesimo.  

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5L'Umanesimo cristiano

Lo spirito critico e di rinnovamento morale dell'Umanesimo ebbe conseguenze, oltre che nella vita politica, anche nella cultura religiosa. Non dimentichiamo che l'uomo messo al centro del mondo dalla cultura umanistica era un uomo di religione cristiana.   

In quest'ottica, la scoperta effettuata da Valla nel 1440 della falsità della donazione di Costantino, documento che avrebbe dovuto provare la legittimità del potere temporale dei papi, ebbe importanti implicazioni politiche e religiose.
Principali bersagli della critica degli Umanisti, che si richiamavano a una dimensione intima e spirituale della fede e che diedero vita all'Umanesimo cristiano, furono:     

  • Il potere temporale dei pontefici
  • La corruzione e l'ignoranza del clero
  • I riti ecclesiastici al limite della superstizione
  • L'inutilità delle dispute dottrinali.
Ritratto di Erasmo da Rotterdam
Fonte: istock

Massimo rappresentante dell'Umanesimo cristiano fu l'olandese Erasmo da Rotterdam. Grazie al procedimento filologico, Erasmo si impegnò nell’elaborazione di nuove edizioni della Bibbia leggibili da un alto numero di persone. Influenzato dal movimento religioso chiamato devotio moderna, che aveva come modello la vita di Cristo e sosteneva la lettura personale della Bibbia, viaggiò molto e si tenne in contatto con uomini di cultura di ogni Paese europeo: ed è proprio per questo motivo che il programma di scambio culturale universitario europeo si chiama Erasmus.    

Erasmo, attraverso opere come l'Elogio della Follia (1509), diffuse un nuovo sentimento religioso basato sulla tolleranza e sulla critica dei difetti presenti nella società, mostrando come la religione fosse divenuta strumento di sopraffazione e come il mondo non fosse governato dalla ragione. 

Nel 1487 l'ideale di tolleranza religiosa venne ripreso dall'umanista Giovanni Pico della Mirandola, che convocò a Roma un convegno filosofico internazionale durante il quale si sottolineò la centralità dell'uomo, destinato a vivere nel mondo e ad essere protagonista in libertà e al di là delle differenze religiose: prendeva corpo il progetto umanista di pax philosophica e di concordia tra le fedi.  

6L'Umanesimo e la stampa

Gutenberg esamina il lavoro della pressa
Fonte: getty-images

La stampa a caratteri mobili, inventata dall'orafo tedesco Johannes Gutenberg nel 1450, ebbe grandi conseguenze per la storia umana e fu un importante mezzo di propagazione degli ideali dell'Umanesimo.
Dalla Cina giunse la tecnica per stampare intere pagine che venivano modellate versando del piombo fuso in stampi di terracotta. L'innovazione di Gutenberg consistette nel creare singoli caratteri di piombo, che erano assemblati per comporre pagine intere e che potevano essere riutilizzati all'infinito.     

Nel 1456 il primo libro stampato fu la Bibbia in latino e in poco tempo il libro a stampa - meno costoso rispetto ai manoscritti creati sino ad allora e quindi accessibile a un pubblico più vasto - divenne il mezzo privilegiato dagli umanisti per diffondere le nuove idee. Le stamperie si diffusero rapidamente in tutta Europa. A Venezia nacquero stamperie di grande pregio grazie all'editore Aldo Manuzio che creò:     

  • Il corsivo nell'arte tipografica, che prese il nome di Aldino o Italico
  • Il primo libro di piccolo formato.

Il movimento di riscoperta della cultura classica e il tentativo di renderla attuale che caratterizzò l'Umanesimo non fu un fenomeno fine a se stesso, ma la premessa per il grandioso sviluppo artistico, scientifico e intellettuale che caratterizzò prima la cultura italiana e poi europea tra XV e XVI secolo: il Rinascimento.   

    Domande & Risposte
  • Su cosa si basa l’Umanesimo?

    L’Umanesimo si basa sulla riscoperta della cultura dell’antichità classica greco e romana. Gli studiosi del ‘400 misero l'accento sulla capacità dell'uomo di agire nella vita civile e politica e si accostarono ai classici con la volontà di far rivivere, attraverso lo studio e l'imitazione, le virtù del mondo antico.

  • Che cosa si intende per Umanesimo civile?

    L’umanesimo civile è l’espressione con cui ci si riferisce alla cultura che si sviluppò a Firenze nel XV secolo. L’intellettuale fiorentino era convinto che la cultura non dovesse essere solo uno strumento di raffinamento culturale e spirituale soggettivo, ma uno strumento di miglioramento della vita civile collettiva.

  • Chi sono i precursori dell’umanesimo?

    Francesco Petrarca, il fondatore dell’Umanesimo, Poggio Bracciolini, Marsilio Ficino, Vittorino da Feltre, Guarino Veronese, Erasmo da Rotterdam e Giovanni Pico della Mirandola.

  • Cosa contribuì alla diffusione delle idee umanistiche?

    Con l’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg nel 1450, il libro divenne il mezzo privilegiato dagli umanisti per diffondere le nuove idee.