Traduzione De Bello Gallico, Aulo Irzio, Versione di Latino, Libro 08; 45-46

Traduzione in italiano del testo originale in latino del Libro 08; paragrafi 45-46 dell'opera De Bello Gallico di Aulo Irzio

Traduzione De Bello Gallico, Aulo Irzio, Versione di Latino, Libro 08; 45-46
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DE BELLO GALLICO: TRADUZIONE DEL LIBRO 08; PARAGRAFI 45-46

45. Labieno, nel frattempo, giunge a uno scontro di cavalleria nelle terre dei Treveri, con successo; uccisi molti dei Treveri e dei Germani, che non negavano a nessuno rinforzi contro i Romani, ridusse in suo potere, vivi, i capi nemici, tra cui l'eduo Suro, che godeva di straordinaria fama quanto a valore e nobiltà ed era il solo tra gli Edui a non aver ancora deposto le armi. 46. Appena ne è informato, Cesare, constatato che in tutte le parti della Gallia le operazioni erano state condotte con successo, giudicando che dopo la campagna estiva dell'anno precedente il paese era ormai vinto e piegato, visto che non si era mai recato in Aquitania, ma l'aveva solo parzialmente sconfitta grazie a P Crasso, con due legioni si dirige in quella regione della Gallia, per spendervi l'ultimo periodo della campagna estiva. Come in tutti gli altri casi, porta a termine le operazioni con rapidità e successo. Infatti, tutti i popoli dell'Aquitania inviarono a Cesare emissari e gli consegnarono ostaggi. Quindi, con la scorta della cavalleria parte per Narbona e incarica i legati di condurre l'esercito ai quartieri d'inverno Stanziò in Belgio quattro legioni con M Antonio e i legati C Trebonio e P Vatinio; due le trasferì nelle terre degli Edui, di cui ben conosceva il prestigio in tutta la Gallia; presso i Turoni, al confine coi Carnuti, ne collocò due per tenere a bada tutta quella regione che si affacciava sull'Oceano; le due rimanenti le pose nei territori dei Lemovici, non lontano dagli Arverni, per non lasciare sguarnita nessuna parte della Gallia. Si trattenne in provincia pochi giorni, toccò rapidamente tutti i centri giudiziari, venne informato dei conflitti politici, attribuì premi ai benemeriti (del resto, per lui era assai facile capire quali sentimenti ciascuno avesse nutrito durante l'insurrezione di tutta la Gallia, a cui aveva potuto far fronte grazie alla lealtà e al sostegno della suddetta provincia). Sistemate tali faccende, rientrò presso le legioni stanziate in Belgio e svernò a Nemetocenna.

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