Maturità 2016: spunti e idee per le tracce della prima prova

Maturità 2016: le tracce della prima prova potrebbero richiedere una riflessione su cosa significa essere giovani oggi. Ecco alcuni spunti per arrivare preparati

Maturità 2016: spunti e idee per le tracce della prima prova

TRACCE PRIMA PROVA MATURITÀ 2016: SPUNTI PER PREPARARSI

La Maturità 2016 si fa sempre più vicina: il 22 giugno gli studenti di quinta superiore si troveranno ad affrontare la prima prova. Manca meno di un mese al fatidico giorno in cui la fine avrà inizio ed è ormai inevitabile porsi un quesito: quali saranno le tracce scelte dal Miur per lo scritto di italiano?
Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, non ha lasciato trapelare molto: sappiamo che le tracce per la prima prova di Maturità sono già state scelte e che permetteranno di «fare diverse riflessioni sulla vostra vita, sul vostro essere giovani oggi».
Non è molto, certo, ma è qualcosa da cui iniziare. Ecco quindi degli spunti per prepararsi correttamente ad affrontare le tracce della prima prova 2016.

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PRIMA PROVA MATURITÀ 2016: COSA VUOL DIRE ESSERE GIOVANI OGGI?

Le tracce per la prima prova di Maturità 2016 potrebbero quindi richiedere un approfondimento su cosa significa essere giovani al giorno d’oggi. È quindi importante giocare d’anticipo e fermarsi a riflettere in maniera approfondita su questa tematica, in modo da arrivare pronti e pieni di idee all'appuntamento con lo scritto di italiano.
Alcuni spunti? Sicuramente si può approfondire la tematica della tecnologia, ormai parte integrante della vita di ogni adolescente, e vedere come questa possa costituire un valore aggiunto e non solo un capo di imputazione da parte delle vecchie generazioni. Si può dare un'occhiata anche all'argomento lavoro: parlare cioè delle misere prospettive occupazionali, con o senza laurea, che da un lato portano i giovani d'oggi a immaginare un futuro lontano dalla propria terra, dall'altro li spingono a mettere a frutto la propria fantasia e inventare nuovi orizzonti lavorativi tramite startup e piccole imprese.
Non solo: si possono analizzare le nuove generazioni anche da un punto di vista politico e sociale. Ci riferiamo, cioè, alla sempre più ampia mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni: può essere interessante cercarne radici e motivazioni.

Ecco alcuni contenuti utili per approfondire il tema della giovinezza al giorno d'oggi e che possono tornarti utili per prepararti ad affrontare le tracce della prima prova di Maturità 2016:

TRACCE PRIMA PROVA 2016: RIFLESSIONE SULLA GIOVINEZZA

Selfie

Ecco, infine, una riflessione da cui prendere spunto per sviluppare la prima prova di Maturità 2016:

Buoni a nulla, superficiali, senza futuro: è così che si è soliti descrivere i ragazzi appartenenti alla generazione che quest’anno affronterà l’esame di Maturità. Nati quando internet già esisteva e i cellulari non erano un lusso per pochi, cresciuti con le star di Youtube e lo sguardo perso in un infinito mondo virtuale racchiuso in una decina di centimetri di smartphone.

Che forse, nel giudicare, ci si fermi all’involucro?
«I giovani non sono più quelli di una volta». È la tipica affermazione di chi si volta a guardare le nuove generazioni e non vi ritrova sé stesso, i propri valori, la propria giovinezza. Una sorta di paura del cambiamento che è propria dell’uomo, che si tramanda da secoli e che ci porta a domandarci se “i giovani di una volta” – quelli buoni, bravi e belli – siano realmente esistiti o se si tratti solamente di una vuota idealizzazione, di un tentativo di plasmare il nuovo a propria immagine e somiglianza e di soffocarne le peculiarità. Ogni generazione ha le proprie criticità e la storia è ricca di questi conflitti tra I vecchi e i giovani (per citare un romanzo pirandelliano che ha in questo tema il proprio filo conduttore), ma di tanto in tanto non farebbe male andare oltre l’apparenza, scavare più a fondo e apprezzare il potenziale di chi ha tra le proprie mani le sorti del futuro.

MATURITÀ 2016, TRACCE PRIMA PROVA: LE NUOVE GENERAZIONI

Immersi in un mondo virtuale, vero. Distanti, poco attenti e presenti: nulla da obiettare. Ma che si tratti dell’arma di difesa dei giovani d’oggi per non dover guardare negli occhi una realtà che spaventa, per evitare di affrontare un mondo in rovina che proprio “quelli di una volta” gli hanno consegnato? Che dietro questa corazza fatta di applicazioni, social network e cuffiette nelle orecchie si nascondano dei ragazzi sensibili, timorosi di non farcela in una giungla dove a sopravvivere, in un’ottica tutta darwiniana, è solo il più forte?
E che non si incappi nell’errore di confondere tutto ciò con mera codardia: essere giovani oggi è un compito arduo, ricolmo di responsabilità, che porta a fare i conti con il mondo degli adulti prima ancora di quanto previsto. Un mondo corrotto, sporco e inquinato che, ad affrontarlo a viso aperto, si corre il rischio di venirne inghiottiti. E allora forse l’arma giusta è quella di coglierlo di sorpresa facendogli credere che tu, immerso nel tuo lontano mondo virtuale, non sia un avversario pericoloso. Povero illuso.

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