Intelligenza artificiale: cos'è e dove ci porterà

Cos'è l'intelligemza artificiale? Come si svilupperà ulteriormente e dove ci porterà? Rischi e benefici di un'innovazione tecnologica che sta già cambiandp le nostre vite.

Intelligenza artificiale: cos'è e dove ci porterà
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Cos'è l'intelligenza artificiale?

Riflessioni sull'intelligenza artificiale
Fonte: istock

Siri, Alexa, i Chatbot con cui parliamo sui siti per risolvere problemi durante l’acquisto di un prodotto. Cosa hanno in comune queste cose? Facile: tutti loro utilizzano l’intelligenza artificiale. Sì, proprio così. Quando sul nostro iPhone ci rivolgiamo a Siri chiedendole l’ora, che tempo fa, quanto ci mettiamo ad arrivare in un determinato posto, stiamo utilizzando un strumento che riesce a darci delle risposte grazie proprio all’intelligenza artificiale che, sempre più spesso e senza che ce ne rendiamo conto, sta “invadendo” le nostre vite.

Negli U.S.A. al momento ci sono oltre 450 startup che lavorano sull'IA

Effettivamente i progressi che sono stati fatti in questo campo negli ultimi anni sono sorprendenti. Tant’è che negli Stati Uniti al momento ci sono oltre 450 startup che lavorano su questo, e il 44% delle imprese sta pianificando di investire nel settore entro la fine dell’anno. L’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo sotto molteplici aspetti e in diversi settori: la medicina, la finanza, la scrittura, la logistica.
Vista la capacità di apprendere automaticamente e di analizzare una quantità di dati enorme in tempi brevissimi, cosa che l’intelligenza umana non è in grado di fare, sta riuscendo a proporre soluzioni non solo innovative, ma decisamente migliorative in tantissimi campi.

Le intelligenze artificiali più usate

Ma quali sono oggi le intelligenze artificiali più usate? E perché possono esserci utili? Negli ultimi tempi si è parlato moltissimo di Chatbot GPT, sviluppato da Open AI (una startup sostenuta dai grandi signori della Silicon Valley, tra cui il discusso e popolarissimo Elon Musk). Si tratta di un software che è in grado di:

  • rispondere a domande:
  • tradurre frasi;
  • generare un testo autonomamente.

Insomma, un software in grado di scrivere un saggio, un articolo di giornale, una sceneggiatura. Sembra utopia, sembra un fatto degno di un film di fantascienza e invece è la realtà.

IA: opportunità o problema?

Lo sviluppo di un software con queste capacità ha provocato, però, diverse reazioni: da una parte ci sono gli entusiasti, coloro che considerano l’intelligenza artificiale un successo e una svolta, la possibilità di un vero progresso. Dall’altra parte, invece, c’è chi è spaventato da tutto questo, chi teme che l’intelligenza artificiale soppianterà l’uomo e i suoi mestieri, che molti lavori che oggi facciamo, un domani non esisteranno più perché le macchine potranno prendere il nostro posto, fare quello che facciamo noi oggi e, soprattutto, farlo meglio e in minor tempo, dunque con minor dispendio di energie e di soldi.

L'uomo e la paura del progresso

Certo è che se l’uomo avesse ragionato in questo modo non ci sarebbe stato alcun progresso, mai. Basti pensare al movimento operaio britannico nei primi decenni del XIX secolo, il luddismo, che vide gli operai, appunto, reagire con violenza e disordini all’introduzione dei macchinari nelle fabbriche. Avevano paura di perdere il lavoro e di rimanere disoccupati. Il cambiamento, si sa, spaventa, perché in qualche modo l’uomo si adagia su ciò che conosce, non deve curarsi dei pericoli perché sa esattamente cosa può trovare dietro l’angolo.

Ma quando le cose cambiano, adattarsi non è facile, perché bisogna resettare tutto e ricominciare da capo. Ci vuole coraggio, ma anche tanta curiosità. Perché sono il coraggio e la curiosità di alcuni uomini che ci hanno portato dove siamo ora.

L'intelligenza artificiale ed il problema della riconoscibilità

Ma i testi generati dall’intelligenza artificiale sono in qualche modo riconoscibili? Una pagina Instagram che si occupa di divulgazione scientifica ha tentato un esperimento: in un mese sono stati alternati post scritti da esseri umani con post scritti da ChatGPT. Quelli scritti grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale hanno avuto una ricezione meno entusiasta con un numero di like inferiore a quelli a cui è abituato quel profilo; nonostante questo, però, il post è stato ricondiviso e commentato esattamente come se si trattasse di un post creato dai gestori "umani" di quella pagina. Ma l’esperimento non finisce qui: a quei contenuti erano stati assegnati anche degli autori, chiaramente inesistenti: il nome è stato creato tramite un generatore di nomi e con il software Dall-E, invece, è stato possibile dare un volto a quelle persone.

Come capire se stiamo interagendo con una persona reale?

Come facciamo a capire se la persona con cui stiamo interagendo è reale o se, invece, quel volto è stato creato da un’intelligenza artificiale? La risposta: è difficile. Anche se ci sono alcuni dettagli della fisionomia dell’essere umano che, al momento, l’intelligenza
artificiale non è in grado di riprodurre, soprattutto quando si parla di mani e piedi.

Comunque sia, quello dell’intelligenza artificiale è un settore in continua crescita e sviluppo e bisogna sottolineare che ci sono diversi aspetti ancora non molto chiari. Per esempio l’app Lensa, che ha spopolato dopo aver introdotto la funzione Magic Avatar, ha fatto nascere alcune domande. L’applicazione riesce, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, a generare una serie di ritratti illustrati grazie a un estesissimo database di immagini che gli consentono di emulare lo stile di alcuni artisti, oltre a crearne dei nuovi. Il problema è che all’interno di questo database ci sono anche opere di illustratori, fotografi e artisti che non hanno concesso alcuna autorizzazione. Adesso, però, non si può ancora dire se si tratti o meno di violazione del copyright perché non c’è un codice preciso. I creatori dell’app si sono giustificati dicendo che il loro programma apprende come fanno gli studenti e che, quindi, non si tratta di un furto…

Quello che è certo è che l’intelligenza artificiale ci accompagnerà nelle nostre vite e sarà sempre più utilizzata anche nella nostra quotidianità. In che modo? Lo scopriremo presto…

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