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Traiano: vita, pensiero politico e riforme

Traiano: biografia, pensiero e riforme dell'imperatore romano famoso per le sue conquiste che arricchirono le casse di Roma, consentendogli di portare avanti importanti riforme edilizie e sociali
Traiano: vita, pensiero politico e riforme
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1L'ascesa al potere di Traiano

Busto in marmo dell'Imperatore Traiano
Busto in marmo dell'Imperatore Traiano — Fonte: getty-images

L’Imperatore Traiano salì al potere nel 98 d. C. In quell’anno era infatti morto, dopo un governo di soli sedici mesi, l’imperatore Nerva. Questi, nell’autunno del 97, aveva adottato e dunque designato come suo successore Marco Ulpio Traiano. In tale occasione, Nerva gli concesse la potestà tribunicia e dunque un potere straordinario, corrispondente a quello goduto dai tribuni della plebe che potevano esprimere diritto di veto sulle leggi ed erano considerati inviolabili.  

Per la prima volta, con Traiano, un provinciale ottenne il titolo di imperatore. Traiano non era nato a Roma, ma nella regione spagnola della Betica, nella città di Italica, nel 53 d.C. Proveniva da una famiglia di origine senatoria; il padre era stato governatore della Betica, console in Siria e in Asia.   

Nerva scelse così non un parente, ma un uomo che era risultato particolarmente apprezzato sia dal Senato sia dall’esercito, lontano dalle lotte intestine della capitale e che si era mostrato valoroso come generale. Con Nerva, dunque, la scelta del successore non fu legata alla forza dei vincoli dinastici e famigliari, ma fu frutto di una scelta politica: Nerva adottò colui che reputava maggiormente degno di detenere l’imperium. 

Traiano poteva vantare un’esperienza di dieci anni come militare, durante la quale aveva combattuto in prima persona e comandato, e aveva già ricoperto incarichi politici. Prima di divenire imperatore, era stato infatti pretore in Spagna, aveva partecipato a una spedizione in Germania per sedare le ribellioni, nel 91 era stato console, nel 96 gli era stato affidato l’incarico di governatore della Germania superiore.

Morto Nerva, Traiano fu così proclamato imperatore. Il suo arrivo a Roma fu però posticipato al 99 d.C. Egli infatti volle concludere la spedizione militare che stava conducendo nella regione del fiume Reno prima di recarsi nella capitale. Traiano fu al potere tra il 98 e il 117. Egli fu considerato un eccellente governante e la sua fama di ottimo imperatore gli sopravvisse

2Traiano: pensiero politico e riforme

2.1Le riforme e la politica interna

Foro di Traiano
Foro di Traiano — Fonte: getty-images

Traiano si impegnò fortemente per rilanciare la vita economica dell’Italia. In campo economico, le iniziative patrocinate da Traiano furono molteplici:
- cercò di migliorare e implementare i commerci e gli scambi;
- stimolò l’iniziativa privata;
- diminuì le tasse;
- mise in vendita molti dei beni incamerati dai precedenti imperatori per poter reinvestire il denaro;  

- grande attenzione fu riservata al rilancio dell’attività agricola:

  1. sostenne i piccoli proprietari terrieri;
  2. i senatori dovettero investire un terzo dei loro capitali nel settore agricolo;
  3. del 114 d.C. è l’importante creazione degli alimenta. Tale istituzione prevedeva la concessione di prestiti, erogati con il denaro delle casse imperiali, ai piccoli e medi proprietari terrieri. Il tasso di interesse era decisamente basso, intorno al 5 per cento. Gli agricoltori potevano in questo modo avere il denaro sufficiente per migliorare il lavoro nelle loro terre, implementandone la produttività e la resa, senza però dover ricorrere agli usurai. Al contempo, il denaro incamerato dalle casse dello Stato con la riscossione degli interessi veniva investito per sostenere finanziariamente la parte più povera della popolazione. Ne furono beneficiari in particolare i bambini orfani figli di veterani dell’esercito, ai quali si provvedeva garantendo il vitto e l’istruzione, e le famiglie in condizioni di indigenza affinché potessero provvedere al sostentamento dei loro figli. Per Traiano era infatti fondamentale sostenere sia le famiglie sia la ripresa demografica.  

