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Studiare Medicina in Francia
Per chi decide di studiare medicina all'estero, la Francia è una destinazione meno conosciuta rispetto a mete più note come Albania, Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca. Pur essendo un percorso impegnativo, va tenuto conto che le università francesi sono considerate tra le più serie e rispettate in Europa.
È per questa ragione che, quando era già ormai chiaro che i risultati del test d'ingresso sarebbero stati negativi, Eleonora ha iniziato a informarsi per studiare medicina in Francia. "Ho fatto il linguistico ed ero in possesso della maturità francese" spiega Eleonora. "Se non si possiede maturità francese, per studiare in Francia è necessario almeno un B2 del DELF".
Medicina in Francia: costi
Le università in Francia non sono particolarmente care: i prezzi oscillano più o meno su quelli delle università pubbliche italiane. Il costo medio dell'università in Francia è di 6-700 euro l'anno e ci sono diverse borse di studio a disposizione. Il vero ostacolo non è costituito quindi dalle spese di frequenza, quanto piuttosto dalla rigida selezione, che avviene dopo qualche mese dall'ingresso.
Arrivata all'Università di Sophia-Antipolis di Nizza, Eleonora paga una prima tassa di 400 euro e trova una stanza: "Gli affitti delle stanze sono abbastanza cari e bisogna partire per tempo" racconta. "Io avevo la stanza lontano dall'università e pagavo 300 euro. Consiglio però di partire per tempo e andare in una residenza universitaria, più economica e comoda".
Medicina in Francia: iscrizioni
"In Francia funziona diversamente dall’Italia. La selezione iniziale é molto ampia e consiste solo sul voto di maturità ma in sostanza vengono presi praticamente tutti" spiega Eleonora. "Il primo anno non é come il nostro primo anno di medicina. In Francia il primo anno è identico per tutti gli aspiranti studenti di medicina/odontoiatria e professioni sanitarie. Non ci sono esami sulle materie, ma due test a risposta multipla uno a dicembre e uno a giugno, che fanno media l’uno con l’altro. A giugno viene stilata la graduatoria, in base all'ordine della quale le persone possono scegliere come continuare i loro studi".
Riuscire a passare i test non è assolutamente scontato: "Sono due test molto duri e molto restrittivi: eravamo circa 3000 iscritti e c’erano solo circa 130 posti per medicina" continua Eleonora. "Data questa organizzazione, la gente è molto competitiva e l’ambiente che si crea non è dei migliori. Nessuno o quasi si aiuta, nessuno studia insieme, non si passano gli appunti".
Il modo migliore per prepararsi è quindi quello di frequentare dei cabinat, ovvero delle lezioni a pagamento tenute da studenti agli anni successivi in cui si passano le sbobinature delle lezioni e ci si esercita insieme. Le lezioni si tengono di mattina o di pomeriggio, mentre i cabinat sono serali: ci si incontra fra le 20 e le 23, in genere.
"In Francia è possibile ripetere il test solo due volte, e la seconda volta solo se i voti della prima non erano stati troppo negativi" spiega Eleonora. "Ammesso che sia concesso di ripeterlo, se si dovesse fallire ancora bisogna cambiare strada e il sogno di medicina bisogna archiviarlo nel cassetto.
Almeno in Francia".
Dove studiare Medicina in Francia
I progetti per il futuro Eleonora li ha in Italia. A lungo termine, almeno: "Dopo un mese dal mio arrivo in Francia ho scoperto di essere passata al test di biotecnologie a Torino. Volendo poi ripetere il test di medicina, era la scelta più conveniente, anche perché in caso di successo al test italiano mi avrebbero passato molti esami" spiega. "Attualmente studio medicina a Torino. Intanto penso a proseguire gli studi, mi piacerebbe fare qualche esperienza all’estero per poi tornare in base italiana".
A chi non sia riuscito a passare il test, Eleonora consiglia di tentare anche l'IMAT, oppure valutare la strada della Francia o dell'Inghilterra. "È difficile, è vero, ma con impegno e dedizione si raggiungono tutti gli obiettivi. Non bisogna lasciarsi andare e piangere su se stessi: una volta dentro la strada non é facile e bisogna lottare, ma le soddisfazioni che dà sono grandi".
Test Medicina, la riforma per il 2024 del Ministro Bernini
Superare il numero chiuso e puntare al modello francese: è questo l'obiettivo del Ministro dell'Università Bernini che sta mettendo mano alla procedura di selezione e accesso a Medicina. In che modo? Attraverso un semestre comune agli studenti di facoltà ad accesso libero come biotecnologie e scienze motorie, alla fine del quale, a gennaio, chi ha superato i tre esami previsti di fisica medica, biologia cellulare e genetica, principi di anatomia umana potrà accedere al test che determinerà la graduatoria nazionale e l’accesso ai diversi Atenei così come avviene già ora. Chi non supererà il test potrà proseguire il suo corso o cambiare percorso senza perdere un anno di studio. Un sistema più funzionale per gli studenti e per il sistem sanitario che dovrà accoglierli dopo.
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