Tracce maturità 2016: il saggio breve tecnico-scientifico sullo spazio
Maturità 2016: la traccia del saggio breve di ambito tecnico-scientifico sullo spazio scelto dal Miur per la prima prova dell'esame di Stato
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TRACCE MATURITÀ 2016: IL SAGGIO BREVE TECNICO-SCIENTIFICO
Le tracce ufficiali della prima prova di Maturità 2016 sono uscite: le scelte del Miur non sono state molto diverse da quelle che erano state prospettate nei tototraccia. Per il saggio breve di ambito tecnico-scientifico, ad esempio, la traccia scelta è stata quella sullo spazio, dal titolo: L’uomo e l’avventura dello spazio. I documenti scelti dal Miur per questa prima prova di Maturità riguardavano la scoperta dell’acqua su Marte, l’ipotesi di vita su altri pianeti e Samantha Cristoforetti.
Questa la consegna della traccia del saggio breve di ambito tecnico-scientifico per la prima prova di Maturità 2016:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
Clicca qui per la traccia svolta!
MATURITÀ 2016: I DOCUMENTI PER LA TRACCIA DEL SAGGIO BREVE TECNICO-SCIENTIFICO
Il primo documento inserito dal Miur nella traccia del saggio breve tecnico-scientifico riguardava la recentissima scoperta dello scorrimento di acqua su Marte. Di seguito puoi leggere l’estratto completo:
«L’acqua che scorre su Marte è la prima grande conferma dopo anni intensi di ricerche, che hanno visto moltiplicarsi gli “occhi” puntati sul Pianeta Rosso, tra sensori, radar e telecamere a bordo di satelliti e rover. Ma il bello deve probabilmente ancora venire perché la prossima scommessa è riuscire a trovare forme di vita, microrganismi vissuti in passato o forse ancora attivi e capaci di sopravvivere in un ambiente così estremo. È con questo spirito che nel 2016 si prepara a raggiungere l’orbita marziana la prima fase di una nuova missione da 1,2 miliardi di euro. Si chiama ExoMars, è organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l’Italia è in prima fila con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con la sua industria. “Sicuramente Marte continuerà a darci sorprese”, ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Quella annunciata ieri dalla Nasa “è l’ultima di una lunga serie e sostanzialmente ci dice che Marte è un luogo in cui c’è dell’acqua, anche se con modalità diverse rispetto a quelle cui siamo abituati sulla Terra.»
Enrica BATTIFOGLIA, Sempre più “occhi” su Marte, nuova missione nel 2016, “La Repubblica”, 29 settembre 2015
SAGGIO BREVE TECNICO-SCIENTIFICO: TRACCIA MATURITÀ 2016
Come secondo documento della traccia del saggio breve tecnico-scientifico della Maturità 2016 il Miur ha invece scelto un passo tratto dal volume di Guidoni, Viaggiando oltre il cielo.
Qui viene affrontata la tematica della presenza di altre forme di vita sui vari pianeti. Qui puoi leggere il brano inserito dal Miur nella traccia del saggio breve:
«Con uno speciale strumento del telescopio spaziale Hubble (la Wide Field Camera, una camera fotografica a largo campo), gli astronomi sono riusciti a misurare la presenza di acqua su cinque di questi mondi grazie all’analisi spettroscopica della loro atmosfera mentre essi transitavano davanti alla loro stella. Durante il transito, la luce stellare passa attraverso l’atmosfera che avvolge il pianeta, raccogliendo la “firma” dei composti gassosi che incontra sul suo cammino.
I pianeti con tracce di acqua finora individuati sono tutti giganti gassosi inadatti alla vita. Il risultato però è ugualmente importante perché dimostra che la scoperta di acqua su pianeti alieni è possibile con i mezzi già oggi disponibili.
La sfida ora è quella di trovare pianeti di tipo terrestre, cioè corpi celesti rocciosi di dimensioni comprese tra metà e due volte le dimensioni della Terra, in particolare quelli che si trovano a orbitare nella zona abitabile della loro stella, dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido e forse la vita.»
Umberto GUIDONI, Viaggiando oltre il cielo, BUR, Rizzoli, Milano 2014
MATURITÀ 2016: DOCUMENTI E TRACCIA DEL SAGGIO BREVE TECNICO-SCIENTIFICO
Infine, l’ultimo documento scelto dal Miur per la traccia del saggio breve tecnico-scientifico riguardava la nostra amatissima Samantha Cristoforetti. Qui il testo completo dell’articolo:
«Per prima cosa, Samantha ha parlato dell’importanza scientifica della missione Futura. I risultati dei tanti esperimenti svolti sulla Stazione Spaziale Internazionale, i cui dati sono ora in mano agli scienziati, si vedranno solo tra qualche tempo, perché come ha ricordato l’astronauta richiedono mesi di lavoro per essere analizzati correttamente.
Svolgere ricerche nello spazio, ha ricordato Sam, è fondamentale comunque in moltissimi campi, come la scienza dei materiali, perché permette di isolare determinati fenomeni che si vuole studiare, eliminando una variabile onnipresente sulla Terra: la gravità.
Ancor più importante forse è studiare il comportamento delle forme di vita in ambiente spaziale, perché permetterà di prepararci a trascorrere periodi sempre più lunghi lontano dal pianeta (fondamentali ad esempio per raggiungere destinazioni distanti come Marte), ma ha ricadute dirette anche per la salute qui sulla Terra, perché scoprire i meccanismi che controllano questo adattamento (come i geni) aiuta ad approfondire le conoscenze che abbiamo sul funzionamento degli organismi viventi, e in un ultima analisi, a comprendere il funzionamento del corpo a livello delle cellule. Si tratta di esperimenti in cui gli astronauti sono allo stesso tempo sperimentatori e cavie, perché i loro organismi vengono monitorati costantemente nel corso della missione, e gli esami continuano anche a Terra, visto che servono dati pre e post missione.»
Simone VALESINI, Samantha Cristoforetti si racconta al ritorno dallo Spazio, Wired