Traiano investì il denaro pubblico anche per la costruzione di importantissime opere pubbliche. Tale iniziativa era finalizzata non solo ad abbellire Roma, migliorare la viabilità e a permettere che i commerci e gli scambi fossero effettuati in modo più agevole e veloce, ma fu anche un modo per impiegare lavorativamente i settori più poveri della popolazione. Traiano

  1. fece costruire o ammodernare i porti di Ancona, Ostia, Civitavecchia;
  2. costruì una importante strada che collegava il Ponto Eusino fino alla Gallia;
  3. creò una ramificazione della Via Appia unendo le città di Benevento e di Brindisi;
  4. a Roma fece costruire il foro traiano e i mercati traianei. I mercati divennero un polo economico e di scambio fondamentale per la città.   

In campo politico, la sua azione si dispiegò in più direzioni, coerentemente con la volontà di continuare a collaborare con il Senato e di non presentarsi come un despota, ma come un sovrano equilibrato, al pari del suo predecessore Nerva. Egli rispettò la libertà di voto sia dei comizi sia del senato; fu particolarmente attento affinché il sistema giudiziario funzionasse in maniera efficace; si circondò di giuristi – il consiglio del principe – che lo coadiuvassero nella sua funzione di legislatore e nel controllo del rispetto della legge. 

2.2Traiano e i cristiani: la lettera a Plinio il giovane

Un importante documento illumina sul trattamento riservato ai cristiani durante il principato di Traiano. Nell’Epistolario di Plinio il Giovane, all’epoca governatore della Bitinia e del Ponto, sono infatti contenute due lettere che chiariscono come Traiano intendesse trattare i seguaci di questa nuova religione. Nella prima lettera, Plinio il Giovane chiede a Traiano quali fossero i comportamenti da seguire nei confronti dei cristiani presenti nelle terre da lui governate. Nella seconda, firmata da Traiano, l’imperatore espone i principi fondamentali sui quali doveva essere improntato il trattamento da seguire nei confronti dei cristiani.   

Per quanto estremamente severo e non dimostrando segnali di tolleranza verso questa religione, egli stabilì che il comportamento dovesse basarsi sul diritto:

  1. le denunce anonime contro i cristiani non dovevano essere prese in considerazione;
  2. non dovevano essere puniti quei cristiani che, scoperti, avessero mostrato di rigettare la loro religione e che avessero invece tributato onori agli dei del pantheon romano;
  3. dovevano essere condannati solo coloro che non avessero mostrato intenzione di rifiutare il cristianesimo.   

Questo decalogo di comportamenti fu poi adottato dai successori di Traiano fino a che non ebbe il potere l’imperatore Decio che, nella metà del terzo secolo d.C., organizzò commissioni di controllo per individuare i cristiani contro i quali avviò persecuzioni sistematiche.    

2.3La politica estera: le conquiste e i confini

Colonna di Traiano
Colonna di Traiano — Fonte: getty-images

In campo militare, Traiano durante tutto il suo governo, seguì una politica espansionistica particolarmente ambiziosa. Egli riuscì a riportare numerose vittorie e a far raggiungere all’Impero la sua massima estensione.

La prima impresa in cui si impegnò l’imperatore Traiano fu quella contro la Dacia, una regione corrispondente a parte dell’attuale Romania, ricca di giacimenti auriferi. Nel 101 fu Traiano stesso a guidare una prima spedizione vittoriosa. Tuttavia, i Daci non si arresero e nel 105 scoppiò di nuovo il conflitto tra Daci e Romani. Traiano ebbe la meglio e riuscì a sbaragliare nel 106 Decebalo, il sovrano dei Daci, e il suo esercito. La Dacia divenne una provincia romana. Traiano si impegnò affinché questa terra fosse romanizzata il più possibile e incentivò l’immigrazione di romani. La colonna Traiana, fatta costruire da Traiano ed ancora oggi intatta, è un monumento celebrativo di questa impresa. 

