Storia di Iqbal: riassunto e analisi del romanzo di Francesco d’Adamo

Storia di Iqbal: riassunto del libro di Francesco d’Adamo sulla vera storia di Iqbal Masih, simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

Storia di Iqbal: riassunto e analisi del romanzo di Francesco d’Adamo
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Storia di Iqbal: riassunto

Storia di Iqbal: riassunto e analisi
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La Storia di Iqbal è un romanzo scritto da Francesco D'Adamo e narra la situazione in cui vivono diversi bambini costretti in schiavitù.

Il narratore del romanzo è interno e prende il nome di Fatima. Fatima è una ragazzina costretta a lavorare nell'industria tessile di Hussain Khan per un debito contratto dalla famiglia.

Come a tutti i bambini anche a lei verranno disegnate su una lavagna le linee che rappresentano i giorni di lavoro dovuti. Purtroppo però, nonostante il duro lavoro, esse non finiranno mai.

Fatima, insieme agli altri bambini della fabbrica, è costretta a vivere in condizioni precarie e disumane. I servizi igienici a loro disposizione sono delle latrine e anche il cibo risulta essere inferiore alle loro necessità. Il lavoro occupa gran parte delle loro giornate, interrotto solo dalla pausa per il pranzo. I bambini sono inoltre distinti dal padrone in base alla loro ostilità: i bambini più problematici sono incatenati al telaio in modo che non possano arrecare danni.

E' proprio in uno di questi giorni, uguali tra di loro, che arriva in fabbrica Iqbal Masih. Egli era uno di quei bambini ritenuti ostili, e che quindi venivano incatenati. Subito Iqbal si fa apprezzare da Fatima, con la quale parla nelle ore notturne. Il bambino riesce a portare una grande novità tra i suoi amici; infatti tutti loro avevano imparato a vivere solo pensando al presente, lui riporta invece la possibilità di progettare un futuro nel quale avrebbero potuto giocare con gli aquiloni.

Inizialmente, Hussain è soddisfatto del suo nuovo “acquisto” che dimostra di essere un lavoratore diligente. Questa sua idea verrà smentita completamente, quando nel periodo delle vendite dei tappeti Iqbal taglia quello a cui stava lavorando, danneggiandolo economicamente.

Per questo fatto Iqbal verrà punito e costretto a stare nella tomba, un pozzo coperto da una grata e pieno di scorpioni, per una settimana. Le sue sofferenze però sono alleviate dai suoi amici, i quali escono ogni notte di nascosto per portargli un po' di acqua e di pane. Dopo un periodo di tranquillità Iqbal fugge dalla fabbrica, per poi esservi ricondotto dopo pochi giorni da due poliziotti. Il bambino denuncia a questi ultimi le condizioni in cui sono costretti a vivere, ma i due anziché aiutarli accettano del denaro da Hussain per far finta di niente.

Giorni monotoni e duri seguono il ritorno di Iqbal, che intanto era stato punito nuovamente nella tomba. Il bambino però aveva un nuovo piano, cioè scappare per raggiungere il “Fronte di liberazione del lavoro minorile” che aveva incontrato nella fuga precedente. Il suo piano questa volta riesce alla perfezione. Infatti raggiunge il fronte ed insieme al capo Eshan Khan libererà tutti i suoi amici dalla schiavitù.

I bambini saranno tutti condotti al quartier generale dove verranno lavati e nutriti per poi essere ricondotti dalle proprie famiglie. Soltanto Iqbal, Fatima e Maria rimarranno con loro per più tempo, poiché nessuno riesce a contattare i loro parenti.

Da qui inizia la missione di Iqbal, che insieme a Eshan, libererà molti altri bambini dalla schiavitù tanto da essere chiamato per delle conferenze in America e vincere una borsa di studio per diventare avvocato. Nel medesimo periodo Fatima verrà ricondotta dalla sua famiglia, della quale rimangono solo i due fratelli.

