Traduzione dei Carmi, Catullo, Versione di Latino, Si quicquam 96, 102 e 107
Traduzione in italiano del testo originale in latino, parte Si quicquam 96, Si quicquam 102 e Si quicquam 107, dell'opera Carmi di Catullo
CARMI: TRADUZIONE DELLA PARTE SI QUICQUAM 96, 102 e 107
96. Se qualcosa di gradito ed accetto può giungere ai muti sepolcri, Calvo, dal nostro dolore, da quella nostalgia con cui rinnoviamo gli antichi amori e piangiamo le amicizie già partite, certo la morte immatura di Quintilia non è di tanto dolore, in quanto gode dell'amore tuo. 102. Se qualcosa tacitamente fu commesso da un fedele amico la cui fedeltà d'animo sia nota, troverai me consacrato nella legge di quelli, Cornelio, e sappi che io son diventato Arpocrate. 107. Se qualcosa capitò mai ad uno bramoso e se l'augura senza sperarlo, questo è proprio gradito al cuore. Perciò pure a noi è gradito più caro dell'oro che ti restituisci, Lesbia, a me bramoso. Ti restituisci ad un bramoso e senza speranza, tu stessa ridai te a noi. Oh, luce dal segno troppo candido! Chi vive più fortunato di me unico o chi potrà dirsi più augurabile di questa vita?