Riassunto sulla Scapigliatura: cronologia e autori

La scapigliatura è uno dei movimenti letterari più importanti dell'800. Si contrappongono una borghesia avida di denaro e potere e la nascente classe operaia

Riassunto sulla Scapigliatura: cronologia e autori
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Cos'è la Scapigliatura

La Scapigliatura è un movimento letterario della seconda metà dell'Ottocento
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La Scapigliatura è il movimento letterario per eccellenza sviluppatosi in Italia nella seconda metà dell'800, il momento nel quale la nascente società industriale vede la contrapposizione tra una borghesia avida di denaro e potere e la nascente classe operaia.

Tra i principali esponenti di questo movimento letterario italiano ci furono Praga, Tarchetti, Pisani, Dossi, Camillo e Arrigo Boito, Camerana e il pittore Cremona. La scapigliatura polemizza contro la nascente società industriale, che ha portato ad una vita cittadina molto più frenetica.

Temi della scapigliatura

L’ambiente sociale in cui si colloca è quello della nascente società industriale, della frenetica vita cittadina, in cui è presente la contrapposizione tra una borghesia avida di denaro e potere e la nascente classe operaia. In tale contesto l’intellettuale avverte la necessità di allargare il raggio delle sue esperienze ed è altrettanto consapevole d'avere perso il suo tipico ruolo di guida o d'interprete del movimento sociale, che gli appare sempre meno razionale e omogeneo e sempre più complicato e caotico. I suoi temi e gli atteggiamenti di contestazione tradiscono il disagio di un ceto intellettuale che non si riconosce più nei valori della cultura positivista, fiduciosa nelle conquiste della scienza e del progresso. La società moderna, industriale e di massa, appare in tutto il suo carattere alienante, vincolate alla legge del successo e del profitto, ridotta ad una vita d’abitudine conformistica e di ottusità.

Rifiuto della politica e delle convenzioni

Per questo il movimento polemizza contro la classe politica, ritenuta indegna moralmente per la corruzione ed infedele ai grandi valori di libertà e giustizia del Risorgimento, ma anche contro la letteratura e l’arte, considerate lontane dalla realtà della vita e bisognose di una totale rifondazione nei principi e nei metodi.

Si preferirono le tematiche della vita bruciata dal vizio e del rifiuto della normalità borghese, rifugiandosi nei drammi quotidiani della esistenza emarginata dei barboni e degli artistoidi delle periferie delle nuove metropoli industriali.

Non a caso gli atteggiamenti tipici furono l’antiaccademismo, la ribellione alle convenzioni borghesi, l’ostentato anticonformismo, il gusto della trasgressione e della provocazione. Questi atteggiamenti ribelli comunque influivano più sui comportamenti esistenziali e sociali degli artisti che sulla portata innovativa delle loro opere, che finirono solo col tradurre in termini sentimentalistici e leziosi i temi del romanticismo francese, del quale vengono assorbiti gli aspetti più superficiali.

Scapigliatura e polemica letteraria

Gli scapigliati sono giovani ribelli e anticonformisti, che hanno come modello l’artista "bohémien", povero e ignoto, che vive alla giornata. La volontà di scandalizzare è all'origine dei loro atteggiamenti sregolati (spesso sono drogati o alcoolizzati) condivisi con i francesi Baudelaire, Rimbaud e Verlaine.

Reazione al Romanticismo

Quindi il gusto per la polemica non rimane confinato nella teoria dei libri, ma diventa vera e propria esperienza esistenziale, che ostenta atteggiamenti di provocazione e sregolatezza. Tra i bersagli della polemica degli scapigliati c’è il Romanticismo e soprattutto quella produzione modesta che il De Sanctis definisce "Arcadia romantica" e che è l'ultimo tentativo di riproporre i valori romantici declassandoli, stemperandoli; il sentimento dà luogo al sentimentalismo e a una letteratura patetica (Prati e Aleardi).

La Scapigliatura è proprio la reazione all'Arcadia romantica e al romanticismo, e testimonia il disagio degli intellettuali di fronte alla delusione storica e di fronte al processo di industrializzazione portatore solo di valori economici.

Polemica contro Manzoni

Un altro degli obiettivi polemici è Alessandro Manzoni, che si trasforma in una sorta di simbolo di tutto ciò che gli scapigliati rifiutano (cfr. Praga, Preludio). Manzoni rappresenta anche il modello di "intellettuale organico", che diede omogeneità e consapevolezza della propria funzione elaborando un proprio progetto culturale, aderendo alla realtà politica e sociale, coll’intento di trasformarla secondo gli ideali, liberali, di dignità e indipendenza nazionale, attraverso una militanza morale insieme meditativa e operativa. Tutto questo viene rifiutato dagli scapigliati che si sentono inadeguati ad un ruolo di guida in un mondo che rifiutano e contestano.

La Scapigliatura e l'Europa

Charles Baudelaire
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Da questo rifiuto generale per il loro contesto storico – sociale, deriva la necessità e il bisogno di apertura a nuovi temi fino ad allora inesistenti nella letteratura italiana, e da qui l’apertura alla produzione francese. Gli scapigliati intuiscono il valore del naturalismo francese e della sua descrizione oggettiva ed impersonale dei fenomeni individuali e collettivi; per lo stesso motivo riprendono quegli aspetti irrazionali, fantastici, macabri del Romanticismo europeo rimasti esclusi dalla tradizione italiana. Hanno allargato il canone romantico del vero, rappresentando vicende comuni, non mediate dall’interpretazione dello scrittore (come accade in Manzoni), spesso passionali e torbide (cfr. Tarchetti, Fosca, la storia di una donna brutta e malata che attrae irresistibilmente un giovane ufficiale), descritte con spietato realismo, anche nello stile.

I poeti simbolisti francesi

In poesia riprendono i temi del francese Charles Baudelaire, da cui derivano il modello esistenziale del poeta "maledetto" e il linguaggio simbolico e provocatorio; riprendono una concezione della poesia fondata non sulla ragione, ma sull’intuizione dei misteriosi legami della realtà. Poesia, quindi, come attività creatrice che detesta le regole. Il linguaggio poetico perde la sua oggettività e razionalità, per diventare allusivo, evocativo di quel mondo enigmatico che suscita in ogni uomo un insieme indistinto di pensieri ed emozioni.

Il gusto per la cultura europea

Così collegandosi alla più avanzata cultura europea, introducono in Italia una letteratura non aulica, apertamente antiborghese, di un linguaggio vicinissimo al parlato popolare, di forme poetiche vicine a quelle del Simbolismo aprendo così la via sia al romanzo verista (Verga rimase per anni a Milano e scrisse romanzi di gusto scapigliato) sia alla cultura decadente.

Audio lezione sulla Scapigliatura

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