Traduzione De Bello Gallico, Aulo Irzio, Versione di Latino, Libro 08; 29-30
Traduzione in italiano del testo originale in latino del Libro 08; paragrafi 29-30 dell'opera De Bello Gallico di Aulo Irzio
DE BELLO GALLICO: TRADUZIONE DEL LIBRO 08; PARAGRAFI 29-30
29. La battaglia proseguiva già da un pezzo, violentissima Dumnaco schiera in formazione i fanti, in modo che loro e i cavalieri potessero darsi reciproco aiuto. Ma ecco apparire, all'improvviso, le legioni a ranghi serrati A tale vista gli squadroni nemici sono colti da terrore, si diffonde il panico tra i fanti, lo scompiglio regna tra le salmerie: con alti clamori corrono qua e là, si danno a una fuga disordinata. Allora i nostri cavalieri, che poco prima si erano battuti con estremo valore contro la resistenza degli avversari, trascinati dalla gioia per la vittoria, levano alte grida da ogni parte e circondano i nemici in rotta: finché i cavalli hanno la forza di inseguire e le destre di tirar fendenti, seminano morte. Così, dopo aver ucciso più di dodicimila nemici, che fossero in armi oppure che le avessero gettate per il panico, catturano tutta la colonna delle salmerie. 30. Si viene a sapere che, dopo la fuga, il senone Drappete aveva raccolto non più di duemila fuggiaschi e puntava contro la provincia (costui, all'inizio dell'insurrezione in Gallia, aveva raccattato dovunque dei furfanti, spinto gli schiavi alla libertà, chiamato a sé gli esuli di tutte le genti, riuscendo poi, con razzie improvvise, a intercettare le salmerie e i rifornimenti dei Romani) Con lui aveva preso l'iniziativa il cadurco Lucterio, che all'inizio della defezione della Gallia aveva deciso di attaccare la provincia, come sappiamo dal precedente commentario Il legato Caninio, alla testa di due legioni, parte al loro inseguimento, per evitare che, per via dei danni o dei timori nutriti dalla provincia, su di noi ricadesse grave onta per le scorrerie di un gruppo di criminali.