Testo e parafrasi di temporale di Giovanni Pascoli

"Un bubbolìo lontano...": figure retoriche, parafrasi e commento del componimento Temporale scritto da Giovanni Pascoli
Testo e parafrasi di temporale di Giovanni Pascoli
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1Introduzione a Temporale di Giovanni Pascoli

Temporale è uno dei componimenti più tipici ed esemplari della poesia di Giovanni Pascoli. In questo testo viene descritto in pochi versi e attraverso rapide impressioni acustiche e visive l’inizio di un temporale. La poesia fu inserita per la prima volta nella terza edizione di Myricae, risalente al 1893.

2Testo e parafrasi di Temporale

Testo

Un bubbolìo lontano…

Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare:

nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.

Parafrasi

Si sente in lontananza un brontolio. In direzione del mare l’orizzonte si colora di rosso, come se fosse infuocato. Verso il monte il cielo è nero come la pece. Ci sono degli stralci di nuvole chiare. In mezzo al nero si vede un casolare, che sembra l’ala di un gabbiano.

3La struttura del testo di Temporale

Ritratto di Giovanni Pascoli
Fonte: ansa

La struttura del testo della poesia Temporale contribuisce a creare l’immediatezza delle impressioni. Si tratta di 7 versi spezzettati in 6 frasi diverse, quasi una per ogni verso. Il testo si apre con un verso isolato, come il lampo che annuncia l’arrivo del temporale, a cui segue una strofa di sei versi di settenari uniti da rima BCBCCA. Questo tipo di composizione è detta ballata piccola. I versi sono tutti settenari, composti da sette sillabe. Ogni verso risulta isolato, legato a quelli intorno non da elementi grammaticali, ma solo da elementi di significato: il cielo e il monte, il casolare e l’ala.   

4Temporale di Giovanni Pascoli: figure retoriche e ritmo

La poesia Temporale presenta moltissime figure retoriche, che contribuiscono a creare il senso e a evocare un’atmosfera cupa e di mistero, che funge da presupposto per la successiva interpretazione simbolica degli elementi del testo. Vediamo allora quali sono le figure retoriche principali di Temporale di Pascoli e quale è la loro funzione:   

  • Bubbolìo” (v.1): onomatopea. La parola riproduce il suono così come esso si sente, è come se il poeta dipingesse una sensazione uditiva; questo contribuisce a calare il lettore nell’atmosfera che si vuole creare; la cura al registro dei suoni è evidente anche attraverso l’allitterazione della lettera “o”, che ricorre in tutta la poesia e contribuisce alla creazione di un’atmosfera cupa.  
  • Come affocato” (v.3): similitudine. Si ha una similitudine ogni volta che due termini sono accostati attraverso espressioni che indicano un paragone (“come”, “simile a”, “sembra”, “più che”).  
  • Nero di pece” (v.4), “stracci di nubi chiare” (v.5): metafora. La metafora consiste nel sostituire una parola con un’altra parola appartenente a un campo semantico diverso, ma che è sentita come simile grazie ad alcune qualità condivise. In questo caso si usa “stracci” per indicare che le nubi sono stralciate in tanti piccoli pezzi, come fossero degli stracci bianchi nel cielo, mentre la “pece” viene presa per il suo colore scuro.
  •  “Un casolare: / un’ala di gabbiano”: analogia. L’analogia è la figura retorica su cui si basa gran parte del linguaggio poetico pascoliano, di gran lunga la figura retorica più usata dal poeta. Essa consiste nell’accostamento diretto di due immagini, senza parole di collegamento che indichino il paragone (in questo si differenzia dalla similitudine); questa figura retorica contribuisce a creare enigmaticità. L’analogia creata qui da Pascoli si compone di due immagini diverse, indipendenti l’una dall’altra, unite solo dal colore bianco che accomuna la casa e il gabbiano e, come vedremo, dai simboli che le due immagini evocano.
Mezzobusto di Giovanni Pascoli
Fonte: ansa

Dal punto di vista del ritmo e dello stile Temporale si compone di frasi brevi e nominali, spezzettate da una punteggiatura fitta. L’effetto frammentato è ottenuto anche con l’assenza di particelle di congiunzione: ogni verso è un’immagine ridotta alla sua essenzialità. In questo modo il poeta ottiene l’effetto di creare tante immagini in successione invece che descrivere un’azione continuativa. La poesia Temporale in questo modo si viene a comporre di tanti piccoli scatti, come delle diapositive, che si susseguono per formare la sensazione dell’inizio di un temporale, anch’esso fatto di lampi, suoni, immagini in successione.     

Quello che ci viene in mente in particolare è l’effetto creato dal lampo che mostra per un secondo il mondo illuminato per poi farlo ricadere nell’oscurità e farcelo apparire, al lampo successivo, completamente diverso. Nell’attimo in cui il lampo illumina il nostro occhio riesce a cogliere un solo particolare, o pochi, e coglierà un particolare diverso nel lampo successivo. Nell’ultimo verso di Temporale c’è però uno scarto, all’immagine dell’occhio si sostituisce quella della mente, l’analogia tra il casolare e l’ala del gabbiano.  

