Storia d'Italia dal 1850 al 1861: il Piemonte nello scacchiere europeo

Riassunto della storia d'Italia dal 1850 al 1861: il governo di Massimo d’Azeglio, la politica di Cavour, la guerra di Crimea e gli accordi di Plombièrs

Storia d'Italia dal 1850 al 1861: il Piemonte nello scacchiere europeo
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Storia d'Italia: D'Azeglio e Cavour
Fonte: ansa

STORIA D'ITALIA: 1850-1861

La sconfitta del Regno di Sardegna nello scontro contro l’Austria durante la Prima guerra d’Indipendenza Italiana fu resa ufficiale con la firma degli accordi di pace denominati Pace di Milano del 1849. Il nuovo Re Vittorio Emanuele II sebbene non soddisfatto della risoluzione della guerra riprese in mano la situazione del Regno dando ferma fiducia al Primo Ministro Massimo d’Azeglio da lui stesso nominato il 6 maggio 1849 e che tanto si era speso per la risoluzione della guerra.

PRIMO GOVERNO D'AZEGLIO: LE LEGGI SICCARDI

Massimo D’Azeglio condusse il governo in un periodo di profonda crisi del Regno di Sardegna, la fine della guerra aveva lasciato numerosi strascichi a livello economico e sociale, la necessità di rinnovamento era molto pressante sia fuori dal palazzo di governo che all’interno delle aule dell’esecutivo. Vai alla mappa concettuale per ricordare date ed eventi

La prima manifestazione concreta di questo rinnovamento e di questa rottura con le linee politiche del passato si ebbe con l’approvazione da parte del governo D’Azeglio delle Leggi Siccardi, ovvero leggi che abolivano i tre fondamentali privilegi acquisiti dalla Chiesa nel corso degli anni. Questi tre privilegi erano:

  1. Il tribunale ecclesiastico il quale era l’unica istituzione a poter processare per qualunque reato gli uomini di Chiesa;
  2. Diritto d’asilo, ovvero ogni uomo poteva chiedere asilo nei luoghi sacri e per tanto, non essere perseguibile dalla legge o dallo Stato dentro tali luoghi;
  3. Inalienabilità dei possedimenti cioè il possesso perpetuo di tenute da parte della Chiesa, possedimenti non soggetti a imposte o ordinamenti dello Stato.

Queste leggi resero sempre più visibile la separazione tra Stato e Chiesa.

CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR

Il Conte di Cavour eletto come deputato durante le elezioni del 1849, fu una figura politica salda per il Regno di Sardegna e fu uno dei sostenitori più ferventi delle leggi Siccardi, questo però, gli procurò una rottura netta con gli ambienti clericali, tanto da colpire i suoi affetti più cari, il suo migliore amico Pietro di Santarosa ministro delle attività agricole e del commercio del Governo D’Azeglio in punto di morte non ricevette l’estrema unzione per la politica anticlericale portata avanti dal governo. Successivamente alla morte di di Santarosa, in queste circostanze Camillo Benso ebbe una motivazione ancora più forte ad accettare la carica di ministro dell’agricoltura appartenuta al suo defunto amico offertagli dal Re Vittorio Emanuele II su richiesta diretta di Massimo D’Azeglio.

LA POLITICA DI CAVOUR

Una tra le prime riforme attuate da Cavour nel suo ministero fu di stringere nuovi trattati commerciali con la Francia basati sul libero commercio tra i due Stati, successivamente, strinse patti commerciali riducendo i dazi doganali con Gran Bretagna e Belgio, questi trattati in seguito furono stipulati anche con Svizzera, Grecia, Unione commerciale tedesca, Paesi Bassi ed anche con l’Austria aprendo così la politica commerciale Piemontese al libero commercio. Nell’aprile 1851 Cavour divenne anche ministro delle finanze e in breve tempo grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli altri Sati europei riuscì a sollevare nettamente le languide casse del Regno di Sardegna.

