Domanda 64 di 78
“C’è concordanza quasi unanime sul fatto che attualmente al cambiamento climatico
contribuiscono almeno in parte le attività umane. I limiti delle conoscenze, delle previsioni e dei
programmi attuati finora per la riduzione delle emissioni antropiche nocive non devono
inficiare, né tanto meno negare la necessità, o quanto meno l’opportunità – per il saggio
principio di precauzione – che vengano intraprese iniziative efficaci di contenimento di certe
attività potenzialmente dannose.”
(Lupia Palmieri-Parotto: “Il clima che cambia”)
Dal brano precedente si può dedurre che: