Traccia svolta Tipologia A, analisi del testo Ungaretti | prima prova maturità 2019

Leggi l'analisi del testo di Ungaretti svolta dai tutor di Studenti.it; Risvegli, da "L'allegria", il porto sepolto

Traccia svolta Tipologia A, analisi del testo Ungaretti | prima prova maturità 2019
istock

IL PORTO SEPOLTO DI UNGARETTI, ANALISI DEL TESTO SVOLTA

La poesia “Risvegli” fa parte della raccolta “L’Allegria” e si trova nella sezione “Il porto sepolto”, nucleo dell’opera stessa in cui vi sono le poesie scritte al fronte della prima guerra mondiale.

“Risvegli” è una delle liriche più religiose di Ungaretti e presenta un linguaggio ermetico, frammentato che rimanda a qualcosa di oscuro e di indecifrabile.
Dall’esperienza della guerra il poeta ha portato con sé la sofferenza, la caducità delle cose ma anche aspetti più riflessivi, come quel senso di continua ed estenuante ricerca di un mistero che è insito in ognuno di noi.

Ungaretti
Fonte: ansa

Ad ogni atrocità del genere umano Ungaretti fa corrispondere una rinascita, come se tramite questo contrasto in qualche modo potesse avvicinarsi di più alla comprensione dell’insensatezza della vita. Questa lirica vuole essere un grido alla voglia di continuare a vivere nonostante tutto, un inno alla rinascita.

Il titolo sta quindi ad indicare il risveglio della coscienza dopo un dramma così forte. Ungaretti, nel primo paragrafo, percorre la strada del sogno che si confonde proprio con i ricordi di quella coscienza prima addormentata.

UNGARETTI E LE ATROCITA' DEL GENERE UMANO

Vagando in questo spazio intermedio, egli sente di aver vissuto vite lontane e di aver visto cose già accadute in qualche pensiero della sua mente. Qui sta la profondità del poeta, il suo porto sepolto: la sua vita non è legata tanto al corpo, questo oggetto fatto di carne, quanto alla sua anima e al percorso che essa deve compiere che comprendersi come tale.

In tutto ciò, Dio non è scollegato da queste riflessioni, ma ne è pienamente parte. Dio è infatti un ciclo eterno di inizio e fine, quindi è l’essere eterno che si contrappone alla limitata vita dell’uomo che, generata dal nulla, può essere dissolta con un soffio di vento. Questa assenza di confini temporali e fisici, se da un lato affascina Ungaretti, dall’altro lo terrorizza e lo inquieta. Si sente una piccola creatura che fa parte di un tutto non troppo ben identificabile.

L’essenzialità della lirica, l’espressione rarefatta e contraddittoria suggeriscono questo senso di religiosità ancora indefinita. Il messaggio finale, che poi emerge con prepotenza da tutti i componimenti de “Il porto sepolto”, è questo attaccamento alla vita anche nei momenti più terribili, il coraggio di continuare a vivere anche in uno scenario desolato, come si ritrova in “Nostalgia”, e il sentimento della fratellanza che si fortifica nella sofferenza comune.

Con poche parole isolate da grandi spazi bianchi, Ungaretti crea un alone di suggestione e rievoca idee molteplici e indefinite con accostamenti nuovi e sorprendenti. Una essenzialità che scava nell’interiorità più sepolta.

TUTTE LE TRACCE SVOLTE

Un consiglio in più