Traduzione Ai Familiari, Cicerone, Versione di Latino, Decimo Bruto a Giunio Bruto e a Cassio

Traduzione in italiano del testo originale in latino del Libro 11; parte 01, Decimo Bruto a Giunio Bruto e a Cassio, dell'opera Ai Familiari di Cicerone

Traduzione Ai Familiari, Cicerone, Versione di Latino, Decimo Bruto a Giunio Bruto e a Cassio
ansa

AI FAMILIARI: TRADUZIONE DEL LIBRO 11; PARTE 01, DECIMO BRUTO A GIUNIO E A CASSIO

Prendete nota della situazione in cui ci troviamo: ieri sera è stato da me Irzio, che ha spiegato benissimo quali siano i disegni di Antonio, e cioè negativi su tutta la linea e assolutamente infidi. Sosteneva infatti di non poter rendere esecutivo il provvedimento di assegnazione della mia provincia e di essere convinto che nessuno di noi fosse al sicuro dentro Roma: a tal punto era cresciuto il nervosismo fra i soldati e nel popolo; Immagino che voi vi renderete conto come entrambe queste affermazioni siano prive di fondamento e che è vera l'osservazione di Irzio, secondo cui è invece Antonio a temere cheuna volta rafforzatasi la nostra posizione con un allargamento sia pure minimo dei consensi non rimanga per lui nessuno spazio nel quadro attuale delle forze politiche. Trovandomi in tali strettoie, ho deliberato di richiedere per me e per i rimanenti amici una missione ufficiosa fuori città, così da escogitare una qualche motivazione dignitosa alla nostra partenza. Questo ha promesso di ottenerlo; ma non ho affatto fiducia che lo ottenga, tanta è la tracotanza di questa gente e la volontà di perseguitarci; E se anche ci concedessero quello che domandiamo, penso proprio che di qui a poco tempo ci ritroveremmo addosso una regolare condanna all'esilio come nemici della patria! ?AIIora direte voi che cosa suggerisci tu'? Bisogna arrendersi al destino: il mio parere è che si debba lasciare l'Italia e ripiegare a Rodi o in qualche altro punto qualsiasi della terra. Se le circostanze diventeranno migliori, torneremo a Roma; se rimarranno così così, vivremo in esilio; se peggioreranno, ricorreremo ai mezzi estremi. A questo punto a qualcuno di voi verrà forse fatto di domandarsi: perché aspettare proprio l'ultimo momento e non stabilire piuttosto adesso un piano d'azione? Perché non abbiamo su chi appoggiarci, a parte il figlio di Pompeo, Sesto, e Cecilio Basso, le cui posizioni mi sembrano destinate a rafforzarsi dopo ricevuta questa notizia su Cesare; ci sarà tutto il tempo di raggiungerli, dopo che avremo accertato la loro forza effettiva. Per Cassio e per te, se volete che io mi assuma qualche impegno specifico, me lo assumerò; Anche Irzio infatti mi fa istanza perché lo faccia. Vi raccomando di rispondere a questa lettera il più presto possibile (giacché non dubito che su tutte queste cose Irzio mi presenterà un rapporto entro le dieci di questa mattina); e informatemi in che posto possiamo incontrarci e dove volete che venga. Queste le notizie aggiornate: dopo l'ultimo colloquio con Irzio ho deliberato di richiedere la protezione della forza pubblica fin tanto che restiamo a Roma; il che non credo che ci concederanno.Gli procureremmo infatti una grande impopolarità. Tuttavia ho ritenuto doveroso avanzare ufficialmente tutte le richieste di cui constatassi la legittimità.

Un consiglio in più