Specialista in turismo enogastronomico sostenibile: chi è, cosa fa, come diventarlo

Volete sapere cos'è e cosa fa lo specialista in turismo enogastronomico sostenibile? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Specialista in turismo enogastronomico sostenibile: chi è, cosa fa, come diventarlo
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Nuove professioni: specialista in turismo enogastronomico sostenibile

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Siete appassionati di turismo e vi piacerebbe poter avere un lavoro in questo settore? Come già saprete si tratta di un ambito abbastanza ampio e variegato, in cui ci sono numerose figure professionali che trovano spazio. Se siete degli studenti che stanno per finire gli studi di scuola secondaria di secondo grado o dei professionisti che hanno intenzione di cambiare carriera, allora starete cercando maggiori informazioni relative a questo campo. Vi trovate nel posto giusto in quanto in questo articolo approfondiremo un aspetto del turismo in particolare che vi potrebbe interessare. Nello specifico, ci riferiamo al turismo enogastronomico sostenibile, che rappresenta un’area da tenere in considerazione se state valutando le nuove professioni che stanno trovando spazio nel mondo del lavoro di oggi e per cui si registrerà un incremento della richiesta in un futuro prossimo.

Cos'è il turismo enogastronomico sostenibile

Prima di entrare nel dettaglio delle professioni richieste che potrete considerare, riteniamo sia necessario fare un po’ di chiarezza con una panoramica generale relativa a questo settore. Vi starete proprio chiedendo che cos’è il turismo enogastronomico sostenibile. Possiamo dire che si tratta di un ramo che rientra nel contesto del turismo culturale e che ha, dunque, l’obiettivo di dare valore ai prodotti tipici di un territorio comunicando la loro storia, facendoli conoscere a chi viaggia e visita un determinato luogo e promuove anche la dieta mediterranea. In questo modo si ha anche la possibilità di creare posti di lavoro per le comunità locali.

Il valore del turismo enogastronomico

A differenza degli anni passati, al giorno d’oggi il turismo enogastronomico non viene più considerato un ambito ristretto a una nicchia di turisti, registrando un fenomeno di crescita generale e un aumento di appassionati e curiosi. L’elemento della sostenibilità sta abbracciando progressivamente anche questa branchia del turismo, con i viaggiatori che sono sempre più attenti all’autenticità dei prodotti, alla qualità, insomma con un approccio più green che consumistico. Chi sposa questa filosofia e si ritrova a dover o voler viaggiare tende a preferire dei progetti che sostengono la comunità del posto e che promuovono prodotti di qualità e stagionali, la cui produzione e commercializzazione rispettano il territorio di appartenenza. L’obiettivo del turismo enogastronomico sostenibile è quello di dare voce ai luoghi e i prodotti tipici creando opportunità per la comunità, avvicinando così i consumatori ai diretti produttori nel rispetto dell’ambiente e riducendo i consumi e la filiera enogastronomica. Questo turismo sostiene le pratiche che riducono i consumi e inquinano meno l'ambiente, e al tempo stesso conducono alla valorizzazione dell’identità del territorio con prodotti e ricette tipici che restano autentici e fedeli alla tradizione.

Cos'è uno specialista in turismo enogastronomico sostenibile

Uno specialista in turismo enogastronomico sostenibile è colui o colei che ha una profonda conoscenza del territorio e delle tradizioni enogastronomiche locali e che è in grado di promuoverle con dei progetti pensati per attirare turisti attenti alla sostenibilità e alla ricerca di esperienze autentiche e di qualità.

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Questo ambito può racchiudere diverse professioni e un ventaglio di competenze piuttosto ampio, in cui l’attenzione alla componente green sarà di primaria importanza. Si tratta di un ruolo che assumerà una grande rilevanza in un futuro prossimo, per cui vale la pena considerarlo tra le scelte di chi vuole cambiare carriera o sta per intraprendere un percorso di studi. Un professionista di questo settore è in grado di riconoscere e veicolare i valori del turismo green e che i viaggiatori consapevoli ricercano, cioè la sostenibilità, l’autenticità e le tradizioni.

Di cosa si occupa lo specialista in turismo enogastronomico sostenibile

Dopo questa panoramica sul turismo enogastronomico sostenibile e sui professionisti, vi starete chiedendo di cosa di occupa uno specialista di questo settore. Come dicevamo, sono diversi gli ambiti e i lavori che possono rientrare in questo tipo di turismo. In generale, possiamo dire che tra i compiti di un professionista c’è quello di scoprire o creare degli itinerari volti alla valorizzazione del territorio in cui si opera, cercando di aprire la strada ai turisti green che vogliono scoprire storia, cultura e prodotti dell’enogastronomia locale.

Come si diventa specialista in turismo enogastronomico sostenibile

Siete curiosi di sapere cosa è necessario studiare per diventare specialisti in turismo enogastronomico sostenibile? Essendo un ambito in espansione ci sono diverse figure professionali che possono considerarsi tali. Inoltre, nuove professioni si delineeranno nel tempo e altre si adatteranno alla transizione verso gli aspetti green e all’ecosostenibilità. Dunque, dei corsi di formazione e uno studio sulle pratiche per ridurre l’impatto ambientale si possono integrare agli studi relativi al turismo enogastronomico per chi già lavora in questo campo.

Competenze e specializzazioni

Essere propensi a studiare, a mantenersi aggiornati è particolarmente utile, così come una buona dose di curiosità. Oltre a un tradizionale corso di studi come Scienze del Turismo, anche un corso per diventare sommelier è necessario per essere considerati degli specialisti in turismo enogastronomico sostenibile. Avendo a che fare con turisti, alle volte anche provenienti da Paesi esteri, è preferibile avere un buona conoscenza dell’inglese, sia di base che con terminologia specifica, ma anche di altre lingue con cui si potrebbe avere a che fare. Essendo in costante evoluzione e crescita, potenzialmente si entrerà anche in contatto con turisti provenienti da altre zone del mondo, di altre religioni o credi. Le nuove proposte di turismo enogastronomico, dunque, dovrebbero anche flessibili e considerare i diversi aspetti e abitudini della cultura di provenienza dei viaggiatori.

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