Tema sulla siccità: cause e conseguenze di questo fenomeno

Perchè si parla tanto di siccità?

Un film del 2022 di Paolo Virzì dai toni apocalittici racconta una Roma arida, asciutta, con un Tevere trasformato in canyon, prosciugato, e i cittadini costretti a fare la fila davanti alle autobotti per un po’ d’acqua. È il disegno, nitido ed estremo, di quello che potrebbe accadere - e che in parte sta già accadendo - se i governi continuassero a rimanere inerti, con le mani in mano di fronte a una vera e propria emergenza, quella della siccità. Un tema che, alla luce dei cambiamenti climatici, diventa ancora più urgente.

La siccità è un problema sempre più diffuso

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha dichiarato che l’acqua, che è "la linfa vitale dell'umanità", viene prosciugata da "un uso insostenibile, inquinamento e dal riscaldamento globale incontrollato. È ora di porre fine all'inesorabile - e insensata - guerra alla natura e di offrire il futuro sostenibile di cui il nostro clima ha bisogno e che i nostri figli e nipoti meritano”. Sono parole pronunciate durante la presentazione di un importante rapporto delle Nazioni Unite che lancia l’allarme di una crisi idrica imminente.

La siccità è un problema sempre più diffuso, non solo in Italia, ma in tutto il pianeta. Un fenomeno che si sta aggravando proprio a causa dei cambiamenti climatici, dell’innalzamento delle temperature, della diminuzione delle precipitazioni. Gli effetti della siccità sono devastanti in primis per l’ambiente che cambia, diventa più asciutto, meno rigoglioso, distruggendo interi habitat naturali e compromettendo anche in maniera definitiva la biodiversità. Ma la siccità può portare a gravi conseguenze anche a livello economico: basti pensare a come impatti sull’agricoltura e sulla produzione di prodotti alimentari. La mancanza di acqua può portare alla perdita integrale dei raccolti, il che diventa un problema enorme per quei Paesi la cui economia si basa sull’agricoltura.

La siccità in Italia

Negli ultimi mesi sono state diffuse moltissime immagini di laghi e fiumi prosciugati. A causa della siccità che ha colpito il Lago di Garda, per esempio, l’isola dei conigli oggi è raggiungibile a piedi. Il Po in secca ha portato alla formazione di piccoli lembi di terra e isolotti lungo il suo corso. La Francia sta affrontando un periodo di siccità invernale da record che fa temere per i mesi a venire, con un’estate che si preannuncia difficile, con restrizioni idriche. In Catalogna le riserve di acqua potabile sono scese al livello più basso dal 1990. E gli incendi in Argentina, che è stata colpita da forti ondate di caldo e siccità, hanno distrutto in pochi giorni circa 6mila ettari di foreste.

Come affrontare l'emergenza siccità

Affrontare l’emergenza siccità è una priorità che dovrebbe vedere impegnati i governi e la comunità internazionale, e allo stesso tempo interessare anche i semplici cittadini che certo non possono risolvere da soli la situazione, ma possono contribuire adottando soluzioni sostenibili nella vita di tutti i giorni, utilizzando le risorse in maniera responsabile.

Su un piano più ampio, invece, servono soluzioni innovative, serve l’impegno concreto dei governi. Il Ministro italiano dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che l’Italia “sostiene con forza l'Agenda di Azione sull'Acqua, per porre l'acqua al centro delle strategie di lotta ai cambiamenti climatici” e che "di fronte a questa sfida alla sopravvivenza del pianeta, abbiamo la responsabilità di adottare politiche ambiziose e interventi tempestivi”. Intanto in occasione della Giornata mondiale dell’acqua il Movimento 5 Stelle si è fatto avanti, presentando due mozioni, alla Camera e al Senato, con una serie di proposte concrete per affrontare la crisi: dalla disciplina degli Osservatori permanenti (gli enti che permettono di conoscere in maniera meticolosa la situazione del bacino idrico italiano), all’aggiornamento dei piani che permettono di gestire il trattamento, lo stoccaggio e il trasporto dell’acqua, oltre alla creazione di un catasto a livello locale per tracciare tutte le concessioni sulle acque pubbliche e sapere, quindi, chi gestisce l'acqua pubblica.

Il problema della dispersione idrica

Un altro grande problema che deve essere affrontato è quello della dispersione idrica. Secondo l’Istat, infatti, la rete idrica italiana disperde oltre 150 litri di acqua ogni giorno per ogni abitante. Praticamente durante la distribuzione, si perde in media il 40% dell’acqua che abbiamo a disposizione. Addirittura il volume d’acqua disperso nel 2020 soddisferebbe le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un anno. Si tratta di dati allarmanti che non possono lasciarci indifferenti, né possono lasciare indifferenti i governi.

Il dossier di Legambiente

Legambiente ha presentato un dossier in cui ha elencato una serie di azioni da mettere in pratica per migliorare la gestione dell’acqua nelle città. Tutti i comuni, secondo l’associazione ambientalista, dovrebbero:

• approvare dei regolamenti edilizi con l’obbligo di recuperare;
• riutilizzare e risparmiare l’acqua;
• ammodernare la rete idrica, nella maggior parte dei casi molto vecchia, per evitare perdite e sprechi;
• efficientare la depurazione delle acque reflue urbane per far sì che queste possano essere utilizzate in settori strategici, come l’agricoltura;
• coinvolgere i cittadini, sensibilizzandoli, facendo comprendere loro quali sono i rischi, quali le opportunità, come comportarsi in modo consapevole gestendo la risorsa idrica in modo sostenibile.

La siccità rappresenta un problema sempre più grave, e deve essere affrontato tempestivamente, con la cooperazione di tutti. Come ha ricordato il ministro Pichetto Fratin, infatti, “l’acqua è un tema intersettoriale, che attraversa tutti i pilastri sociali, economici e ambientali dello sviluppo sostenibile” e per questo "richiede nuovi modelli di partenariato e cooperazione, dal livello di comunità locale, nazionale, di bacino, fino a quello globale".

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