Scoperto a copiare, studente tenta il suicidio
Un ragazzo di 14 anni, scoperto a copiare durante un compito in classe, ha tentato di uccidersi gettandosi dalla finestra dell'istituto in cui studia
Uno studente di 14 anni, che frequenta il primo anno nel Liceo Scientifico Fanti di Carpi, in provincia di Modena, ha tentato il suicidio durante le ore di scuola. Lo studente era stato scoperto a copiare durante un compito in classe: stava cercando di copiare da alcuni bigliettini che si era preparato prima del compito. Ma l'insegnante di inglese si è accorta del suo tentativo di "imbrogliare" e gli ha ritirato il compito. Lo studente, forse preoccupato per quello che sarebbe potuto accadere a causa del ritiro del compito o estremamente pentito di aver tentato di copiare e intimorito dal fatto di essere stato scoperto, durante il cambio dell'ora ha deciso di lanciarsi dalla finestra del primo piano dell'istituto. Dopo un volo di 5 metri, lo studente è finito sul prato della scuola. Immediatamente soccorso, è stato trasportato all'ospedale Maggiore di Bologna, dove è attualmente ricoverato.
Il ragazzo ha subito un trauma alla schiena, ma non è in pericolo di vita. Il preside Gian Michele Spaggiari ha ritenuto opportuno organizzare un incontro con i compagni di classe del giovane per tranquillizzarli e per discutere dell'accaduto, per cercare di evitare che episodi del genere possano accadere ancora.
Non è la prima volta che uno studente tenta il suicidio a scuola o decide di farla finita per problemi scolastici o adolescenziali. Già lo scorso anno c'erano stati episodi simili. E quest'anno i casi di tentativi di suicidio o di suicidi riusciti sono continuati. Lo scorso mese di gennaio un ragazzo di 15 anni di Milano si è ucciso dopo aver preso un brutto voto, gettandosi dalla finestra della casa in cui viveva. A marzo un ragazzo di 18 anni di Cerignola si è ucciso a scuola, dopo essere stato lasciato dalla ragazza, che frequentava il suo stesso istituto.
In questi ultimi giorni, il caso del ragazzo che ha tentato il suicidio non è isolato. Lo scorso 7 aprile una studentessa di 18 anni di un istituto di Livorno ha tentato di uccidersi cercando di lanciarsi dal secondo piano della scuola dove studia. Il motivo che l'ha spinta a tentare di compiere questo gesto così estremo? Non si sa bene, in quanto la ragazza non è stata in grado di spiegarlo. La studentessa, durante l'orario scolastico, ha chiesto di andare in bagno, ma invece si è diretta verso l'uscita di sicurezza, intenzionata a gettarsi dal parapetto della scala antincendio. Per fortuna la ragazza è stata notata da una insegnante, che ha dato l'allarme ed un docente l'ha fermata, impedendole di gettarsi nel vuoto. La studentessa, che non ha problemi scolastici. è stata poi accompagnata in ospedale, dove le è stato riscontrato un forte stato di shock. Parenti ed amici non hanno saputo spiegarsi i motivi del gesto.
Il professore che stava facendo lezione nella classe della giovane ha raccontato così al Tirreno cosa è accaduto: "Le lezioni erano iniziate da 20 minuti, quando la ragazza ha chiesto di andare in bagno. La giovane ha raggiunto l'uscita di sicurezza e si è avvicinata al parapetto della scala antincendio: per fortuna è stata notata da una collega che mi ha subito avvertito e quando l'ho vista mi sono catapultato su di lei afferrandola per un braccio e tenendola ferma per alcuni minuti, in attesa dell'arrivo di vigili del fuoco, polizia e vigili urbani. La ragazza, che segue con profitto le lezioni, non ha detto una parola e non so neppure se si è resa conto di quanto stava facendo. Dopo è stata accompagnata in ospedale con un forte stato di shock. Neppure i genitori ci hanno saputo spiegare il motivo di questo tentativo di suicidio".
Cosa spinge gli adolescenti a decidere di farla finita? Per quale motivo un brutto voto a scuola o una delusione d'amore possono portare così tanti giovani a pensare al suicidio invece di affrontare i problemi e cercare di superarli, magari chiedendo l'aiuto ai genitori, agli insegnanti o a qualche amico più grande?