Traccia svolta tipologia C2 su Profili, selfie e blog di Maurizio Caminito | Prima prova maturità 2024
Prima prova maturità: ecco lo svolgimento della traccia del tema di attualità, tratto da un estratto di uno scritto di Maurizio Caminito
Indice
Traccia svolta tipologia C2 maturità 2024
Tra le 7 tracce scelte dal Ministero dell'Istruzione e del Merito per la prima prova della maturità 2024 ci sono due temi di attualità, ovvero la tipologia C. Una delle due tracce di attualità è Profili, selfie e blog, un estratto tratto da un testo di Maurizio Caminito, pubblicato nel 2014.
Maurizio Caminito, è stato direttore della Biblioteca Centrale per Ragazzi di Roma dal 1989 al 1996. Successivamente, è stato direttore del Sistema bibliotecario della capitale.
Vediamo lo svolgimento del nostro tutor della traccia C2 dell'esame di Stato.
Tema d'attualità C2 svolto prima prova 2024
Come è cambiata la scrittura diaristica nell’era digitale? La diffusione di blog e social media ha profondamente trasformato il modo in cui concepiamo e pratichiamo questo tipo di scrittura. C’è ancora qualcuno che nel silenzio della propria camera, nascosto dal resto del mondo, prende una penna e scrive su un diario fornito di lucchetto i propri pensieri più intimi, più segreti?
Scrivere un diario è un modo per conoscersi, per ricordare, per capire i sentimenti che stiamo provando, elaborarli e farci i conti. Ma oggi, nel 2024, in un momento in cui è tutto sbandierato, dove la nostra vita è offerta gratuitamente ai nostri follower, esiste ancora qualcosa che consideriamo così privato, così intimo da tenere nascosto, solo per noi?
Tempo fa, il diario era appunto uno strumento di scrittura personale, un luogo di riflessione e sfogo lontano dagli sguardi altrui. Oggi, invece, molte persone scelgono di condividere i propri pensieri e le proprie esperienze attraverso blog e social network. Facebook, Instagram, Twitter sono piattaforme che in tanti utilizzano per raccontare attraverso foto, video e testi momenti della propria vita.
Tuttavia, questa forma di “diario” digitale è spesso curata e filtrata, mostrando solo parti selezionate della vita dell’individuo e venendo meno, dunque, a quello che era il diario originariamente, un luogo dove tutto è concesso, dove nessuno ti giudica, dove ci sei solo tu. Anna Frank nel suo diario scrive di avere paura che la gente possa conoscere anche quella parte di lei più “ridicola e sentimentale” che emergerebbe se qualcuno si imbattesse nelle pagine del suo diario perché è lì che lei diventa davvero se stessa, a 360 gradi, senza maschere.
Questa transizione dalla privatezza alla condivisione pubblica ha cambiato radicalmente la natura stessa della scrittura
diaristica, favorendo l'emergere di nuove modalità di raccontare se stessi e, soprattutto, imbellettando la scrittura e nascondendo tutto ciò che di umiliante, vergognoso e indicibile si sarebbe scritto in un diario segreto.
Oggi prevale la forma del "diario pubblico", in cui l'individuo costruisce attivamente una propria immagine e identità online, in un processo di auto-rappresentazione che può assumere toni più curati e orientati al pubblico, rispetto alla spontaneità e all'immediatezza della scrittura diaristica classica. Quanto siamo sinceri quando scriviamo sui social o su un blog che potrebbe leggere chiunque? La realtà è che siamo ossessionati dalla ricerca spasmodica del consenso, dell’approvazione, del giudizio.
Insomma, vogliamo piacere e quindi edulcoriamo ogni tipologia di racconto.
Un altro aspetto rilevante è l'interattività resa possibile da Internet. I lettori possono commentare, condividere e interagire con i contenuti, creando un dialogo aperto che influenza a loro volta la scrittura dell'autore. Questa dimensione dialogica e partecipativa rappresenta un elemento di novità rispetto alla tradizionale solitudine del diario.
Ciò, forse, risponde in parte a delle nuove esigenze che si sono venute a creare nella nuova era digitale, come quella dell’espressione personale, della condivisione, della costruzione di una propria immagine pubblica e dell’interazione con l’altro. Ma scrivere un diario allora non è più un atto di introspezione o di autoconoscenza, non è più un rifugio tranquillo, né un modo per custodire i nostri segreti.
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