Sintesi del terzo capitolo de I promessi sposi: quello dell'Azzecca-garbugli
Nel capitolo terzo de I promessi sposi di Manzoni entra in scena l'Azzecca-garbugli. Trama e riassunto del capitolo in cui si racconta della visita di Renzo all'avvocato di Lecco
TERZO CAPITOLO DE I PROMESSI SPOSI: SINTESI
Il capitolo terzo de I promessi sposi di Alessandro Manzoni è noto anche come il capitolo dell’azzecca-garbugli.
La narrazione si apre con una scena famigliare piuttosto tesa: Agnese, la madre di Lucia e Renzo vogliono avere dalla ragazza delle spiegazioni sull’accaduto perché nessuno riesce a spigarsi come mai, Don Rodrigo, abbia interrotto questo matrimonio.
Lucia si rattrista ed inizia a raccontare che negli ultimi giorni, quando tornava dalla filanda, Don Rodrigo aveva mostrato un interesse nei suoi confronti, interesse che l’aveva preoccupata a tal punto da decidere di rivelare tutto a Fra Cristoforo.
Come mai non aveva deciso di raccontare tutto alla madre Agnese? Manzoni a questo punto veste i panni del narratore onnisciente e spiega perché Lucia non aveva parlato. I motivi sono 2:
- Non voleva preoccupare la madre
- Sperava che il matrimonio avrebbe posto fine a tutto questo
Questo secondo motivo non viene però rivelato da Lucia. Lo rivela solo Manzoni al lettore.
Renzo è molto in collera (come nel secondo capitolo!) e anche ora è Lucia a calmarlo tirando fuori il concetto della divina Provvidenza, uno dei punti focali de I promessi sposi: il Signore aiuta anche i poveri. La Grazia e la Provvidenza divina possono scendere sulla terra ed aiutare qualunque essere umano (questo concetto è importante perché fa della storia di Renzo e Lucia una storia universale).
A questo punto interviene la saggezza popolare di Agnese che fornisce Renzo dei capponi da portare all’Azzecca-garbugli, un avvocato che secondo Agnese potrebbe aiutarli a risolvere questa situazione.
Il viaggio di Renzo verso la casa dell’Azzecca-garbugli viene raccontato da Manzoni con una buona dose di senso dell’umorismo.
Arrivato dall’Azzecca-garbugli si capisce che Renzo è in difficoltà perché c’è un evidente differenza di ceto sociale tra i due uomini. L’Azzecca-garbugli viene descritto come un individuo di cui non fidarsi, vestito con una vecchia toga lisa e consunta. Tra i due nasce subito un malinteso: l’Azzecca-garbugli capisce che è stato Renzo ad impedire un matrimonio e finché capisce questo si offre di aiutarlo, di difenderlo, ma quando l’equivoco viene chiarito e lui capisce che la situazione è opposta e che Renzo vuole muovere delle accuse verso Don Rodrigo, caccia subito il ragazzo fuori di casa. Mentre accade questo, Manzoni riprende il ruolo di narratore onnisciente e racconta al lettore cosa sta succedendo a casa di Lucia dove Fra Galdino – un frate cappuccino che si adopera nella raccolta delle noci durante il periodo di carestia. E’ un uomo buono ma ingenuo, racconta la solita storiella a memoria in cui dice che chi aiuta i cappuccini sarà sicuramente ricompensato. Lucia si mostra molto prodiga e benevola e questo episodio serve a Manzoni per introdurre un nuovo senso di calma e per aprire la strada al prossimo capitolo, quello in cui apparirà Fra Cristoforo, come portatore della Provvidenza divina che prima o poi salverà i due giovani protagonisti.