Laurea in Medicina Veterinaria 1999 - 2000

Domanda 47 di 82

la nostra responsabilità nei confronti del futuro 'diventa ancor più grande quando noi diveniamo consapevoli di questa verità: che non sappiamo niente, o meglio, che sappiamo tanto poco da essere autorizzati a definire questo poco come un 'niente', perché è nulla in confronto a ciò che noi tutti dovremmo sapere per prendere le decisioni giuste. Il primo a capire questo concetto fu Socrate. Socrate diceva che un uomo di Stato deve essere saggio - tanto saggio da sapere di non sapere niente. Anche Platone diceva che un uomo di Stato, soprattutto un re, deve essere saggio; ma intendeva qualcosa di completamente diverso di Socrate. Intendeva dire che i re dovrebbero essere dei filosofi e che dovrebbero andare alla sua scuola per imparare la dialettica platonica - qualcosa di estremamente dotto e complesso - o, meglio ancora, che i molto sapienti e dotti filosofi, come per esempio lui stesso, dovevano diventare re e governare il mondo. (...) 'Chi deve comandare?'. Questo è il problema fondamentale della filosofia politica platonica. E la risposta di Platone è: il migliore e allo stesso tempo il più saggio. (...) Ho scritto una volta, a proposito dell'utopia di Platone, che tutti coloro che si sono proposti di portare il paradiso in terra hanno creato solo un inferno. (...) Anni fa già proponevo di sostituire la domanda di Platone 'Chi deve comandare?' con una domanda radicalmente diversa, cioè: come possiamo formulare la costituzione dello Stato in modo tale da poterci liberare del governo senza spargimento di sangue?' Karl Popper, La lezione di questo secolo, Marsilio, 1994. UNA SOLA delle considerazioni qui riportate consegue rigorosamente dal testo di Popper