La tragedia greca: caratteristiche e struttura

La tragedia greca: le caratteristiche e la struttura di questo genere teatrale nato nella Gracia antica

La tragedia greca: caratteristiche e struttura
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La tragedia greca: caratteristiche

Tragedia greca: caratteristiche e struttura
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Tragedia signifca "canto per il capro", in riferimento al premio consegnato al vincitore o ai satiri di Dioniso, il dio della fertilità.

Le occasioni per lo svolgimento degli agoni in cui venivano rappresentate le tragedie erano le festività religiose, in special modo le Piccole e Grandi Dionisie comprese tra dicembre e aprile (il periodo invernale è legato alla minore attività lavorativa in generale e agricola in particolare).

Gli agoni erano inseriti in manifestazioni che prevedevano altre attività artistiche. Tre poeti tragici e comici, che divennero poi cinque, presentavano le loro opere: una tetralogia (tre tragedie ed una satira) i tragici, una commedia i comici.

L’inizio delle competizioni è attestato tra il 535 ed il 533 ma si suppone che già in precedenza si svolgessero queste gare. L’allestimento delle opere teatrali era costoso (coro, costumi, scene).

L’arconte eponimo si occupava dell’organizzazione del coro e presiedeva la commissione che sceglieva le opere da rappresentare.
Le spese degli allestimenti gravavano sulla polis, che si curava di far accedere anche chi non poteva permetterselo.

L’allestimento del coro era compreso nelle liturgie (prestazioni economiche pubbliche dei cittadini più abbienti). Una giuria imparziale, composta da dieci giudici, uno per tribù, decideva quale fosse il poeta migliore.

Ogni giudice realizzava una graduatoria dei cinque migliori poeti e venivano poi estratti cinque voti.

Le tragedie analizzate rappresentano le più evolute, le uniche pervenuteci, in cui il dialogo risulta più importante della parte corale.

Il coro infatti ha un ruolo decentrato e non influisce sulla vicenda. Il coro era inizialmente composto da dodici coreuti ed un corifeo, che parlava a nome del coro con gli attori.

Fu poi composto da quindici coreuti, diviso quindi in due semicori. Il coro cantava in armonia con la musica e la danza. Per quanto riguarda gli attori questi erano solamente uomini, a cui spettavano anche le parti femminili.

Struttura della tragedia greca

La tragedia si può dividere in cinque parti:

  1. prologo: vengono presentati gli antefatti;
  2. parodo: canto di ingresso del coro;
  3. episodi: atti del dramma costituiti da dialoghi;
  4. stasimi: canti corali alla chiusura degli episodi (in genere tre o quattro);
  5. esodo: canto di uscita.

Il mondo della tragedia è un mondo costituito da contrapposizioni: uomo-uomo, uomo-dio, diritto-barbarie.

Anche nei termini utilizzati dagli autori si può notare tale contrapposizione e spesso questi provengono dal linguaggio giuridico o religioso: Dike (diritto), nomos (legge), ùbris (tracotanza), che vengono usati in sensi opposti. La tragedia è a metà tra il divino e l’uomo, che si trova solo davanti al destino.

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