Traduzione De Inventione, Cicerone, Versione di Latino, Libro 02; 51-60
Traduzione in italiano del testo originale in latino del Libro 02; paragrafi 51-60 dell'opera De Inventione di Marco Tullio Cicerone
DE INVENTIONE: TRADUZIONE DEL LIBRO 02; PARAGRAFI 51-60
[51] Ma esiste un luogo comune particolare per laccusatore, che consiste nel far diventare estremamente grande latrocità del fatto, e un altro che nega di aver pietà per i malvagi; poi esiste quello per il difensore, che consiste nellevidenziare, con sdegno, le calunnie dellaccusa, e quello che, invitando alla compassione, provoca pietà. Questi e tutti gli altri luoghi comuni prendono origine dagli stessi precetti dai quali si ricercano le altre argomentazioni; queste però vengono trattate con più grande finezza, sottigliezza e penetrazione, quelli, al contrario, con più forza, con più ornamenti, e una lingua e un pensiero estremamente ricercati. Lo scopo, infatti, delle argomentazioni è quello di mostrare che ciò che si afferma è vero, mentre lo scopo dei luoghi comuni, anche se questi debbano mostrare la verità, è quello di amplificare. Passiamo adesso a trattare un altro genere di causa. [52] Quando esiste una controversia sul nome, poiché deve essere definito, attraverso le parole, il significato di un vocabolo, lo stato è detto definitivo. Prendiamo come esempio di tale genere, la seguente causa: G Flaminio il console che, durante la seconda guerra punica, condusse male le operazioni di guerra- desiderava, contro il parere del Senato e, in generale, contro la volontà di tutti gli aristocratici, proporre, sobillando il popolo, durante la sua carica di tribuno, una legga agraria. Mentre arringava la plebe, suo padre lo mandò via dalla tribuna; è accusato di lesa maestà. Tesi dellaccusa: Hai attentato alla maestà del popolo perché hai mandato via dalla tribuna un tribuno della plebe. Tesi della difesa: Non ho attentato alla maestà del popolo. Punto controverso: Ha attentato a questa maestà? Giustificazione: ho utilizzato il potere che avevo verso mio figlio. Confutazione della giustificazione: Chi, utilizzando la patria potestà, cioè un diritto privato, attenta alla potestà tribunizia, cioè a un diritto pubblico, attenta alla maestà del popolo. Punto da giudicare: Attenta alla maestà del popolo chi usa la patria potestà contro il potere di un tribuno? Tutte le questioni devono essere riferite a questo punto da giudicare. [53] Ma, affinché qualcuno non creda nel caso che non ci accorgiamo che, in tale causa, possa rientrare anche un altro stato di causa, affermiamo subito che trattiamo soltanto quellaspetto della causa per cui dobbiamo dare le norme. Quando avremo analizzato in questo libro tutti gli aspetti, chiunque, qualunque sia la causa, capirà, se farà attenzione, tutti gli stati di causa, le loro parti e le controversie che possono presentarsi; infatti forniremo le norme per tutti questi casi. Il primo luogo, quindi, per laccusatore consiste in una definizione breve, chiara, fondata sullopinione comune, del termine sul cui significato si sta indagando; per esempio: Attentare alla maestà del popolo vuol dire togliere qualcosa alla dignità o alla grandezza o al potere sia del popolo che di quelli ai quali il popolo ha delegato il suo potere.
Questa definizione, esposta in modo così breve, deve essere chiarita con un discorso più ampio e rafforzata con le argomentazioni, e è necessario dimostrare che è proprio così, come è stato spiegato. Inoltre dovrà essere applicato a quella definizione il fatto contestato allimputato, e dimostrare , partendo dalla definizione che si è proposta, ad esempio, della lesa maestà, che lavversario ha attentato alla maestà; poi dovremo rafforzare tutta largomentazione con un luogo comune, che accrescerà, con sdegno, latrocità del fatto considerato in sé, la sua bassezza o, di solito, la colpa commessa. In seguito sarà necessario ribattere la definizione data dagli avversari. [54] Questa sarà ribattuta , se sarà dimostrata falsa. Laffermazione sarà tratta dallopinione comune, prendendo in considerazione in che modo e in quali circostanze le persone utilizzino di solito questa parola, sia nello scrivere che nel parlare. Si potrà quindi ribattere allo stesso modo [ dimostrando] che laccettare una tale definizione è cosa indegna o inutile, dimostrando gli inconvenienti ne derivino, se la si approvi tale considerazione prenderà in considerazione gli elementi dellonestà e dellutilità che tratteremo riguardo le regole concernenti il genere deliberativo e, paragonando la definizione data dagli avversari alla nostra, dimostreremo che la nostra è giusta, onesta, utile, al contrario della loro. [55] Per dare forza poi alla nostra definizione, cercheremo alcune circostanze simili in qualche processo maggiore o minore o della stessa importanza. Se saranno presenti più cose che devono essere definite, come quando si cerca se si debba chiamare ladro o sacrilego colui che abbia rubato i vasi sacri da un luogo privato, dovranno essere utilizzate più definizioni, e poi trattare la causa con lo stesso metodo. Il luogo comune consiste nel criticare la cattiva fede di chi si prende il diritto non solamente sulle cose, ma anche sulle parole, facendo ciò che vuole, e chiamando il crimine che ha compiuto con il nome che vuole. Per il difensore, il primo luogo consiste allo stesso modo in una definizione breve, chiara e conforme allopinione pubblica, così: Attentare alla maestà vuol dire occuparsi degli affari dello stato, quando non ne possediamo il diritto. Poi si confermerà questa definizione [ con esempi e argomenti attinenti]; poi è necessario distinguere la propria azione da quella offerta dallavversario. Utilizzare inoltre il luogo comune, per mezzo del quale si amplierà lutilità e lonestà del fatto. [56] Segue poi la critica della definizione porta dagli avversari, cosa questa che parte esattamente dagli stessi luoghi che abbiamo tracciato per laccusa, saranno introdotti tutti gli altri soliti argomenti, tranne il luogo comune. Luogo comune del difensore sarà quello che lo mostrerà indignato per il fatto che laccusatore, pur di ostacolarlo, cerca non soltanto di snaturare i fatti, ma anche di modificare il senso delle parole. Infatti, quei luoghi comuni, che sono utilizzati sia per evidenziare la malvagità degli accusatori, sia per provocare la pietà, sia per suscitare lo sdegno contro lazione, sia per dissuadere dal commuoversi, si deducono dalla gravità del pericolo corso e non dal tipo della causa.