STORIA D'ITALIA IN BREVE: SECONDO GOVERNO D'AZEGLIO

I risultati politici ottenuti da Cavour nell’esercizio dei suoi ministeri, accrebbero i consensi da parte dei compagni politici, ma anche quelli della fazione opposta. Il suo crescente carisma lo convinse a poter aspirare a divenire il nuovo Primo Ministro per tanto con un’audace mossa politica sostenne la candidatura dell’avversario diretto di D’Azeglio, Rattari alla presidenza del consiglio il quale vinse con netto vantaggio sull’avversario.

Le elezioni furono annullate per decreto del Re il quale revocò le dimissioni al Primo Ministro uscente e ne riconfermò la Presidenza del consiglio. Massimo D’Azeglio nella formazione del suo secondo governo comprese le mire politiche di Cavour lo estromise dalle cariche più importanti di governo. I lavori delle camere proseguirono nella linea sempre più marcata di separazione tra lo Stato civile e la Chiesa tanto che fu proprio la legge sul matrimonio civile a far cadere il secondo governo D’Azeglio di fatti, il Re si rifiutò di siglare l’approvazione della legge sul matrimonio civile costringendo Massimo D’Azeglio a consegnare le proprie dimissioni divenute effettive, il 4 novembre 1852.

IL PRIMO MINISTRO CAVOUR

La nomina di Cavour a Primo Ministro da parte del Re, fu sottintesa alla riuscita di quest’ultimo di dirimere le controversie con la Chiesa, Cavour non garantì tale condotta al Re sicuro di voler portare aventi la legge sul matrimonio civile che ancora necessitava dell’approvazione del Senato, nonostante questo, il suo mandato da Primo Ministro divenne effettivo dal 4 novembre 1852. La legge sul matrimonio civile non fu mai approvata dal Senato.

Nei primi mesi di mandato Cavour ebbe numerosi problemi da risolvere: i gruppi repubblicani stavano sempre più creando malcontenti e tensioni sociali tanto che 6 febbraio 1853 a Milano scoppiò una rivolta (Rivolta di Milano) contro l’Austria, e Cavour si trovò nella difficile posizione di dover intervenire e arrestare i responsabili tra i quali spiccava Lorenzo Crispi, tale comportamento fece si che la sinistra da sempre solidale con Cavour iniziasse un’aspra critica nei suoi riguardi. L’arresto di Crispi e la soppressione di qualsiasi rivolta contro Austria fecero pensare a un appoggio aperto da parte di Cavour al dominio austriaco nel nord d’Italia, in realtà, Cavour sin dall’inizio, del proprio mandato silentemente cercò alleanze con altri Stati europei per poter, in seguito, instaurare una nuova guerra contro l’Austria e aver così l’appoggio militare necessario per sconfiggerla.

SECONDO GOVERNO CAVOUR

Storia d'Italia dal 1850 al 1861

I problemi tra l’esecutivo e lo Stato Pontificio si intensificarono con la così detta Legge sui conventi, alla Camera era presente, infatti, un disegno di legge fortemente appoggiato e voluto da Cavour riguardante gli ordini ecclesiastici che non fornivano assistenza ai malati e ai bisognosi, tale legge prevedeva che questi ordini fossero sciolti poiché contrari alla morale e all’etica del lavoro, il progetto di legge fu rigettato dal Senato e Cavour rassegnò al Re le proprie dimissioni il 27 aprile 1855.

Il 4 maggio 1855 il Re richiamava Cavour al suo ruolo di Primo Ministro, la legge sui conventi fu approvata con delle modifiche ovvero che gli ordini presi in esame non potessero ricevere nuovi membri e si sciogliessero lentamente seguendo la linea naturale della morte dei già facenti parte. Questa legge procurò a Cavour, al Re, e a tutti i membri del Governo che favorirono la sua approvazione, la scomunica da parte di Papa Pio IX

GUERRA DI CRIMEA

Storia d'Italia

La politica di Cavour apparentemente fu quella d’indifferenza nei confronti dell’indipendenza del Nord d’Italia dall’Austria e di sola ripresa economica interna del Regno di Sardegna, in realtà, l’apertura del libero commercio con gli altri paesi europei e i continui viaggi in Francia e Gran Bretagna, erano esclusivamente rivolti all’acquisire maggiore credibilità presso i regnanti esteri, e così poter avere in seguito appoggio militare e politico da parte di questi paesi in occasione di una guerra contro l’Austria. L’occasione d’oro si presentò con la Guerra di Crimea scoppiata il 4 ottobre 1853.

