Traccia svolta tipologia B3 su Oriana Fallaci, Intervista con la storia | Prima prova maturità 2023

Tipologia B3 - testo argomentativo su Oriana Fallaci. Il brano è tratto da “Intervista con la storia”, una raccolta di interviste che l'autrice ha condotto con alcuni dei personaggi più influenti e controversi del XX secolo. Ecco come sviluppare la traccia della prima prova 2023 secondo il tutor di Studenti.it.

Traccia svolta tipologia B3 su Oriana Fallaci, Intervista con la storia | Prima prova maturità 2023
ansa

Traccia svolta tipologia B3 su Oriana Fallaci

Oriana Fallaci nelle tracce della prima prova 2023
Fonte: ansa

Correva l'anno 1974… E in questo anno che Oriana Fallaci pubblica, per Rizzoli editore, Intervista con la Storia, saggio che si compone di ventisette interviste dissacranti, coraggiose, attualissime, orbitanti attorno ai quesiti presenti nella traccia: "La storia è fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta?". E qualora propendessimo per la seconda parte della domanda, non riuscendo "a escludere - per dirla con Fallaci - che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi", cosa ne sarebbe di noi? cosa diventeremmo? "Greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame? Materiale di contorno, foglie trascinate dal vento?".

Ebbene, gli interrogativi proposti, ci pongono dinanzi a un dilemma antico e insidioso. Pertanto, per non scivolare nel pantano delle contraddizioni, o almeno per non farlo rovinosamente, occorre andare per gradi, un passo alla volta.
Dunque, dicevamo: pochi o molti? Un ottimista Bobby Kennedy avrebbe risposto - cito a memoria una delle sue frasi più celebri - che "ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni scrivere la storia". In molti, tuttavia, dissentirebbero. E c'è chi mostrerebbe subito un righello, pronto a misurare il "naso di Cleopatra", giacché troppo spesso, ahinoi, gli eventi storici, di naso in naso, dalle narici di Giulio Cesare a quelle di Napoleone, hanno dato ragione alla summenzionata tesi di Blaise Pascal.

A questo punto, una soluzione potrebbe essere costituita da un cambio di prospettiva, concentrare la nostra indagine sul concetto di moltitudine, e, come direbbe il grande scrittore russo Lev Tolstoj, "lasciare in pace i re, i ministri, e i generali". Insomma, inserire una duplice considerazione: guardare ai molti come a "singole foglie al vento" o come a una rigogliosa chioma. E, dunque, considerando la storia alla stregua delle stagioni, sostenere il fatto che vi siano autunni che disperdono le foglie e rigidi inverni dominati dal gelo dei pochi, ma anche primavere calde, che fanno delle molte foglie una grande chioma.

Certo, dinanzi all'inevitabile disillusione di una Guerra Fredda mai realmente sopita, come dimostra l'attuale scenario internazionale, le parole di Bertrand Russell, prese in prestito da Oriana Fallaci, ci fanno tremare le vene ai polsi:

"Lascia perdere, quel che accade nel mondo non dipende da te. Dipende dal signor Krusciov, dal signor Mao Tse-tung, dal signor Foster Dulles. Se loro dicono “morite” noi morremo, se loro dicono “vivete” noi vivremo".

I nomi sono cambiati, ma le dinamiche paiono esser sempre le stesse. E allora, per tornare a quanto sostenuto sopra, per mezzo di una metafora arborea, la speranza la potremmo riporre non nell'uccisore di turno del tiranno di turno, ma in quella "social catena" teorizzata da un poeta recanatese, passato alla storia come pessimista.
Insomma, "la storia è fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta? È un vecchio dilemma [.

..] che nessuno ha risolto e nessuno risolverà". Quel che ci resta da fare, quindi, è non smettere di cercare una risposta.

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