TIPOLOGIA B 1: "SAGGIO BREVE" o "ARTICOLO DI GIORNALE"

1° prova maturità 2003: lo svolgimento della traccia della Tipologia B indirizzo artistico letterario

TIPOLOGIA B 1:

ARGOMENTO: Affetti familiari
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Possiamo definire una logica e quantomai evidente distinzione: la sfera del quotidiano, di un mondo fatto di semplici e domestici affetti e l’universo poetico e artistico, inestimabile nelle sue irraggiungibili vette. Possiamo adirittura pensare che i due domini si respingano reciprocamente. L’aspetto quasi banale, tanto vero e sincero, dell’amore reciproco di una madre per il proprio figlio o di un uomo per la propria donna , o di quelle piccole ricorrenze in cui si condensano e si riconoscono gli affetti, sembra inavvicinabile o sminuito al cospetto della più alta poesia, di un prodotto umano che sfiora le altezze celesti.
Eppure c’è un dominio in cui la Poesia e la quotidianità degli affetti si incontrano e si uniscono in un connubbio doppiamente poetico. Perchè la Poesia non fa che raccogliere, oltre ogni apparenza, la più semplice quotidianità. Ma la quotidianità è di per sè intrinsecamente poetica. Come negare l’estrema bellezza di un sentimento d’amore per un proprio compagno o per un genitore o parente carissimo? La Poesia più vera nasce dall’incontro con tale verità, quell’incontro in cui si scalza ogni ossessivo e opprimente riferimento culturale, in cui la parola si fa semplice e diretta, quasi prosastica per sottolineare la potenza espressiva di un mondo privato e sincero.

La poetica di uno dei più significativi autori italiani del Novecento si definisce su tale selciato. Umberto Saba popola il suo Canzoniere di personaggi quotidiani e di persone amate, in primo luogo sua moglie Lina, la donna “dal rosso scialle”, cui il poeta dedica numerosi componimenti. Il realismo della sua poesia non implica un corrispettivo risultato naturalistico. Essa è piuttosto sottesa da un amore immenso per la “calda vita”, da una costante ricerca di solidarietà e di comunicazione affettiva.
Il corrispettivo stile formale si attaglia alla semplicità di sentimenti cui cerca di dare voce. Saba è lontano da ogni tipo di complicazione intellettualistica o di chiusura ermetica. La sua poesia si offre sotto le vesti di un linguaggio referenziale, nitido e comunicativo, aperto tanto all’orizzonte di una tradizione letteraria che non si complica in costrutti e riferimenti eruditi o artificiali, quanto ad un lessico comune e quotidiano. Nel mondo poetico sabiano, creato per andare dritto al cuore delle cose, possiamo ravvisare cosi la duplice poeticità della poesia degli affetti di cui si diceva precedentemente.

Quella poesia del quotidiano e degli affetti che risuona nei confini della Poesia ritorna in un altro pilastro della letteratura italiana del Novecento, Eugenio Montale. E ritorna soprattutto nella sua ultima stagione creativa, culminante nella pubblicazione di Satura. La nuova poesia montaliana si apre alla realtà quotidiana e ai suoi aspetti cronachistici con uno stile “diaristico”, nasce come reazione ad eventi esterni e cerca di definirsi per mezzo di un lessico basso, quasi prosastico, ma sempre sorvegliato da una sapiente organizzazione linguistica e culturale. Gli Xenia costituiscono la sezione più significativa: i componimenti sono il dono che il poeta fa alla moglie recentemente scomparsa.


Drusilla Tanzi, affettuosamente ribattezzata Mosca, rientra nella poesia di Montale con toni di rimpianto e nostalgia, capaci di svelare una nuova sensibilità e un nuovo rapporto con la realtà che è forse determinato dal confronto con la morte stessa e dal dispiegarsi di una rinnovata sensibilità.

Il tema dell’affetto familiare legato alla morte come elemento di separazione ritorna in uno dei sonetti più celebri della letteratura italiana. In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo. La produzione sonettistica permette di dare voce ad un io lirico in maniera composta ed equilibrata. La passione e i sentimenti vibranti e intensi dell’Ortis si ritrovano infatti stemperati e dominati in una poesia sobria e meditativa. La scomparsa del fratello catalizza una serie di immagini e figure rinvianti al desiderio di un’unità familiare e affettiva inaccessibile per il poeta, nella sua condizione di esilio e di sradicamento. La Madre, in particolare,testimone delle atroci sventure dei figli, tenta pietosamente di ricostituire l’unità familare intorno al sepolcro. Tale figura di morte Ë sopravanzata dalla “celeste corrispondenza d’amorosi sensi”, capace di creare, sulla scorta dell’ “eredità di affetti”, una rinnovata unità.
La funzione consolatrice della poesia, teorizzata da Foscolo si dispiega così in tutte le sue potenzialità. Tale aspirazione a sollevare e sublimare le disarmonie della vita per mezzo della Poesia si può adottare come messaggio universale rinvenibile anche nel lavoro dei due precedenti autori citati. Se l’universalità e la capacità consolatrice della Poesia si associa per affinità all’universalità e alla consolazione degli affetti, Il regime duplicato che ne risulta è forse quanto di più potente e semplice si possa immaginare.

Un consiglio in più