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Riforma dell'accesso a Medicina: ''massacro formativo''
Secondo l’Associazione Nazionale Docenti Universitari la riforma dell’accesso a Medicina andrà a peggiorare il numero chiuso e non esita a definire le novità in programma ‘’un massacro formativo ed economico’’. Il Testo base – scrive l’ANDU in un comunicato stampa - non prevede affatto l’abolizione del numero chiuso, ma lo mantiene spostandolo da prima dell’ingresso al corso di laurea in Medicina alla fine di un semestre iniziale universitario.
Medicina 2025, il numero chiuso rimane
Per potere accedere al secondo semestre del corso di laurea in Medicina sarà necessario superare tutte le materie previste nel primo semestre, per potere poi essere collocati in una «graduatoria di merito nazionale». Ogni anno sarà stabilito «il numero complessivo di iscrizioni al secondo semestre» (ovvero il numero chiuso) «in coerenza con il fabbisogno di professionisti determinato dal SSN».
Orientamento alle Superiori che distoglierà dagli studi
Per gli studenti degli «ultimi tre anni di scuola secondaria» saranno organizzati «percorsi di orientamento e di sviluppo delle vocazioni», la cui frequenza farà anche maturare dei CFU validi per il primo semestre universitario. Inoltre saranno previsti «percorsi di formazione e di preparazione ai corsi di laurea».
Ecco perché la selezione sarà ancora più odiosa
Secondo l’ANDU la selezione in questa modalità sarà ancora più odiosa perché:
- Gli studenti degli ultimi anni delle superiori saranno costretti a distrarsi dagli studi scolastici. Chi potrà permetterselo pagherà corsi privati di sostegno.
- Gli iscritti al primo semestre saranno impegnati in una competizione selvaggia e alla fine, circa l’80% di loro, non potrà proseguire gli studi di Medicina non perché non meritevoli ma perché meno meritevoli degli altri.
- La selezione localistica che gestiranno i singoli atenei rischia di generare favoritismi.
- L’ingresso massiccio di così tanti studenti al primo semestre intaserà gli atenei che non avranno neanche avuto il tempo per adeguarsi alla riforma;
Manca il confronto: l’Associazione Nazionale Docenti Universitari denuncia che, nel portare avanti questa riforma, non si stanno ascoltando i protagonisti fondamentali come il sindacato dei medici, gli studenti, l’ANDU, ne’ la CRUI e neanche le critiche francesi al loro stesso modello.
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