Molto prima dello scoppio della guerra l’Impero Ottomano detentore dei territori sacri in Turchia stava contrattando con due paesi: Russia e Francia, la cessione di tale privilegio, nel momento in cui l’Impero accettò un accordo con la Francia, la Russia invase la Turchia. L’impero Ottomano vide da subito schierarsi dalla propria parte la Gran Bretagna e la Francia e subito dopo l’entrata in guerra dell’Austria, Cavour preoccupato per il possibile avvicinamento di questi due paesi, inviò le truppe dell’esercito del Regno di Sardegna a dar man forte alle truppe dell’Impero Ottomano. Gli scontri tra gli eserciti furono condotti per la maggior parte nella penisola russa di Crimea, con la Battaglia di Sebastopoli del 9 settembre 1855 la sconfitta della Russia fu totale.

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CONGRESSO DI PARIGI

Il 25 febbraio 1856 si aprirono i lavori del Congresso di Parigi tra le potenze europee che presero parte alla guerra di Crimea per stipulare le condizioni della pace. In seguito ai vari accordi presi tra i paesi, fu stipulato che:

  • la Moldavia e la Valachia sarebbero rimasti territorio Ottomano e la Russia avrebbe eliminato il proprio protettorato su tali territori;
  • smilitarizzazione da parte della Russia del Mar Nero;
  • la Bressarabia meridionale sarebbe stata abbandonata dai contingenti russi;
  • Il protettorato dei cristiani su territorio Ottomano sarebbe passato dall’Impero Russo ai Paesi vincitori del conflitto.

Durante i lavori del Congresso in maniera astuta Cavour riuscì a far inserire come argomento di discussione tra le potenze europee anche la situazione dell’Italia settentrionale, ancora sotto dominio Austriaco. L’intento di Cavour era di ottenere a tutti i costi in sede del trattato, l’interesse dell’Europa alla vicenda italiana, puntava a ottenere a seguito dello sforzo bellico appena compiuto a favore della questione Ottomana, i territori del Lombardo - Veneto sottraendoli così definitivamente all’impero Austriaco.

Ovviamente, le aspettative di Cavour non furono soddisfatte, ma se non altro il Primo Ministro strinse forti legami con l’Imperatore francese Napoleone III.

ACCORDI DI PLOMBIERES

A seguito dei rapporti intrapresi tra il Regno di Sardegna e la Francia durante il Congresso di Parigi nel 1858 a Plombières, furono poste le basi per l’alleanza sardo-francese un accordo difensivo stipulato con il nuovo imperatore di Francia Napoleone III, il quale in cambio di aiuto al Regno di Sardegna in caso di occupazione Austriaca, avrebbe ottenuto i territori di Nizza e Savoia.

Stipulato formalmente il trattato nel gennaio 1859, fu necessario creare il motivo scatenante per dar il via alla guerra, di fatti, il trattato era di tipo difensivo quindi avrebbe dovuto essere l’Austria a muovere guerra per prima al Regno di Sardegna, per tanto, si creò una provocazione abbastanza forte da poter indurre l’Austria a inviare immediatamente le proprie truppe nel Regno. Per rendere ancora più forte l’alleanza tra Regno di Sardegna e Francia in vista della già pianificata guerra all’Austria il 30 gennaio 1859 la figlia di Re Vittorio Emanuele II, Maria Clotilde, fu data in sposa a Giuseppe Carlo Bonaparte nipote dell’Imperatore di Francia Napoleone III.

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