Per ciò, non sono applicabili in ogni causa, ma in ogni genere di causa. Li abbiamo nominati riguardo la stato di causa congetturale; li introdurremo quindi quando la causa lo vorrà. [57] Quando sembra che lazione giudiziaria chieda un trasferimento di giurisdizione o una modifica, perché non sono presenti come attore e come convenuto quelli che dovrebbero, o giudici, legge, pena, crimine e tempo sono diversi da quelli che dovrebbero, lo stato di causa è latto declinatorio. Bisognerebbe usare molti esempi se fosse nostra intenzione ricercare tutti i tipi di questo stato di causa; ma poiché la tecnica dei precetti è uguale, non è il caso di proporne molti. Nella nostra consuetudine forense succede molto di rado che si affaccino queste eccezioni declinatorie. Infatti, molte azioni vengono eliminate dal pretore attraverso lesclusione, e il nostro diritto civile è formulato in modo che chi non abbia rispettato la procedura prescritta perde il diritto dazione. [58] Per ciò gran parte di queste questioni è risolta durante la fase istruttoria. In questa sede infatti si sollevano delle eccezioni, lazione è autorizzata e la formula dei giudizi privati è stabilita. In tribunale, al contrario, questi stati si presentano molto di rado e, tuttavia, quando si presentano, sono tali che da soli sono in grado a mala pena di reggersi, ma si appoggiano a qualche altro stato di causa; per esempio, in un processo, un individuo è stato accusato di avvelenamento e, poiché nellaccusa scritta era presente laccusa di parricidio, la causa è stata accolta in modo poco rituale; durante laccusa, però, diventano evidenti altri delitti confermati da prove e da testimonianze, mentre il parricidio è stato solo menzionato: il difensore deve insistere molto e a lungo su questo punto; poiché non esiste nessuna prova di parricidio, non è giusto infliggere allaccusato quella pena applicabile ai parricidi; pena che, se venisse condannato, dovrebbe essere per forza applicata, poiché questa è laccusa che è stata citata, e è per questo che è stata in questo modo poco secondo il rito accolta la causa. [59] Se quindi non infliggibile questa pena allimputato, non dovrebbe essere neanche condannato, poiché a quella condanna dovrebbe per forza seguire quel tipo di pena. A questo punto, il difensore distruggerà tutta laccusa chiamando una modifica della pena, utilizzando lo stato declinatorio. Tuttavia, per difendere laccusato anche dagli altri delitti, darà forza a questa domanda di modifica utilizzando lo stato congetturale. Collochiamo adesso lesempio deccezione declinatoria nella causa di questo tipo: Alcuni uomini armati giunsero per effettuare atti di violenza; ma ad essi si opposero subito altri, armati allo stesso modo; però un cavaliere romano, mentre si difendeva, venne ferito da uno degli assalitori che con un colpo di spada gli amputò una mano. Colui al quale fu amputata la mano fa causa per danni. Lavvocato chiede al pretore la seguente eccezione: A CONDIZIONE CHE CONTRO LACCUSATO NON NASCA UN PREGIUDIZIO SUSCETTIBILE DI PENA CAPITALE. [60] Allora lattore domanda che limputato venga giudicato senza concedergli leccezione; laltro al contrario afferma che si deve aggiungere leccezione.
Il punto è: si deve o meno accordare leccezione? La difesa sostiene: Non è permesso in un processo davanti ai recuperatori creare un pregiudizio per un crimine d assassinio. La replica dellaccusa: i danni sono talmente gravi per cui è indegno non giudicarli fino a quando è possibile. Il punto è: la gravità dei danni è un motivo sufficiente affinché, nellambito di un processo che attiene questi fatti, si crei un pregiudizio per un reato più grave di quello che ha fatto nascere la presente causa? Equesto esattamente lesempio. In tutte le cause poi, ambedue le parti dovranno chiedersi da chi, attraverso chi, in che modo, in che tempo sia necessario che lazione venga trattata, il giudizio emesso, la pena stabilita, per questa controversia