TEST MEDICINA, RICORSO SUI POSTI NON ASSEGNATI
In base a quale criterio vengono definiti ogni anno dal Miur i posti a Medicina? Quale logica si segue per la definizione dei posti riservati agli studenti extracomunitari? E perchè quelli che non vengono coperti non vengono redistribuiti nella graduatoria? A queste e ad altre domande dovrà rispondere il Ministero dopo che il Tar ha accolto i ricorsi presentati dall'Unione degli Universitari attraverso gli avvocati Bonetti e Santi D'Elia.
Sull'onda del malcontento per l'ulteriore recente riduzione dei posti messi a bando per l'accesso alle facoltà a numero programmato 2016, l'UDU vuole capire quali sono le dinamiche che ogni anno sono alla base della definizione dei posti per le facoltà a numero chiuso ed il Tar vuole vederci chiaro sugli atti che hanno stabilito l'entità dei posti riservati agli studenti extra-comunitari in ogni Ateneo, compresi i criteri adottati. Numero chiuso: i posti disponibili ateneo per ateneo.
Per queste ragioni il Ministero dovrà fornire:
- i provvedimenti con cui viene decisa la riserva di questi posti che spesso rimango inutilizzati;
- gli atti del procedimento di nomina della commissione per la elaborazione dei test di ammissione
- gli atti della commissione e del ministero con cui gli stessi quesiti sono stati resi esecutivi, quesiti tanto discussi quest’anno accademico e oggetto di istruttoria;
- copia dei verbali dei lavori della commissione che ha redatto i quesiti;
- copia degli atti del procedimento sulla base dei quali il ministero ha provveduto alla determinazione a livello nazionale dei posti da bandire da parte dei singoli atenei con particolare riferimento:
- alla rilevazione relativa al fabbisogno professionale del medico chirurgo per l’anno accademico 2015 2016 che il ministero della salute ha effettuato ai sensi dell’articolo 6 ter del decreto legislativo numero 502 del 1992, trasmessa dallo stesso ministero in data 24 aprile 2015 alla Conferenza per i rapporti tra lo Stato e le regioni e le province autonome in vista dell’accordo formale;
- al parere espresso dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca;
- agli atti relativi alle attività istruttorie compiute secondo gli elementi di cui all’articolo tre, comma uno, e lettera a), comma due, della legge numero 264 del 1999; copia di tutte le richieste inviate dagli atenei con le quali si indica il contingente massimo da poter bandire, con riferimento alle schede ove sono indicati i parametri relativi alle aule, docenti, laboratori;
- copia delle linee guida ministeriali circa lo svolgimento della prova;
- copia del verbale dei lavori del tavolo tecnico della programmazione;
- copia del verbale di correzione dei compiti dei ricorrenti per mano del Cineca;
- copia degli atti del procedimento riguardante i test di anomalia post correzione sulle domande somministrate, ove effettuato;
- copia degli atti relativi al procedimento di computo e individuazione dei posti disponibili e vacanti presso ciascun ateneo.” dichiarano gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia.
Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Per la prima volta si farà luce sulla definizione del numero dei posti per i corsi di medicina. Abbiamo da subito denunciato come quest’anno sono stati troppi i posti lasciati liberi, derivanti dal fatto che il contingente riservato agli extracomunitari non è stato riempito e dalla chiusura anticipata della graduatoria. La modifica normativa, relativa alla chiusura anticipata delle graduatorie, inserita nel decreto 546 di ieri è la prova che per l’anno scorso la mancata riassegnazione di questi posti non sarebbe dovuta avvenire.
”
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