Traiano riuscì a conquistare il regno dei Nabatei, un territorio la cui città principale era Petra e che rappresentava uno snodo fondamentale per le comunicazioni e i commerci con il Vicino Oriente. Traiano affidò la spedizione a Cornelio Palma che riuscì a vincere i Nabatei e a porre fine al loro regno: nel 106 fu così fondata la provincia dell’Arabia Petrea, un territorio corrispondente alla parte nordoccidentale della penisola arabica. 

Traiano
Traiano — Fonte: ansa

Tra i progetti più ambiziosi in politica estera diretti da Traiano vi fu sicuramente la campagna contro i Parti, condotta tra il 114 e il 117. Il conflitto era iniziato in merito alla successione al trono armeno. Il re dei Parti aveva stabilito di attribuirlo a un nipote; Traiano non accettò tale decisione e si mise a capo di una spedizione egli stesso. Riuscì a conquistare numerose terre: nel 114 d.C. assoggettò infatti Armenia, Mesopotamia e Assiria, giungendo fino al Golfo Persico. Ctesifonte, la capitale dei Parti, venne presa e saccheggiata. Tuttavia, dopo questi successi, Traiano si trovò nella condizione di dover fronteggiare e sedare le numerose rivolte che erano esplose nei territori circostanti; le comunità giudaiche si sollevarono tra il 115 e il 117, poi fu la volta delle popolazioni della Siria, dell’Egitto, della Cirenaica (corrispondente all’odierna Libia) e di Cipro. Traiano dovette ridimensionare i progetti di espansione e dedicarsi a soffocare le ribellioni.  

2.4La fine

Traiano, proprio mentre era impegnato a placare le ribellioni, cadde ammalato. Cercò di tornare a Roma, ma morì nell’agosto 117 in Cilicia, a Selinunte, nell’odierna Turchia.

2.5Traiano: un optimus princeps

Traiano viene definito un “optimus princeps”, ovvero un ottimo imperatore, questo perché durante il suo regno portò l’Impero alla sua massima estensione e attuò politiche amministrative e realizzazioni architettoniche che ebbero un grande impatto positivo sull’Impero Romano.  Inoltre, attuò riforme sociali e fu un grande statista, sempre attento ai valori della tradizione romana. La nomina di optimus princeps è legata anche alla saggezza e al senso di giustizia che Traiano dimostrò durante il suo impero e ovviamente si riferisce anche ai numerosi successi militari ottenuti che portarono a un notevole arricchimento dell'Impero e a un aumento della sua estensione territoriale.  

Dunque, Traiano è considerato come uno degli imperatori più virtuosi e competenti della storia romana.  

    Domande & Risposte
  • Chi è Traiano?

    Traiano è l’imperatore romano che regnò dal 98 al 117 d.C. Con lui, Roma raggiunse il massimo dell’espansione territoriale. E’ considerato un grande imperatore per la sua attenzione verso le classi meno ricche.

  • Cosa ha fatto Traiano?

    Traiano rilanciò la vita economica dell’Italia: stimolò l’iniziativa privata e i commerci, sostenne i piccoli proprietari terrieri e la parte più povera della popolazione e realizzò opere pubbliche. Attuò riforme anche in campo politico e religioso e avviò una politica espansionistica di Roma.

  • Come è morto Traiano?

    Traiano cadde ammalato. Morì nell’agosto 117 in Cilicia, a Selinunte, nell’odierna Turchia.

  • Quale era lo scopo principale delle conquiste di Traiano?

    Far raggiungere l’Impero Romano la sua massima estensione territoriale.