Traduzione De Inventione, Cicerone, Versione di Latino, Libro 02; 11-20
Traduzione in italiano del testo originale in latino del Libro 02; paragrafi 11-20 dell'opera De Inventione di Marco Tullio Cicerone
DE INVENTIONE: TRADUZIONE DEL LIBRO 02; PARAGRAFI 11-20
[11] Il primo libro quindi, dopo aver trattato la natura, il ruolo, lo scopo, loggetto e le parti di questa arte, comprendeva i generi di controversia, gli strumenti utili alla ricerca degli argomenti, gli stati di causa [e i punti da giudicare], quindi le parti del discorso e tutte le norme riguardanti ognuna di esse. Per tale motivo, poiché in esso si sono trattate abbastanza chiaramente e precisamente tutte le parti, mentre della confermazione e della confutazione si è parlato ogni tanto, ora crediamo di dover indicare, per ogni tipo di causa, i luoghi esatti della confermazione e della confutazione. E, poiché nel primo libro è stato chiarito, in modo approfondito, il metodo che deve essere seguito per trattare le argomentazioni, qui saranno esposti solamente, semplicemente, senza ornamento, gli argomenti reperiti per ogni soggetto, sì che, da questo libro, si traggano le argomentazioni e, dal primo, invece, il modo di elaborarle con arte. Quello che adesso sarà trattabile dovrà essere riferito alle parti della confermazione e della confutazione. [12] Ogni causa, sia dimostrativa, o deliberativa o giudiziale, deve appartenere a uno o più stati di causa che prima abbiamo chiarito. Sebbene sia così, e per quanto sia possibili fornire alcuni precetti applicabili a tutti i generi causa, esistono tuttavia anche regole distinte che riguardano separatamente ogni genere. In effetti una lode, un biasimo, lesposizione di un parere, unaccusa o una confutazione devono rendere chiaro ognuno una diversa funzione. Nel genere giudiziale si cerca quello che è giusto, nel dimostrativo ciò che è onesto, in quello deliberativo, secondo noi, ciò che è onesto e utile. Altri, al contrario, hanno creduto che, nel persuadere e nel dissuadere, bisogna proporsi come scopo soltanto lutile. [13] Poiché quindi gli scopi e gli esiti dei generi sono diversi, le loro norme non possono essere uguali. Non affermiamo adesso qui che sia impossibile trovarci in identici stati di causa; ma un discorso nasce dal fine stesso e dal genere della causa, secondo che voglia descrivere la vita di qualcuno o emettere una sentenza. Quindi adesso ci occuperemo delle cause e dei precetti [nellesposizione delle controversie] del genere giudiziale; gran parte di questi precetti è trasferibile, senza alcuna difficoltà, anche agli generi di causa, a cui sia legata una controversia simile; tratteremo poi, separatamente, gli altri generi. [14] Parliamo adesso dello stato di causa congetturale; prendiamo questo esempio: un tale ha accompagnato in viaggio uno sconosciuto verso un buon mercato e che recava con sé una grande somma di denaro. Come quasi sempre succede, durante il viaggio, attaccò discorso con lui; ne derivò che decisero di continuare il viaggio insieme, in buona amicizia. Quindi, fermatisi nella stessa taverna, vollero cenare insieme e dormire nella stessa camera. Dopo cena, andarono a dormire. Ma lalbergatore- e ciò si dice fu scoperto più tardi quando fu sorpreso in flagranza, a seguito di un altro delitto- che aveva messo gli occhi addosso a uno di loro, sicuramente su quello che aveva il denaro, di notte, quando si rese conto che ambedue, per la stanchezza, dormivano profondamente si avvicinò e prese dalla guaina la spada, che si trovava al fianco di quello fra i due che non possedeva denaro: uccise laltro, prese il denaro, rinfoderò la spada e se ne tornò a letto.
