Il test di Architettura online con le domande e le risposte ufficiali. Svolgi il test e scopri a quante domande hai risposto correttamentee che che punteggio hai ottenuto.
Domanda 18 di 60
Nella città romana il foro era collocato: (vedi Brano II)
Brano II. La concezione urbanistica romana deriva da quella greco-ellenistica ippodamèa. Le strade, per lo più rettilinee,
si dispongono a scacchiera, parallelamente ai due assi viari principali: il cardo maximus a Nord e il decumanus
maximus da Est a Ovest, l'uno e l'altro in corrispondenza con le quattro porte di accesso alla città. Questa
struttura non si trova a Roma, che è nata dall'unione di vari insediamenti sui colli e nelle valli contigue. Si trova
invece (ed è spesso ancora riconoscibile) nelle città costruite dai romani o romanizzate e corrisponde a quella
che essi davano agli accampamenti militari, molti dei quali si sono successivamente trasformati in centri abitati.
Alcune città moderne conservano nel nome attuale l'origine dall'accampamento romano, il castrum, non soltanto
in Italia, ma anche fuori (Chester, in Inghilterra, per esempio).
Nel punto d'incontro fra cardo e decumanus si apriva, di solito, il foro, la piazza principale della città, centro
politico, religioso, amministrativo, ove sorgevano i più importanti edifici pubblici. Di alcuni di questi parleremo
durante l'esame dei singoli monumenti, mentre è interessante vedere adesso la forma della casa di abitazione.
Conosciamo bene in modo particolare il tipo delle case di Pompei ed Ercolano. Le due città, come è noto,
scomparvero durante la terribile eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la prima sotto una coltre di cenere e di lapilli,
la seconda sotto una grande colata di fango. Esse ci possono restituire perciò, più d'ogni altro nucleo abitato,
che ha subíto, nel corso dei secoli, infinite trasformazioni, l'aspetto della città antica, sia nelle strutture generali,
sia nei singoli edifici, dai più nobili, dai più belli, ai più umili.
Il tipo più semplice della casa pompeiana, con nessuna o poche finestre sulla strada, si articola intorno a una
corte, l'atrio, al centro della quale si raccolgono, entro un bacino quadrangolare (impluvio), le acque piovane che
scendono dall'apertura sovrastante (compluvio). Tutt'intorno è un porticato nel quale immettono le stanze
dell'alloggio (cubicoli). In fondo all'atrio, di fronte all'ingresso principale, è il tablino, l'ambiente più sacro, il luogo
di riunione della famiglia e di ricevimento degli ospiti. Di qui si passa all'hortus, il giardino circondato da colonne
(peristilio). Accanto al tablino si trova generalmente la sala da pranzo, il triclinio, con tre letti accostati ai tre lati
del tavolo.
(Da: P. Adorno, "L'arte italiana", Casa Editrice G. D'Anna)