Test medicina 2024, no al numero aperto: la discussione sui due disegni di legge

Test medicina 2024, no al numero aperto: continuano le audizioni al Senato. Ecco la discussione sui due disegni di legge e la posizione degli esperti

Test medicina 2024, no al numero aperto: la discussione sui due disegni di legge
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Test medicina 2024

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Continua la discussione sui due nuovi disegni di legge per cambiare il sistema di accesso al Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia. Come sappiamo, sul tavolo ci sono due alternative: il disegno di legge n. 942 che propone la completa abolizione del numero chiuso e il n. 915 che suggerisce l'eliminazione del limite massimo di iscrizioni e l'implementazione di un semestre iniziale.

Test medicina: no al numero aperto

Grande preoccupazione da parte della comunità accademica e un “no” deciso all’abolizione del numero programmato. È questa la posizione espressa ieri dal professor Emanuele Neri, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa, in audizione alla VII Commissione del Senato riunita per discutere le proposte di legge per la riforma del concorso di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia.

Durante la sua audizione, il professor Neri ha espresso le preoccupazioni della comunità accademica in merito ai due DDL. In particolare, sull’ipotesi dello spostamento del test alla fine del primo trimestre, secondo un modello simile a quello francese, in cui lo sbarramento è al completamento del primo anno accademico.

Spostando il test alla fine del primo trimestre si rimanda solo il problema e si obbliga lo studente ad un’attesa di qualche mese che gli farà comunque perdere un anno accademico, qualora non riuscisse a superare la selezione”, ha spiegato il Presidente della Scuola di Medicina di Pisa che ha anche espresso parare contrario per quanto riguarda l’abolizione completa del test.

L’attuale situazione logistica degli Atenei italiani non consente di sostenere un aumento drastico della popolazione studentesca che, si stima, sarebbe cinque volte superiore all’attuale – ha ricordato il professor Neri alla Commissione – Un aumento insostenibile non solo per la mancanza di aule, ma anche perché non permetterebbe una didattica di qualità che, anche per legge, richiede un determinato rapporto docenti-studenti. Un aumento degli studenti significherebbe, dunque, dover aumentare il numero docenti e il supporto amministrativo, con un notevole impegno di risorse finanziarie”.

La posizione del Segretariato Italiano Studenti in Medicina (Sigm) nel corso dell'audizione in VII Commissione al Senato non è diversa: "Siamo fermamente convinti che un aumento non programmato del numero di immatricolazioni al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia non possa essere la risposta alle problematiche che sta attualmente affrontando la sanità pubblica italiana. Qualsiasi proposta che non tenga conto delle reali esigenze del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) e, nella stessa misura, della capacità delle università di formare individui altamente qualificati, non può incontrare il nostro consenso".

Test medicina 2024: le date delle prove degli atenei privati

Mentre si attendono novità precise sulle date dei test d'ingresso per le università statali, potete intanto consultare le date dei test d'ingresso degli atenei privati:

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