TIPOLOGIA B 3: "SAGGIO BREVE" o "ARTICOLO DI GIORNALE"
1° prova maturità 2005: lo svolgimento della traccia della Tipologia B indirizzo storico politico
TIPOLOGIA B Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE"
3. AMBITO STORICO - POLITICO
Il cammino storico che ha portato all'integrazione europea si è compiuto in modo apatico e tortuoso.
La conclusione della II Guerra Mondiale e l'inizio della Guerra Fredda sancirono la fine dell'egemonia delle potenze europee sul resto del mondo. I nuovi protagonisti dell'equilibrio internazionale erano gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, mentre i paesi dell'Europa Occidentale si trovavano divisi in due blocchi contrapposti, sotto l'influenza delle due superpotenze. Le condizioni degli europei apparivano più che mai contraddittorie: in primo luogo, gli europei avvertivano la crisi della potenza dei loro stati, rimpiangendo l'eredità di un passato che aveva fatto dell'Europa il centro degli stati nazionali forti; in secondo luogo, con la fine della guerra alcuni stati come l'Inghilterra e la Francia godevano ancora di una certa importanza sul tessuto mondiale a differenza dei paesi sconfitti come l'Italia e la Germania Federale che ricoprivano un ruolo marginale. L'Europa occidentale restava così percorsa da contrapposizioni politiche, ideologiche sociali ed economiche decisamente laceranti.
In un simile quadro i paesi Europei del blocco occidentale, spinti dall'insostenibile situazione di debolezza e di dipendenza nei confronti delle superpotenze si diressero verso una politica di collaborazione reciproca.
Il processo di integrazione europea iniziò nel 1951 quando sei nazioni, l'Italia, la Francia , la Repubblica Federale di Germania, il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo diedero vita, con il Trattato di Parigi, alla prima organizzazione comune, la Comunità del Carbone e dell'Acciaio (Ceca) nata dall'esigenza di sottoporre a controllo la produzione e i prezzi di carbone e acciaio, e diretta a regolare i possibili contrasti tra Francia e Germania Federale. Nel 1957, gli stessi paesi crearono la Comunità europea per l'energia atomica e la Comunità economica europea. Queste ultime operano in campi specifici (carbone, acciaio, energia nucleare) mentre la Comunità economica europea sviluppò una attività di carattere generale, anche se l'obiettivo fondamentale era quello di creare un unico mercato tra gli Stati membri, assicurando la libera circolazione delle merci, dei servizi e delle persone. La nascita della Comunità avrebbe dovuto costituire uno stetto legame dei paesi membri anche sul piano politico e, in futuro avrebbe dovuto portare alla costituzione di un unico stato europeo di tipo federale. La realtà dei fatti è differente in quanto, il processo di integrazione si è sviluppato in modo cotraddittorio. I diversi paesi membri della Comunità indotti da interessi diversi resistevano nella difesa della propria singola sovranità opponendo ostacoli non sormontabili. Nonostante le numerose ed inevitabili difficoltà, il processo di integrazione riuscì a compiere notevoli progressi, raggiungendo legami sempre più forti tra gli stati membri. In particolare tra il 1986 e il 1992 alcuni stati europei conclusero due importanti trattati: il Mercato unico e l'Unione monetaria .
Sono ormai trascorsi 50 anni dai Trattati di Roma che istituirono il Mercato comune continentale e la situazione non è ancora equilibrata. La Francia che per prima iniziò il cammino comunitario, risponde negativamente al referendum sulla ratifica del nuovo trattato costituzionale europeo.
Non bisogna però sottovalutare che il Mercato comune europeo è stato fonte di sviluppo per molti continenti soprattutto nel settore dell'agricoltura, come del resto anche per la libertà di circolazione delle persone e delle merci, per l'aiuto dato alle aree arretrate dei singoli paesi. Da non sottovalutare anche la difesa della pace, assicurata per circa 50 anni.
Nonostante ciò la situazione socio-economica europea è in declino: risorgono le rivalità fra gli Stati e nascono le critiche alla moneta unica. Si arriverà mai ad una vera Unione Europea?