Sparta e Atene: riassunto
Sparta e Atene: riassunto dell'età classica, sull'ascesa di Atene e la guerra contro Sparta, la politica moderata di Cimone e Pericle
Indice
Sparta e Atene
Il V secolo a.C. fu per la Grecia il periodo che segnò il suo maggiore splendore sia dal punto di vista politico che culturale.
In questo periodo si sviluppò la democrazia ateniese in base alla quale ogni cittadino aveva il diritto di partecipare al governo dello stato.
In quest’epoca rifiorì il teatro, la medicina e Atene fu la patria di molti poeti, artisti e filosofi.
Sparta
Dopo le guerre tra greci e persiani i due popoli rimasero a lungo in una situazione di belligeranza, anche se nessuno dei due si impegnò a fondo per sconfiggere l’avversario.
Le vittorie dei greci erano merito sia degli ateniesi che degli spartani ma fu soprattutto Atene a raccogliere i frutti di queste vittorie infatti Sparta era impegnata proteggere la classe degli “uguali” e rinunciò ad una politica espansionistica concentrandosi per conservare il suo predominio nel Peloponneso.
La Lega di Delo
Le città ioniche, per paura del ritorno dei persiani, si allearono con Atene e nel 477 a. C. costituirono una lega di città greche all’interno della quale Atene aveva un ruolo di città-guida.
Questa lega, chiamata Lega di Delo o delio-attica, era governata da un consiglio che si riuniva una volta all’anno.
All’interno della lega tutte le città avevano lo stesso diritto di voto.
Atene era a capo della lega e le altre città contribuivano o fornendo militari e versando tributi agli ateniesi.
Il tesoro della Lega era depositato a Delo, l’isola sacra ad Apollo.
Le città che versavano tributi ad Atene, oltre a delegare ad Atene stessa le operazioni militari, di fatto si sottomettevano al suo potere.
L'ascesa di Atene
La situazione politica di Atene, secondo Temistocle, avrebbe portato presto ad uno scontro con Sparta per il predominio sulla Grecia, quindi era necessario proteggere la città.
Furono quindi costruite le “Lunghe mura” che univano la città al porto di Pireo per impedire alla città di essere bloccata e garantirle il dominio sul mare.
Molti ateniesi però erano ancora a favore di una politica di accordo con Sparte e quindi nacquero 2 partiti che condizionarono la vita politica ateniese per tutto il secolo:
- uno moderato, favorevole ad una politica di pace con gli altri stati della Grecia (contadini agiati e aristocratici)
- uno radicale, favorevole ad una politica di espansione sia verso la Persia che verso altre città greche (demos: artigiani, mercanti, marinai).
La politica moderata di Cimone
In un primo momento la prevalenza fu del partito moderato. Temistocle fu mandato in esilio prima ad Agro poi in Persia e il più importante politico ateniese divenne Cimone (nemico di Temistocle) che era figlio di Milziade (vincitore di Maratona).
Sotto la sua guida Atene riprese la collaborazione con Sparta contro l’impero persiano e nel 468 a.C., in Asia Minore (alla foce del fiume Eurimedonte) l’esercito della Lega di Delo sconfisse i persiani in una duplice battaglia, per terra e per mare e nuove città ioniche entrarono a far parte della Lega che ottenne il controllo di tutto il Mar Egeo.
Pochi anni dopo l’accordo tra Sparta ed Atene si ruppe.
I partito dei “radicali” prese il sopravvento e mandò in esilio Cimone.
Pericle
Nel 460 a.C. il potere passò al capo del partito democratico Pericle che, pur provenendo da un della famiglie più nobili di Atene fece un politica popolare, trasferì tutti i poteri all’Assemblea togliendoli all’Aeropago che mantenne solo il giudizio dei delitti di sangue.
Introdusse un’indennità, cioè una retribuzione per i cittadini che partecipavano all’assemblea o al tribunale popolare in qualità di giudice.
I magistrati vennero estratti a sorte tra tutti i cittadini per permettere a tutti di partecipare alla vita politica, escluse le cariche militari e finanziarie che rimasero elettive.
Gli strateghi però continuarono ad essere scelti tra le classi più elevate (il capo degli strateghi per molti anni fu Pericle).
Inoltre Pericle emanò una legge seconda la quale la cittadinanza veniva data solo a chi potesse dimostrare di avere entrambe i genitori ateniesi quindi erano esclusi dai diritti politici i meteci (cittadini di origini straniera) ed i figli nati da matrimoni misti.
Su 300.000 abitanti, solo 40.000 potevano partecipare all’assemblea (ecclesia).
In politica estera Pericle guidò Atene verso l’imperialismo infatti il suo stato democratico affrontava molte spese a favore del popolo e le risorse per permettere tutto ciò venivano reperite attraverso la riscossione di tributi dagli alleati e quindi si rese necessario ampliare ancora i confini della Lega di Delo.
Con Pericle Atene si trovò quindi impegnata su due fronti: contro la Persia e contro Sparta.
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