Summer blues, ovvero quando l'estate provoca fatica e sofferenza
Se c’è chi non vede l’ora che arrivi l’estate per concedersi svago, divertimento e sfoggiare la tintarella, c’è chi invece fatica ad accoglierla, vivendola con fatica e sofferenza.
Indice
Cos'è il summer blues?
Il nostro umore è influenzato dai cambi di stagione, che generano cambiamenti più o meno importanti nella nostra quotidianità. Alcune persone però sono molto più vulnerabili a questi cambiamenti, per caratteristiche soggettive, come l’età, per aspetti di personalità ma anche in base allo specifico periodo di vita. è perciò possibile che alcuni individui sviluppino un Disturbo Affettivo Stagionale. Sebbene sia più facile sentir parlare di questo disturbo durante il periodo invernale, è importante sapere che è altrettanto diffuso in estate.
Durante le stagioni calde però, si manifesta spesso con modalità differenti; tra gli aspetti principali troviamo:
- agitazione o rallentamento psicofisico
- basso tono dell’umore
- difficoltà a dormire
- importante riduzione dell’appetito
- calo di energie
- difficoltà di concentrazione
- frequenti stati d’ansia
- rabbia e irritabilità
In base alla situazione questi sintomi possono manifestarsi con maggiore o minore intensità e frequenza, delineando quindi diversi livelli di gravità.
Le cause del summer blues
Il summer blues, oltre a cause ormonali e fisiologiche legate ai cambiamenti di temperatura, pressione, ecc., risulta spesso connesso a cause di tipo individuale e socio-relazionale. Come sappiamo infatti l’estate rappresenta un periodo in cui viene richiesta una maggior partecipazione sociale e viene data molta attenzione all’aspetto fisico; questi fattori possono essere alla base delle principali cause del summer blues. Tra gli aspetti scatenanti possiamo principalmente individuare:
- insicurezze legate all’aspetto fisico, o disturbi del comportamento alimentare nei casi più gravi
- difficoltà economiche che limitano le attività sociali
- intensi impegni lavorativi o scolastici
- ansie specifiche che limitano le attività come quella sociale, quelle legate agli spostamenti (come l’ansia di volare), agorafobia
- fomo, cioè la paura di essere tagliati fuori e non vivere tutte le esperienze che vengono condivise dalle altre persone, specialmente sui social network
- stress accumulato nei mesi precedenti che aumenta la stanchezza e l’isolamento
Come gestire il summer blues
Come abbiamo visto nel primo paragrafo la sintomatologia può essere ampia e variare per intensità e frequenza. Nelle situazioni più gravi o invalidanti è quindi necessario rivolgersi ad un professionista, in particolare ad uno psicologo, o almeno al medico di base.
Per chi invece sperimenta dei sintomi più lievi ma comunque fastidiosi, è possibile intervenire con dei piccoli accorgimenti, che possono variare in base alla situazione specifica.
Per farlo si può prendere spunto da alcuni suggerimenti utili:
- prestare attenzione e curare l’alimentazione e l’idratazione per dare il giusto carburante al nostro corpo
- curare l’igiene del sonno, ad esempio con una routine serale o modificando in modo adeguato la camera da letto per dormire di più e risposare in modo adeguato
- fare del movimento per dare equilibrio al corpo e liberare la mente
- programmare attività in linea con le proprie possibilità economiche e le proprie necessità psico-fisiche
- evitare di isolarsi per troppo tempo
- esporsi alla luce del sole (evitando le ore più calde) per fare il pieno di vitamina D
- dire di no alle attività che non fanno per noi per evitare di sovraccaricarci al solo scopo di compiacere gli altri
- diminuire l’uso dei social network per evitare la fomo o il confronto con le apparenti vite perfette degli altri
- mantenere una routine equilibrata e piacevole che sia adatta a noi
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