Tornato dal suo viaggio Iqbal, va a trovare i genitori per passare con loro la Pasqua. Sarà proprio in quest'occasione che le varie minacce ricevute diventeranno realtà. Infatti il bambino viene ucciso da dei colpi di pistola sparati dal finestrino di una macchina. La triste notizia arriva a Fatima grazie ad una lettera dell'amica Maria, la quale dice però che grazie all'amico perso tanti altri piccoli Iqbal erano tornati a vivere e sorridere.

Storia di Iqbal: il protagonista Iqbal Masih

Il protagonista di questo romanzo è Iqbal Masih. E’ un ragazzo con un carattere molto complesso poiché da una parte riesce a rendersi ostile con i padroni mentre dall'altra è un amico fedele che riesce ad avere ancora fiducia nella vita. La sua ostilità verso il padrone la dimostra con vari atti di ribellione come quando taglia il tappeto costoso oppure quando scappa per ben due volte. Al tempo stesso è appunto un amico fedele e questa sua caratteristica è messa in risalto dalla capacità di restituire un futuro felice ai suoi amici sia attraverso le parole dette sia con la liberazione fatta con l'aiuto di Eshan. Nonostante tutte le cattiverie e gli abusi subiti nella vita è un animo buono, poiché oltre a non abbandonare i suoi amici al loro destino inizierà a far parte del fronte per liberare altri bambini, segno di coraggio e maturità. Purtroppo nonostante i suoi vari pregi sarà proprio il suo carattere e i suoi ideali a portarlo alla morte.

Storia di Iqbal: analisi

In molti paesi del mondo, soprattutto in quelli in via di sviluppo, i bambini vengono ancora oggi sfruttati. I settori in cui vengono impiegati maggiormente sono quello agricolo, nelle aziende famigliari e nei lavori domestici. Il 70% del lavoro minorile si ritrova nel settore primario. Molto poche sono le leggi che regolano questo tipo di sfruttamento perché difficile è il controllo delle piantagioni. Sono invece molti di più i bambini impiegati nelle aziende famigliari. Queste ultime fanno figurare i bambini come aiutanti dei genitori, ma in realtà lavorano come un adulto. Un altro grande problema è il lavoro domestico svolto presso le famiglie più ricche, un esempio sono i servi bambini in Kenya e in Sri Lanka. I lavori “affidati” ai bambini non sono solo questi ma si possono ritrovare a lucidare le scarpe, all'interno di miniere oppure come Iqbal in fabbriche tessili. Molto diffuso è lo sfruttamento dei bambini in Africa e in Asia. Più di 200000 minori vengono ogni anno comprati dal Ghana, dal Togo e dalla Nigeria per essere poi impiegati nelle piantagioni africane.

Questo traffico viene gestito dai più importanti uomini della criminalità organizzata, che hanno così creato il mercato della nuova schiavitù.

Purtroppo, spesso sono le grandi multinazionali che commissionano lavori a piccole imprese ignorando la forza lavoro utilizzata.

I bambini che lavoravano nell'industria tessile di Hussain Khan producevano dei tappeti che poi venivano venduti ad acquirenti che non si interrogavano sulle condizioni in cui vivevano tali fanciulli. Molti sono anche i bambini arruolatisi volontariamente negli eserciti. Le cause principali di tale condizione sono la povertà, l'analfabetismo e il desiderio di proteggere la propria famiglia. Sono anche molti i casi di rapimenti di bambini costretti poi a combattere negli eserciti. Purtroppo il 40% di tali bambini sono femmine che oltre essere costrette a combattere devono anche soddisfare i desideri sessuali dei soldati.

Purtroppo in questa situazione molti governi chiudono gli occhi, non preoccupandosi della sorte dei propri minori.

Le tematiche affrontante nel libro “Storia di Iqbal” oltre allo sfruttamento del lavoro minorile, è l’amicizia tra i bambini della fabbrica, il coraggio e la voglia di cambiare un mondo criminale di Iqbal.

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    Domande & Risposte
  • Chi è il narratore della Storia di Iqbal?

    Fatima.

  • Dove viveva Iqbal?

    Pakistan.

  • Chi ha ucciso Iqbal Masih?

    Si pensa che venne ucciso dalla mafia dei fabbricanti di tappeti.

  • Quanti anni aveva Iqbal Masih quando è morto?

    12 anni.

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