Divisa a scuola come simbolo di democrazia

Un Istituto comprensorio della provincia di Treviso ha introdotto l'uso della divisa per gli studenti delle scuole medie per contrastare l'abbigliamento stravagante e rendere uguali gli studenti

Divisa a scuola come simbolo di democrazia

L'Istituto comprensivo di San Fior, che riunisce alcune scuole della provincia di Treviso, ha dichiarato guerra ai vestiti troppo stravaganti (magliette troppo corte, minigonne esagerate o pantaloni a vita bassa che mostrano gli indumenti intimi) degli studenti. E per questo motivo tutti gli studenti delle scuole medie devono indossare una divisa scolastica, come avviene nei college stranieri. Ogni studente ha ricevuto una felpa ed una maglietta: l'unica cosa che cambia è il colore, che per i ragazzi è azzurro e le ragazze è rosa. L'iniziativa è stata presentata con lo slogan "Divisa a scuola: un simbolo di democrazia". La direttiva è stata votata dal Consiglio dell'Istituto lo scorso mese di dicembre: soltanto 3 persone si sono opposte all'idea ed una si è astenuta. Qualcuno chiedeva di fare un sondaggio tra i genitori per capire come l'idea sarebbe stata accolta, ma la maggior parte degli insegnanti del Consiglio d'Istituto è stata da subito favorevole all'idea.

Nel comunicato diffuso dall'Istituto viene spiegato il motivo dell'iniziativa: "Il figlio dell’industriale e il figlio dell’operaio indossano lo stesso vestito prescritto dalla scuola. E per lo meno a scuola non si assisterebbe più alla competizione fra alunni che hanno la maglietta griffata e i compagni che portano i vestiti dalla bancarelle. Non va sottovalutato che spesso i nostri ragazzi, stereotipati dai modelli dei media riproponendo scollature e ombelico in vista, reiterano uno stile tutt’altro che sobrio e consono all’ambiente educativo. Gli scopi principali della divisa sono di rafforzare il senso di appartenenza a un gruppo e livellare la condizione sociale degli studenti. La divisa fornisce una forma di uguaglianza durante l’attività scolastica sia tra studenti sia nei confronti degli insegnanti, talvolta i primi a discriminare di fronte all’apparenza".

Loredana Buffoni, dirigente scolastica dell'Istituto, ha spiegato ai quotidiani italiani l'importanza dell'introduzione di una divisa scolastica: "La divisa risolve il problema dell’abbigliamento decoroso: è un simbolo di democrazia e d’uguaglianza. Sviluppa un forte senso di identità, ma non solo. La divisa è un ottimo deterrente al bullismo e rappresenta una scelta di libertà, perché affranca ragazzi e genitori dal dover decidere ogni mattina cosa indossare, permettendo di avere più tempo ed energie da dedicare davvero a se stessi".

Le felpe e le maglie sono state acquistare grazie ad un contributo di 4.000 euro offerto dalla Banca della Marca e, in parte, con i soldi che ogni famiglia versa all'Istituto all'inizio dell'anno per le spese scolastiche. In questo modo è stato possibile dare ad ogni studente i capi d'abbigliamento da indossare durante il resto dell'anno scolastico. Le famiglie che vogliono felpe o magliette di ricambio devono versare una quota tra i 6 ed i 12 euro.

Sembra che gli studenti abbiano accolto favorevolmente l'introduzione della divisa scolastica, anche se alcuni avrebbero preferito colori o modelli un po' diversi. Tra i parenti degli studenti, molti sono stati d'accordo fin dall'inizio, come ha dichiarato un genitore al quotidiano La Repubblica: "Significa che avevamo visto giusto. La nostra è stata una scelta educativa che dovrebbe venire adottata in tutte le scuole. Adesso bisognerebbe completare la divisa con un paio di calzoni". Altri all'inizio erano contrari, ma poi si sono ricreduti, come racconta un altro genitore al quotidiano: "Non ero d'accordo perché non credo che le differenze tra gli studenti vengano superate in questo modo. I problemi della scuola sono altri e non vengono mai affrontati. In ogni caso ora vedo che i ragazzi indossano le felpe e non mi risulta che ci siano lamentele".

Una volta c'erano i grembiuli a scuola, che in un certo modo rendevano gli studenti tutti uguali. Ed ora ci sono diverse scuole in tutta Italia che hanno reintrodotto l'uso dei grembiuli o che, come l'Istituto di Treviso, pensano alla possibilità di far indossare agli studenti una divisa. Sono in molti a pensare che se gli studenti vestissero tutti nello stesso modo a scuola molte differenze non si noterebbero e diminuirebbero anche le possibilità di prendere in giro questo o quello studente che, magari per difficoltà economiche della famiglia, non può comprare i vestiti all'ultima moda. E poi c'è anche una questione di "decoro", perché molto spesso gli insegnanti si trovano davanti studenti vestiti come se dovessero andare in discoteca. Un abbigliamento per molti non adatto ad una lezione scolastica.

Ed in fondo anche il Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, sin dall'inizio del suo incarico al governo, aveva espresso l'idea di poter arrivare a introdurre nelle scuole l'uso della divisa: "Anche se mi piacerebbe pensare più all’introduzione della divisa nelle scuole, sul modello di alcune nazioni europee: personalmente vedo la divisa come un elemento di ordine, uguaglianza e decoro. Vestirsi nello stesso modo, magari con lo stemma dell’istituto appuntato sulla giacca, suscita un senso di appartenenza". Ma far indossare il grembiule o introdurre l'uso di una divisa a scuola può evitare veramente i problemi di bullismo o annullare le differenze tra gli studenti?

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