Traduzione De Domo sua, Cicerone, Versione di Latino, capitoli 06-10
Di Redazione Studenti.Traduzione in italiano del testo originale in latino, capitoli 06-10, dell'opera De Domo sua di Cicerone
Calendario scolastico 2022-23
Che succede in Iran? La spiegazione facile|Ponti 2023| I promessi sposi| Podcast| Mappe concettuali| Date maturità 2023| Tema sul ritorno alla normalità dopo il coronavirus| Temi svolti|Riassunti dei libri
DE DOMO SUA: TRADUZIONE DEI CAPITOLI 06-10
[6] Io in verità non venni, e rimasi a casa, fin quando durò quel tempo burrascoso: quando era chiaro che i tuoi servi, addestrati alla rapina, alla strage degli onesti, armati insieme a quel tuo manipolo di scellerati e di corrotti erano venuti con te in Campidoglio. Poichè cio mi fu riferito, io so che rimasi a casa e che non diedi possibilità a te e ai tuoi seguaci di rinnovare la strage. Dopo che mi fu detto che il popolo romano si era radunato in Campidoglio, per la paura e per la mancanza di grano; e che i tuoi seguaci, spaventati dalla tua scelleratezza, in parte perchè avevano perso le armi, in parte perchè gli erano state strappate, si erano dati alla fuga, ci venni non solo senza alcun seguito e uomini armati, ma solo con pochi amici. [7] E forse non sarei dovuto venire io, quando mi reclamavano in senato il console Publio Lentulo, benemerito verso di me e verso la repubblica, quando Quinto Metello, il quale pur essendo tuo fratello e mio nemico, aveva anteposto al nostro dissenso e alle tue preghiere, la salvezza e la mia dgnità; quando una così grande moltitudine di cittadini, per sua così nuova benevolenza, mi chiamava anche per nome a riportare la conciliazione, quando soprattutto si sapeva che tu e quel tuo manipolo di fuggitivi vi eravate ormai allontanati? Qui tu hai osato chiamare nemico del Campidoglio me, che ero anche custode e difensore del Campidoglio e di tutti i templi, poichè, avendo i due consoli tenuto senato in Campidoglio, io ero venuto lì? Cè forse qualche tempo in cui è vergognoso essere andati in senato? o forse la questione di cui si trattava era tale che io avrei dovuto rifiutarla e condannare coloro che la trattavano? [8] Dico che per prima cosa è dovere di un buon senatore venire sempre in senato, nè sono daccordo con coloro che decidono di non venire in tempi meno buoni, non comprendendo essi che questa loro eccessiva ostinazione sia gradita e favorevole a coloro il cui animo hanno voluto offendere.
- Vai alla traduzione del De Domo sua di Cicerone: capitoli 01-05
- Vai alla traduzione del De Domo sua di Cicerone: capitoli 11-15