Traccia svolta Tipologia C, tema di attualità su sport e storia | prima prova maturità 2019
Di Redazione Studenti.Traccia svolta tipologia C: svolgimento del tema di attualità su Gino Bartali e sport e storia per la prima prova di maturità 2019
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TRACCIA SVOLTA SU SPORT E STORIA

Lo sport è sinonimo di vita. Così come ci si comporta in campo o in pista, così ci si comporta fuori, tra la gente e le strade di sempre. Gino Bartali ne è stata una prova. La sua pedalata era sincera, forte, piena di amore. Un amore che andava oltre la propria persona, oltre il proprio personaggio pubblico.
Gino era un ciclista ma era anche un credente. Un uomo che capiva la fatica, la difficoltà di arrivare alla fine di un percorso in salita, la sofferenza che andava nascosta agli occhi di chi conta su di noi.
GINO BARTALI, STORIA
Lui capiva e, di conseguenza, agiva. Nonostante quelle pedalate, quelle sudate corse per il bene di qualcun altro, avrebbero potuto costargli la vita, Gino Bartali non esitò a farsi carico di un compito così arduo. Non rinunciò a usare il suo dono per un bene comune e collettivo, per un bene più grande.
Non è proprio questa l’essenza dello sport? Non è forse il rispetto dell’altro, avversario o meno che sia, che sta alla base di ogni relazione sociale?
Purtroppo, la storia insegna che non sempre il rispetto è stato parte di questo mondo. Ciò non toglie che una sola persona può essere in grado di fare la differenza. Una sola persona può cambiare le sorti di un intero paese. Anche solo portando un po' di serenità e di spirito di unione in un momento in cui questi sentimenti sono totalmente assenti.
SPORT E STORIA
Un po' come fece il tedesco Luz Long con Jesse Owens durante le Olimpiadi di Berlino del 1936. Davanti agli occhi di Hitler, l’atleta “ariano” non esitò un secondo a stringere la mano all’atleta afroamericano che conquistò la tanta agognata medaglia d’oro. Il rischio di poter ricevere una punizione da parte del Fuher, non lo fermò dal mettere davanti a sé i principi della comprensione e del riconoscimento nei confronti di un altro uomo. Hitler avrebbe voluto strumentalizzare i giochi olimpici di quell’anno con lo scopo di esaltare la grandezza della sua Germania, della sua razza ariana. Eppure, tutto il suo piano, è stato frantumato da quel semplice e genuino gesto, da quella stretta di mano. Una stretta così potente che faceva cadere le ideologie di un nazionalismo senza freni e di un’atrocità senza vergogna. Una stretta così vera da far allontanare Hitler dagli spalti. Una stretta che sa di vittoria ancora oggi.
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