Studentesse insultano il prof su Facebook: processate

Il docente vuole 1000 euro per ritirare la querela. Deciderà il giudice

Studentesse insultano il prof su Facebook: processate

Due studentesse insultano il professore su Facebook: basta il semplice insulto, la semplice parolaccia rivolta al docente per offenderlo a tal punto da denunciarle per diffamazione presso il tribunale. Due ragazze che frequentavano il liceo artistico di Novara al tempo della vicenda, quasi 2 anni fa, si vedono ora recapitare una richiesta: 1000 euro, 500 a ragazza, per ritirare la querela e l'azione legale. Troppo, per le due.

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LA QUERELA - La notizia viene riportata in un trafiletto della Stampa di oggi.

Il legale delle ragazze aveva tentato la conciliazione con l'offerta del risarcimento del danno. La nuova udienza si è conclusa con un nulla di fatto: per ritirare la querela l'insegnante vuole almeno 1000 euro. 500 per ogni allieva

Una delle ragazze però ha solo un lavoro part-time e la richiesta del prof è davvero troppo esosa per lei. Nemmeno l'altra può pagare e così tutto viene rimandato ad una prossima udienza, prevista per dicembre. In un processo che, come abbiamo detto, va avanti ormai da addirittura un paio d'anni.

STAI TROPPO SU INTERNET? ECCO COSA SUCCEDE

DIFFAMAZIONE A MEZZO FACEBOOK - Una storia che deve far riflettere tutti gli studenti sull'uso che si fa dei social network come Facebook e Twitter. Una nota postata dal profilo ufficiale della Polizia di Stato ci riassume i termini della questione: ogni affermazione lasciata su Facebook è pubblica e può essere raggiunta da un numero indefinito di destinatari. Fra cui, innanzitutto, la persona che stiamo insultando e che potrebbe sentirsi diffamata dal nostro comportamento; e in più, l'intera comunità degli utenti di Facebook. Il che rende qualsiasi affermazione ancora più dannosa. La polizia racconta un caso accaduto a Monza, in cui un ragazzo, che aveva commentato in maniera pesante le foto di una ragazza su Facebook, è stato condannato a 15mila euro di risarcimento, più i danni. Attenzione a Facebook, attenzione all'uso che se ne fa.

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