Summer blues, ovvero quando l'estate provoca fatica e sofferenza

Se c’è chi non vede l’ora che arrivi l’estate per concedersi svago, divertimento e sfoggiare la tintarella, c’è chi invece fatica ad accoglierla, vivendola con fatica e sofferenza.

Summer blues, ovvero quando l'estate provoca fatica e sofferenza
getty-images

Cos'è il summer blues?

Summer blues, quando la tristezza arriva in estate
Fonte: getty-images

Il nostro umore è influenzato dai cambi di stagione, che generano cambiamenti più o meno importanti nella nostra quotidianità. Alcune persone però sono molto più vulnerabili a questi cambiamenti, per caratteristiche soggettive, come l’età, per aspetti di personalità ma anche in base allo specifico periodo di vita. è perciò possibile che alcuni individui sviluppino un Disturbo Affettivo Stagionale. Sebbene sia più facile sentir parlare di questo disturbo durante il periodo invernale, è importante sapere che è altrettanto diffuso in estate.

Durante le stagioni calde però, si manifesta spesso con modalità differenti; tra gli aspetti principali troviamo:

  • agitazione o rallentamento psicofisico
  • basso tono dell’umore
  • difficoltà a dormire
  • importante riduzione dell’appetito
  • calo di energie
  • difficoltà di concentrazione
  • frequenti stati d’ansia
  • rabbia e irritabilità

In base alla situazione questi sintomi possono manifestarsi con maggiore o minore intensità e frequenza, delineando quindi diversi livelli di gravità.

Le cause del summer blues

Il summer blues, oltre a cause ormonali e fisiologiche legate ai cambiamenti di temperatura, pressione, ecc., risulta spesso connesso a cause di tipo individuale e socio-relazionale. Come sappiamo infatti l’estate rappresenta un periodo in cui viene richiesta una maggior partecipazione sociale e viene data molta attenzione all’aspetto fisico; questi fattori possono essere alla base delle principali cause del summer blues. Tra gli aspetti scatenanti possiamo principalmente individuare:

  • insicurezze legate all’aspetto fisico, o disturbi del comportamento alimentare nei casi più gravi
  • difficoltà economiche che limitano le attività sociali
  • intensi impegni lavorativi o scolastici
  • ansie specifiche che limitano le attività come quella sociale, quelle legate agli spostamenti (come l’ansia di volare), agorafobia
  • fomo, cioè la paura di essere tagliati fuori e non vivere tutte le esperienze che vengono condivise dalle altre persone, specialmente sui social network
  • stress accumulato nei mesi precedenti che aumenta la stanchezza e l’isolamento

Come gestire il summer blues

Come abbiamo visto nel primo paragrafo la sintomatologia può essere ampia e variare per intensità e frequenza. Nelle situazioni più gravi o invalidanti è quindi necessario rivolgersi ad un professionista, in particolare ad uno psicologo, o almeno al medico di base.
Per chi invece sperimenta dei sintomi più lievi ma comunque fastidiosi, è possibile intervenire con dei piccoli accorgimenti, che possono variare in base alla situazione specifica.

Per farlo si può prendere spunto da alcuni suggerimenti utili:

  • prestare attenzione e curare l’alimentazione e l’idratazione per dare il giusto carburante al nostro corpo
  • curare l’igiene del sonno, ad esempio con una routine serale o modificando in modo adeguato la camera da letto per dormire di più e risposare in modo adeguato
  • fare del movimento per dare equilibrio al corpo e liberare la mente
  • programmare attività in linea con le proprie possibilità economiche e le proprie necessità psico-fisiche
  • evitare di isolarsi per troppo tempo
  • esporsi alla luce del sole (evitando le ore più calde) per fare il pieno di vitamina D
  • dire di no alle attività che non fanno per noi per evitare di sovraccaricarci al solo scopo di compiacere gli altri
  • diminuire l’uso dei social network per evitare la fomo o il confronto con le apparenti vite perfette degli altri
  • mantenere una routine equilibrata e piacevole che sia adatta a noi

Altre guide di psicologia

Leggi anche:

Un consiglio in più