Laltro, con la spada del quale era stato portato a termine il delitto, si alzò molto prima dellalba, chiamò molte volte il suo compagno di viaggio. [15] Credendo che quello non rispondesse, perchè immerso profondamente nel sonno, prese la spada e tutte le sue cose, e se ne andò da solo. Lalbergatore, poco dopo, urla che è stato ucciso un uomo e, con alcuni clienti, raggiunge quello che se ne era andato. Lalbergatore ferma luomo, prende dal fodero la spada, la trova sporca di sangue. Luomo è condotto a forza da quelli in città, e viene incriminato. In questa causa laccusa è questa: Hai ucciso. La difesa: Non ho ucciso. Da queste tesi opposte deriva lo stato di causa [cioè la controversia] che [ nellaccusa congetturale] ha lo stesso valore del punto che deve essere giudicato: Ha ucciso? [16] Ora tratteremo dei luoghi, una parte dei quali si ritrova in ogni controversia congetturale. Ma, nella trattazione di questi luoghi come di quelli che seguono, dovremo prestare attenzione al fatto che non tutti si possono applicare a ogni causa. Infatti, come per scrivere ogni parola non si utilizzano tutte le lettere, ma solamente alcune di esse, allo stesso modo ad ogni causa non è adattabile tutta la serie abbondante delle argomentazioni, ma necessariamente solo una parte di esse. Ogni congettura quindi è ricavabile dal movente, dalla persona e dal fatto stesso. [17] Nel movente si distingue la passione e la premeditazione. La passione è quella che sprona a compiere qualche azione senza riflettere, in preda a uno stato danimo, come lamore, la collera, la malattia, lebbrezza, in una parola, tutti gli stati in cui si percepisce che lanimo è stato così soggiogato da non aver potuto valutare le cose saggiamente e attentamente, e ha compiuto lazione più per una sorta di impulso che secondo ragione. [18] La premeditazione al contrario è la decisione approfondita e valutata di fare o non fare qualcosa. Si afferma che essa ha partecipato quando apparirà che lanimo ha evitato o ottenuto qualche cosa [di farla o non farla] per un motivo preciso: per esempio, se si affermerà che unazione è stata compiuta per amicizia, per vendetta nei confronti di un avversario, per paura, per desiderio di gloria, di denaro; o, infine, per abbracciare tutti i casi possibili, in generale, se lazione è stata compiuta per conservare, aumentare, ottenere un bene o, al contrario, per respingere, diminuire o evitare un danno. Infatti in ambedue di queste ipotesi faranno parte anche quei casi in cui si affronta una cosa svantaggiosa o con lo scopo di evitarne unaltra più svantaggiosa o di ottenere un vantaggio maggiore, o si rinuncia a qualche vantaggio per averne uno maggiore o per evitare uno svantaggio più grande. [19] questo luogo è in qualche modo il fondamento di questo stato di causa. Infatti a nessuno può essere indebitato il fatto di aver compiuto qualcosa, se non si dimostra il motivo per cui questo sia stato fatto. Quindi quando laccusatore affermerà che un atto è stato effettuato per impulsività, dovrà evidenziare meglio, con parole e concetti, quella foga e, per così dire, lo sconvolgimento e lo stato demozione dellanimo, e dimostrare quanto grande sia la forza dellamore, quanto grande sconvolgimento produca la collera o ogni altra causa in preda alla quale, per lui, uno abbia agito in tale modo.
A questo punto sia richiamando alla mente lesempio di quelli che sono stati trasportati, dallo stesso impulso, a compiere un crimine, sia paragonando casi simili, sia esponendo la natura di questo stato affettivo, è necessario fare in modo che non sembri credibile che qualcuno sotto linflusso di tale sconvolgimento sia giunto a perpetrare quel crimine. [20] Se al contrario affermerà che qualcuno ha commesso un delitto non seguendo la passione, ma con premeditazione, chiarirà il vantaggio che laccusato ha cercato di ottenere o quale inconveniente ha evitato e si soffermerà su questo punto, esagerando quanto più gli sarà possibile, affinché per ciò che si potrà fare, risulti chiaro che fu questo soprattutto il motivo principale che lo spinse a commettere il crimine. Se ha agito per la gloria, sarà necessario dimostrare quanta gloria riteneva di ottenere; allo stesso modo, se lha fatto per il potere, per il denaro, per lamicizia o per le inimicizie, insomma, qualsiasi sia la causa che egli darà, [laccusatore] dovrà evidenziarlo esagerando al massimo