5La natura nella poesia Temporale di Pascoli

Per capire questa poesia bisogna aver presente l’importanza della natura nell’opera di Pascoli. Tra le sue poesie ce ne sono infatti molte che, come Temporale, descrivono degli eventi naturali. Essi si presentano come dei bozzetti, piccoli album di immagini che si susseguono con lo scopo di presentarci con immediatezza un fenomeno atmosferico.
Il mondo della natura è presente nella poesia di Pascoli in due forme:  

  • in modo assoluto, svincolato da tutto il resto (eventi atmosferici, paesaggi, animali);
  • in rapporto con l’uomo e quindi nella descrizione del mondo contadino e rurale.

L’uomo in Temporale diventa una parte del paesaggio naturale, all’interno del quale le sue azioni assumono un senso nuovo.
Il modo in cui Pascoli rappresenta la natura e il mondo contadino risponde alla poetica del fanciullino, che intende vedere le cose come per la prima volta, con stupore e meraviglia, al fine di scoprire in esse significati nuovi e ricostruire i simboli e la rete di corrispondenze presenti nella natura. In questo senso bisogna leggere e intendere le immagini naturali di Pascoli, non come semplici rappresentazioni realistiche di fenomeni.   

6Centralità dei sensi in Temporale

Ritratto di Giovanni Pascoli
Fonte: ansa

Parlando dell’onomatopea abbiamo già accennato all’importanza delle percezioni sensoriali all’interno della poesia Temporale. Proprio su una sensazione uditiva, il “bubbolìo” prodotto dall’accostarsi del temporale, si apre il componimento. Ma l’udito non è l’unico dei cinque sensi a rivestire un ruolo centrale in Temporale. Altrettanto importanti sono infatti le immagini visive. Particolare risalto è dato ai colori, che contribuiscono a suscitare le sensazioni, oltre che a presentarci il fenomeno quasi come se fossimo lì:     

  • l’orizzonte “rosseggia”, si tinge di rosso;
  • il cielo è “nero come la pece” a monte;
  • le “nubi chiare”;
  • il casolare e l’ala di gabbiano sono bianchi, in contrasto col nero del cielo.

Intervengono poi altre sensazioni. Tra quelle che potremmo definire tattili ci sono:     

  • il calore evocato dall’aggettivo “affocato”, forma poetica per dire infuocato;
  • l’ala del gabbiano, con il movimento di aria che provoca il suo movimento.

Non sono rappresentate direttamente le sensazioni olfattive, che comunque passano attraverso le altre: evocando le sensazioni visive, uditive e tattili legate al temporale, ci viene automaticamente alla mente anche l’odore tipico dei temporali. Manca il senso del gusto, in quanto assente anche nell’esperienza del temporale: il temporale non ha un sapore, se non un sapore legato a ricordi personali (per esempio: da piccolo mangiavo sempre gelato quando pioveva e per questo la pioggia mi ricorda il gelato). 

7I simboli della poesia Temporale

La produzione poetica di Pascoli si lega al movimento del Simbolismo, secondo il quale la natura si compone di una rete di simboli e corrispondenze nascoste che il poeta ha il compito di decifrare e interpretare. In questo senso possiamo interpretare alcune delle immagini presenti nella poesia Temporale:    

  • Il casolare su cui incombe il temporale rimanda a uno dei miti fondanti della poesia di Pascoli, il nido, la sua famiglia, su cui si è abbattuto il male del mondo, che qui è rappresentato dal temporale che sta per scatenarsi. A questa lettura di tipo autobiografico, che si basa cioè sull’esperienza di vita dell’autore, si aggiunge una lettura e un senso che superano l’individualità del poeta e tendono a descrivere la condizione umana in generale.
  • L’ala rimanda a un’idea di protezione e non a caso è accostata per mezzo dell’analogia al casolare. Il riferimento è di nuovo al nido familiare; la coincidenza simbolica tra il casolare e l’ala rafforza la funzione della figura retorica dell’analogia e ci mostra come essa contribuisca a creare il senso generale della poesia.
  • L’altro simbolo che evoca l’ala è quello del volo come liberazione dalle sofferenze della vita.
  • Infine bisogna sottolineare che anche i colori hanno in questa poesia una valenza simbolica: il rosso e il nero evocano il male e l’angoscia, mentre il bianco indica una speranza e si lega, attraverso il riferimento all’ala, al volo.

Questa breve analisi ci dimostra come all’interno della poesia di Pascoli si vengano a creare delle reti di simboli, collegati tra di loro, che sono le corrispondenze segrete della natura. Attraverso l’esempio di Temporale capiamo quindi quello che Pascoli e gli altri poeti decadenti e simbolisti intendono quando parlano di corrispondenze. Dobbiamo sempre infatti ricordare che le poetiche e i movimenti letterari che studiamo sui libri non sono semplicemente delle teorie astratte, ma sono legate ai testi e nei testi trovano la loro espressione e la loro utilità.    

8Guarda il video su Temporale di Pascoli

    Domande & Risposte
  • Chi ha scritto la poesia Temporale?

    Giovanni Pascoli.

  • In quale raccolta poetica si trova la poesia Temporale?

    Myricae.

  • Cosa rappresenta il temporale nella poesia?

    Il temporale fa riferimento al tormentato stato d’animo del poeta.