Traduzione De Inventione, Cicerone, Versione di Latino, Libro 01; 81-90

Traduzione in italiano del testo originale in latino del Libro 01; paragrafi 81-90 dell'opera De Inventione di Marco Tullio Cicerone

Traduzione De Inventione, Cicerone, Versione di Latino, Libro 01; 81-90
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DE INVENTIONE: TRADUZIONE DEL LIBRO 01; PARAGRAFI 81-90

[81] Una prova di fatto è confutabile con gli stessi argomenti con i quali è sostenuta. Infatti, nella prova, è necessario prima di tutto dimostrare che corrisponde alla verità; poi, che lindizio appartiene al fato che si sta trattando, come il sangue è indizio di omicidio; quindi, che si è compiuto ciò che non si doveva o non si è fatto ciò che si sarebbe dovuto; infine, che limputato conosceva sia la legge sia la consuetudine relative a quel fatto. Tali sono infatti le cose che si riferiscono alla prova di fatto che spiegheremo in modo più ampio quando tratteremo in sede separata dello stato di causa congetturale. Infine, nella confutazione si evidenzierà o che ognuno di tali indizi non è una vera prova o non molto efficace, o che sta maggiormente dalla nostra parte che da quella degli avversari, o che è del tutto falso o che può suscitare un altro sospetto. [82] Se al contrario si effettuasse unargomentazione analogica, perché in tale caso si utilizza soprattutto la comparazione, nella confutazione è conveniente affermare che il termine di paragone non è simile a quello confrontato. Ciò è ottenibile, se dimostreremo che esso è diverso per genere, per natura, significato, importanza, tempo, luogo, persona, opinione, e si chiarirà in quale categoria è necessario porre il termine di paragone e quale posto sia conveniente attribuire alla cosa per cui verrà introdotto il paragone. Poi, illustreremo la differenza fra i due termini di confronto, per cui, di conseguenza, affermeremo che in un modo è da considerare la cosa paragonata e in un altro quella da paragonare. Abbiamo grandemente bisogno di questo procedimento soprattutto quando sarà necessario confutare unargomentazione effettuata per induzione. Se inoltre sarà opposto qualche punto già giudicato, poiché lo si può confortare soprattutto con questi elementi, e cioè o con la lode di quelli che a suo tempo hanno emesso la sentenza; o con la somiglianza tra il fatto in questione e quello a cui si riferisce la sentenza; o con il ricordare non soltanto che la sentenza non fu contestata, ma tutti lhanno lodata; o con levidenziare che il punto giudicato era più difficile e importante di quello che non è stato ancora giudicato, questo dovrà essere confutato con elementi contrari, a seconda che il fatto, o vero o verosimile, lo possa permettere. E è necessario prestare attenzione affinché esista un rapporto fra ciò che si giudica e ciò che è stato giudicato; e occorre ancora fare attenzione che non venga citata una sentenza in cui il giudice abbia sbagliato, sì da far intendere di voler esprimere un parere sulla persona che ha giudicato. [83] E necessario stare attenti a non citare qualche sentenza isolata e rara, mentre ne esistono molte emesse in senso opposto. Così, infatti, si può far mettere in dubbio fortemente lautorità del giudizio emesso.

Ecco come , concludendo, dovranno essere presentati gli argomenti addotti come probabili. Per ciò che concerne gli argomenti che saranno proposti come necessariamente veri, se per caso ci si rende conto che essi sono solamente unimitazione dei ragionamenti necessari, senza che lo siano, saranno confutati nel seguente modo. Prima di tutto il dilemma che deve cancellare uno dei due punti che avrai concesso: se è vero dilemma, non deve essere mai confutato; se è falso è confutabile in due modi: o con linversione o infirmando uno dei due corni così: Infatti, se ha pudore, perché accusi un uomo probo? Se, al contrario, per indole, è senza pudore, per quale motivo accusare uno che non vuole ascoltare? Adesso, che tu lo chiami sensibile o insensibile non è importante; per lavversario, si deve ammettere che non è accusabile. Per inversione, il dilemma verrà confutato in questo modo: Al contrario, deve essere accusato. Infatti, se ha pudore, rimproveralo: poiché si preoccuperà e ti presterà ascolto. Se, al contrario, è per indole senza pudore, rimproveralo lo stesso, perché non è per niente una persona onesta. [84] Potrai inoltre effettuare la tua confutazione, infirmando una delle due proposizioni, così: Però, se ha pudore, corretto attraverso il tuo rimprovero, tornerà indietro dallerrore. Per elencazione difettosa intendiamo quella in cui o diciamo di aver trascurato qualche punto che vorremmo concedere o di aver incluso, nellelencazione, qualche punto debole, che o può essere contraddetto o che non dà motivo ragionevole in quanto onestamente non lo si possa concedere. Si tralascia qualcosa in unelencazione di questo tipo: Se possiedi questo cavallo, ne deriva che, o lhai acquistato o lhai ricevuto in eredità o in regalo o ti è nato in casa; ma, se nessuna di queste ipotesi è vera, tu lo puoi soltanto aver rubato. [85] Questa conclusione è facilmente confutabile, se si può affermare che il cavallo fu rubato ai nemici e che non faceva parte del bottino di guerra messo in vendita; aggiunto questo dettaglio lelencazione è invalidata come difettosa, perché è stato introdotto un elemento che era stato trascurato nellelencazione. Un secondo modo di confutare avviene quando verrà contraddetto qualche punto, per esempio, restando nello stesso caso, se sarà dimostrabile che il cavallo è frutto di uneredità; o, se si potrà concedere alla fine senza vergogna qualcosa, come nel caso di chi, avendo gli avversari dichiarato: O hai voluto tendere uninsidia o hai voluto compiacere allamico o ti sei lasciato vincere dalla cupidigia, ammettesse d aver voluto compiacere allamico. [86] Il ragionamento semplice poi è confutabile, se il conseguente non appare necessariamente legato con lantecedente. Infatti, tali proposizioni: Se respira, vive, se è giorno, è chiaro, sono di tal modo che la proposizione conseguente appare come strettamente legata alla precedente. Queste altre, al contrario: se è madre, ama, Se qualche volta ha peccato, non si correggerà mai, sarà necessario confutarle sì da dimostrare che il conseguente non è strettamente legato allantecedente.

