UNIVERSITA, NUMERO CHIUSO 2015: SEMPRE PIU’ FACOLTA’ CHIEDONO DI SUPERARE IL TEST D’INGRESSO. Il Test di Medicina e quelli delle facoltà ad accesso programmato a livello nazionale sono nell’occhio del ciclone da mesi, ma questo non significa affatto che la questione numero chiuso in Italia si esaurisca qui. La pratica del Test d’ingresso, infatti, interessa ogni anno un numero maggiore di studenti visto che, con l’autonomia delle Università, ogni ateneo è libero di etichettare come “a numero chiuso” le facoltà che più ritiene opportune.
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TEST D’INGRESSO 2015: IN AUMENTO LE UNIVERSITA’ CHE LI PREVEDONO. Si tratta di una libertà di cui si sta usufruendo sempre più. Basta pensare che a settembre Repubblica.it riportava che in Italia i corsi a numero chiuso sono 1.687 su 4.311, alias il 39%. Una cifra poco incoraggiante destinata ad aumentare visto che, come riportato da Università.it, è di questi giorni la notizia che all’Università di Trento l’accesso a tutti i corsi prevedrà il test d’ingresso. Dato questo allargamento a macchia d’olio del numero chiuso l’ateneo ha deciso che le prove d’accesso si svolgeranno anche a Roma, Palermo, Bari e Mantova e che si terranno in due sessioni, una in primavera e un’altra in estate.
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NUMERO CHIUSO 2015: TRA TEST E SENTENZE. Agli studenti non resta che constatare che numero chiuso si sta allargando a macchia d’olio trasformando i test d’ingresso in una sorta di tappa fissa attraverso cui passare almeno una volta dato che in molti, per assicurarsi un futuro da matricole, tentano di superare ben più di una prova. È il caso dei ragazzi che vogliono iscriversi a Biologia, facoltà che, pur non essendo ad accesso programmato a livello nazionale, è di fatto a numero chiuso in tutta Italia (sempre citando i dati Repubblica.it). Ancora: è il caso di coloro che vogliono accedere all’Università di Catania, che costringe a superare un test a prescindere dal corso di laurea e che, però, ultimamente è stato protagonista di un caso molto interessante. Il Tar del Lazio, il 13 febbraio, ha infatti condannato l'ateneo ad ammettere gli aspiranti studenti del corso in Psicologia che non avevano superato lo sbarramento. “Il numero chiuso costituisce una eccezione rispetto alle ordinarie modalità di accesso alle università e non può essere istituito al di fuori delle ipotesi espressamente previste dalla legge” si legge nel testo della sentenza che, però, a quanto pare non sta incidendo sulle sorti degli altri studenti italiani.