Schema per saggio od articolo storico politico

"Democrazia e nazione, Unità di Italia e d'Europa, libertà e fratellanza sono i cardini del pensiero politico di Giuseppe Mazzini. 1805-1872"

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In seguito alla Rivoluzione Francese (1789), le idee di libertà, uguaglianza e fraternità avevano superato i confini francesi: l'arrivo in Italia di Napoleone aveva contribuito alla diffusione di idee liberali di stampo illuminista; ma in un Paese diviso com'era l'Italia, era indispensabile raggiungere come prima cosa l'unità per poter arrivare alla liberazione dagli invasori stranieri ed alla costituzione della Repubblica.

Giuseppe Mazzini, figura di spicco del Risorgimento italiano, organizzò il movimento politico denominato "Giovine Italia": giovane perchè, nonostante l'importante storia della penisola, era sempre mancata l'unità dello Stato; paradossalmente, l'organizzazione fu fondata a Marsiglia, nel 1831, dove Mazzini era stato esiliato a causa della sua partecipazione alla carboneria. Gli obiettivi dell'associazione politica mazziniana erano quelli di trasformare la frammentaria Italia in un Stato unitario, democratico e repubblicano: la Repubblica era da preferirsi al Federalismo, considerato un sistema di governo debole che non avrebbe garantito la partecipazione del popolo allo Stato; la liberazione dagli invasori stranieri sarebbe infatti dovuta avvenire tramite un'insurrezione popolare, come dimostra il motto "Dio e il popolo".

Eppure i tentativi insurrezionali di Mazzini falliscono; nel 1834, in esilio in Svizzera, fonda la Giovine Europa, per l'indipendenza nazionale degli Stati oppressi. Quando, nel febbraio 1949, nasce la Repubblica Romana, Mazzini viene nominato triumviro con Armellini e Saffi: ma con la caduta del governo torna nuovamente in esilio, prima in Francia e poi a Londra, dove aveva già fondato una scuola gratuita per ragazzi poveri. Nel 1870, con la presa di Roma, l'unità d'Italia è ormai realizzata: ma la forma di governo proclamata è quella della Monarchia costituzionale, con parlamento eletto a suffragio limitato: Mazzini, convinto sostenitore della Repubblica, non accettò la Monarchia e continuò a lottare per gli ideali repubblicani. Nuovamente esiliato, rientrò a Pisa sotto falso nome e lì morì nel 1872.

La modernità degli ideali mazziniani, la sua perseveranza e larghezza di vedute ne fanno un precursore dei tempi: le sue idee hanno portato all'attuale Repubblica Italiana e all'Unione Europea. Convinto dell'importanza della partecipazione del popolo nel governo dello Stato e del diritto del suffragio universale, Mazzini auspicava una riforma sociale oltre che politica: le sue idee rispecchiano la rivoluzione del pensiero illuminista. In seguito alla Rivoluzione Francese, il popolo ha acquistato una nuova forza: per Giuseppe Mazzini, il popolo diventa protagonista dei movimenti rivoluzionari e politici, ma è necessaria la guida di un intellettuale per coordinare le diverse aspirazioni in modo da condurle ad azioni risolutive.

In un periodo storico denso di cambiamenti, gli ideali mazziniani non hanno trovato abbastanza terreno a causa degli interessi dei potenti dell'epoca e dalla disparità di ambizioni e speranze da parte di molteplici movimenti politici: romantico-nazionalisti, repubblicani, laici, socialisti, anticlericali, liberali, i monarchici filo Savoia o Papalini, laici e clericali. Sebbene predominasse in tutti il desiderio di affrancarsi dal dominio austriaco nel Lombardo-Veneto, e la recente rivoluzione industriale alimentava la speranza di migliorare la situazione socio-economica e le condizioni del lavoratori, questa frammentarietà di movimenti non ha permesso che le idee di Mazzini avessero il predominio sulle altre.

Anche se l'unità d'Italia non si realizzò secondo le sue aspirazioni, oggi, dopo oltre un secolo dalla sua morte, è a Giuseppe Mazzini che dobbiamo la realizzazione dell'attuale Repubblica italiana, il rispetto della libertà individuale e la fratellanza con le nazioni vicine che hanno portato all'Unione Europea.

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