Tema argomentativo svolto sull'acqua
Tema argomentativo svolto sull'acqua come diritto e bene primario a partire dalle parole di Kofi Annan, ex segretario generale dell'ONU
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TEMA SULL'ACQUA
“L’accesso all’acqua sicura è un bisogno umano e, perciò, un diritto basilare”.
Commenta queste parole dell'ex segretario generale dell'ONU Kofi Annan, pronunciate in occasione della giornata mondiale dell’acqua e rifletti su come l’acqua possa essere una risorsa a disposizione di ogni uomo e popolo.
L’acqua è da sempre simbolo di purezza, di anima, di natura.
L’acqua, come afferma Talete, primo filosofo naturalista, è la matrice della vita: lui la definisce “Arché della Physis” (principio dell’essere).
Circa il 65% del nostro peso corporeo è costituito da acqua, e la maggior parte della superficie terrestre è caratterizzata dalla sua presenza.
L’acqua, oltre ai suoi significati filosofici, religiosi o scientifici, è l’elemento che consente all’uomo di placare uno dei suoi bisogni primari: la sete.
Nei paesi ricchi e industrializzati del Mondo il problema della sete non esiste più, al punto che la disponibilità di acqua potabile è così scontata che ci si dimentica persino della sua enorme importanza. Ci si accorge di lei e della sua utilità solo quando, per un banalissimo guasto alla rete idrica cittadina, viene a mancare per qualche ora. Ecco perché l’acqua assume significati completamente diversi a seconda della realtà e del contesto in cui la inseriamo.
L'IMPORTANZA DELL'ACQUA: TEMA
Un ricco imprenditore europeo che possiede la più grande industria di acqua minerale, penserà sicuramente all’acqua come alla fonte del suo guadagno e della sua ricchezza: è lei che gli permette di avere la comodità di fare una calda e riposante doccia ogni sera a casa sua.
Al contrario, per una donna che vive in Guinea l’acqua rappresenta il lungo e faticoso percorso che è costretta a fare a piedi, ogni giorno, per raggiungere il pozzo più vicino, a chilometri di distanza, unica fonte dalla quale è possibile ricavare una piccola quantità d’acqua per dissetare lei e il suo bambino.
Questo scenario fa letteralmente rabbrividire: è l’immagine di una gravissima situazione mondiale che vede innanzitutto un divario sempre più significativo tra Nord e Sud del Mondo.
I paesi più poveri (in via di sviluppo) sono sempre più afflitti dal dramma della scarsità di acqua potabile con relative condizioni sanitarie e sociali disastrate.
Ma esiste un altro problema molto pericoloso per il futuro della Terra: lo spreco di acqua. L’eccessiva disponibilità di questa risorsa nei paesi ricchi e industrializzati comporta spesso sprechi quotidiani, che rispecchiano, d'altronde, un elevato spreco di acqua pulita anche in situazioni ben più importanti, come nel caso dei settori agricoli e industriali.
ACQUA: RISORSA DA NON SPRECARE
Mentre un bambino statunitense gioca a schizzare i suoi compagni con l'acqua durante un caldo pomeriggio estivo, un bimbo africano si sta ammalando perché, provato per lunghi giorni dalla sete, ha bevuto dell'acqua contaminata.
Questo fa riflettere in primo luogo sul livello di inquinamento dell’acqua, sia dovuto agli scarichi urbani e industriali, sia alla difficoltà che si ha nel purificare le acque contaminate, soprattutto nei paesi meno urbanizzati.
Quando Kofi Annan parla de “l’acqua sicura come diritto basilare” purtroppo si riferisce solo ad un’utopia, dal momento che l’80% delle risorse idriche sono destinate al consumo di un ristretto numero di persone, benestante e fortunato, che rappresenta solo il 20% della popolazione terrestre.
Questa situazione necessita di soluzioni a livello mondiale, rapide ed intelligenti. Un primo passo verso un miglioramento dovrebbe essere intrapreso dalle popolazioni dei paesi più ricchi, avviando un'importante attività di sensibilizzazione nei confronti della società.
A questo proposito, anche le autorità competenti dovranno impegnarsi nella ricerca di una migliore gestione delle fonti di acqua, una gestione più responsabile e cosciente del rischio che sta correndo il pianeta, e soprattutto che non sia finalizzata unicamente ad un guadagno economico ma anche al ben più importante “profitto” umano.
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