Questo genere di ragionamento come tutte le altre argomentazioni con le relative risposte confutatorie, sono più importanti e meritano una più ampia spiegazione di quella che qui si espone; ma la conoscenza di questa arte è tale da non poter essere effettuata, in modo aggiuntivo, in nessuna delle parti oggetto di questa trattazione: essa necessita di essere trattata in modo separato e a lungo, e pretende uno studio approfondito e difficile. Per tale motivo esporremo questo argomento in unaltra sede e con un altro scopo, sempre che ne abbiamo la possibilità; per adesso conviene accontentarsi di queste norme retoriche destinate alla pratica oratoria. Quando, quindi, non saranno ammesse alcune delle premesse, si passerà alla confutazione in questo modo. [87] Quando, al contrario, concesse le premesse, non ne deriva una conclusione, è necessario tener presenti queste cose; come si dice una cosa e sene conclude unaltra, come in questo caso: se, cioè, uno volesse, contro qualcuno che affermasse di essere partito per lesercito, utilizzare questa argomentazione: Se tu avessi raggiunto lesercito, i tribuni militari ti avrebbero visto: ma loro non ti hanno visto: quindi non sei partito per lesercito. In un simile caso, pur concedendo la premessa maggiore e la minore, va confutata la conclusione. Infatti abbiamo terminato in modo diverso da quanto eravamo tenuti a dedurre. [88] Ora, però, per comprendere meglio la cosa, abbiamo riportato un esempio che conteneva un grave difetto facilmente rilevabile; ma spesso un errore ben camuffato è approvato come se fosse vero o perché non ricordi bene ciò che hai ammesso o perché hai ammesso come vera una cosa ambigua. Se avrai ammesso per vera una cosa ambigua rispetto a quello che tu stesso credi, e lavversario volesse usarla, nella conclusione, in altro senso, dovremo dimostrare che la conclusione non proviene da quello che tu hai ammesso, ma da ciò che tu hai dedotto, ad esempio: se avete necessità di denaro, denaro non ne avete; se non ne avete, siete poveri; ora, avete necessità di denaro: infatti non sareste stati mai dediti al commercio se le cose non starebbero in questo modo: quindi siete poveri. Tale argomentazione si confuta in questo modo: Quando affermavi: se avete necessita di denaro, denaro non ne possedete, io volevo dire ciò: se, per lo stato di bisogno , vivete in povertà, non avete denaro; e, per ciò, lo ammettevo: ma poiché tu aggiungevi: però avete bisogno di denaro, io intendevo in questaltro senso: voi volete più denaro. Da queste concessioni non ne deriva la tua conclusione: quindi siete poveri; potrebbe essere questa la conclusione se inizialmente io ti avessi concesso anche questo: chi vuole avere più denaro, non possiede denaro. [89] Molte volte si crede che tu abbia scordato ciò che hai concesso e, per questo motivo, introducono nella conclusione, come dedotto, ciò che non è deducibile, in questo modo: se gli spettava uneredità, forse è stato lui ad ucciderlo. E quindi confermano, con un lungo discorso questa ipotesi.

Poi sostengono: Ma leredità spettava a lui. Quindi si deduce: Quindi lassassino è lui; ma è una conclusione che non nasce dalle premesse. Perciò, si deve fare attenzione sia alle ammissioni che sulle conclusioni che si deducono da queste. Questo tipo di argomentazione sarà dimostrabile come difettosa, in base a questi motivi: se il difetto è interno al genere stesso dellargomentazione, o se largomentazione non è attinente allo scopo prefissato. Sarà interno nello stesso genere, se largomentazione sarà completamente falsa, comune, volgare, banale, remota, mal definita, controversa, evidente, non concessa, turpe, offensiva, controproducente, contraddittoria, avversa. [90] E falsa se contiene in modo palese una menzogna, come per esempio: Non può essere un saggio colui che disprezza il denaro. Ma Socrate disprezzava il denaro: quindi Socrate non era un uomo saggio. comune quel genere di argomentazione da cui noi non otteniamo di più dellavversario, per esempio: E perché la mia causa era giusta, o giudici, che la mia difesa è stata breve. Volgare è quella che, se fosse concessa nel presente caso, sarebbe applicabile anche ad un evento non probabile, come in questo caso: se la causa non fosse giusta, non si sarebbe rivolto a voi, o giudici. Banale è quella che o si dice a fatto avvenuto, per esempio Se sene fosse ricordato, non lavrebbe fatto; o quando si desidera coprire unazione palesemente vergognosa con una difesa senza valore, come in questo caso: Quando tutti ti cercavano, quando il tuo regno era al massimo splendore, io ti abbandonai; ora che sei stato lasciato da tutti, io soltanto cercherò, con grande pericolo, di ridartelo

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