Sosta e precedenza
I segnali di sosta e precedenza sono di fondamentale importanza per una corretta circolazione stradale. Quali sono e che cosa dice il Codice della Strada
Indice
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Sosta e precedenza
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Differenza tra sosta e fermata
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Quando vige il divieto di sosta
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Divieto di sosta e fermata
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Se ci si ferma per la precedenza, viene definita sosta?
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Quali sono i segnali di precedenza e qual è il loro significato
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Sosta e precedenza
I segnali di sosta e precedenza sono tra i più importanti da sapere per una corretta circolazione. Partiamo con la definizione del termine di sosta, che indica un’interruzione prolungata della marcia nel tempo, che dà modo al conducente dell’auto di scendere e allontanarsi dalla zona in cui lascia appunto la macchina.
Differenza tra sosta e fermata
Spesso i termini sosta e fermata vengono confusi, ma per la legge hanno due significati ben distinti, che è fondamentale sapere, sia dal punto di vista pratico che amministrativo, visto che rimandano a concetti, regole e sanzioni differenti.
Se quindi la sosta è un’interruzione prolungata di marcia, la fermata invece è una temporanea sospensione della marcia, il guidatore non scende, ma resta a bordo, in modo da garantire una possibile ripartenza rapida. Esempi di casi di fermata:
- per caricare un oggetto pesante sull’auto;
- per far scendere una persona disabile o un anziano con difficoltà deambulatorie;
- altri casi simili.
Durante la fermata il conducente ha l’obbligo di non scendere dal veicolo e abbandonarlo e di ripartire praticamente nell’immediato. È importante sapere che la fermata è consentita anche in luoghi dove vige il divieto di sosta, senza chiaramente andare a intralciare il traffico o il normale flusso della circolazione.
Ci sono luoghi in cui la fermata non è concessa – contrassegnati dagli appositi segnali di divieto di fermata. Oggi il Codice della Strada non indica più un limite temporaneo specifico per la fermata (come accadeva un tempo), ma parla solo di sospensione temporanea della marcia – riferendosi quindi a un tempo breve e momentaneo, ma senza andare nel dettaglio.
È il buon senso a dover guidare il conducente del veicolo. Attenzione anche a non confondere la fermata con l’arresto, due situazioni ben distinte: nella seconda infatti il conducente ferma la marcia per cause dovute alla circolazione e non per esigenze personali.
Quando vige il divieto di sosta
Come abbiamo detto, la sosta è l’interruzione prolungata nel tempo della marcia dell’auto. Situazione in cui il conducente ha la possibilità di scendere dal mezzo e allontanarsi dalla zona in cui decide di lasciare il veicolo.
E sta proprio nella definizione la grande differenza tra sosta e fermata, che cambiano appunto per la temporaneità della situazione e per l’azione del conducente, che in caso di fermata non può scendere dal veicolo.
Il conducente – in caso di sosta – non ha l’obbligo di restare a bordo della sua auto. È importante comunque che la macchina non sia mai lasciata in una posizione di intralcio per la circolazione. L’auto può essere lasciata in sosta anche in zone in cui non ci sono delle particolari indicazioni, tranne nel caso in cui sia espressamente vietato con cartello di divieto di sosta.
Il conducente e i passeggeri del veicolo – secondo il Codice della Strada – hanno il divieto espresso di lasciare aperte le portiere dell’auto o lasciarla in moto durante la sosta: chi commette l’illecito è soggetto a sanzione.
Sosta di emergenza: attenzione, in questo caso si parla di una situazione particolare e imprevedibile, dovete a mezzo in avaria o malessere di uno degli occupanti. In questi casi non vigono le norme appena citate.
Divieto di sosta e fermata
La sosta e la fermata sono vietate dove troviamo l’apposito segnale stradale, ma anche in queste specifiche situazioni, in assenza di cartello specifico, dettate all’articolo 158 del Codice della Strada:
- in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tramviarie;
- nelle gallerie, nei sottovia, sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici;
- sui dossi e nelle curve;
- in prossimità di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, o in corrispondenza dei segnali orizzontali di corsia;
- sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione;
- sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti;
- sui marciapiedi;
- negli spazi riservati alla fermata e alla sosta dei veicoli elettrici;
- negli spazi riservati alla ricarica dei veicoli elettrici (vale anche per i veicoli elettrici che non effettuano la ricarica o che si prolungano la sosta anche dopo il rifornimento).
La sosta è vietata anche:
- ai passi carrabili;
- se impedisce di accedere a un altro veicolo regolarmente in sosta;
- in seconda fila;
- negli spazi riservati ad autobus, filobus e veicoli su rotaia o adibiti al trasporto scolastico;
- sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;
- sulle banchine;
- negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide, donne in gravidanza o genitori con un bambino di età non superiore a 2 anni muniti di permesso rosa;
- nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici;
- nelle aree pedonali urbane;
- nelle ZTL;
- negli spazi asserviti ad impianti o attrezzature destinate a servizi di emergenza o di igiene pubblica;
- davanti ai cassonetti dei rifiuti;
- nelle ore di esercizio, in corrispondenza dei distributori di carburante;
- nelle aree riservate ai veicoli per il carico e lo scarico di merci, nelle ore stabilite.
Se ci si ferma per la precedenza, viene definita sosta?
Chiaramente quando un’auto si ferma per dare la precedenza non possiamo assolutamente parlare di fermata, né tantomeno di sosta.
A proposito di precedenza, ci sono molti segnali da tenere a mente, non proprio semplici da memorizzare e imparare, che spesso sono tra l’altro accompagnati dai cosiddetti pannelli integrativi. È fondamentale però ricordarli tutti, senza sottovalutarne nessuno, perché possono indicare un avviso, un obbligo importante, un pericolo, tutte situazioni da sapere e da osservare, per evitare problemi alla circolazione e possibili indicenti.
Quali sono i segnali di precedenza e qual è il loro significato
Innanzitutto dobbiamo ricordare che l’articolo 145 del Codice della Strada contiene tutte le norme che regolano la precedenza. Di seguito vediamo quali sono i concetti più importanti da sapere e rispettare sempre, senza che vi siano indicazioni specifiche:
- nel caso in cui la traiettoria di due mezzi stia per intersecarsi, perché gli stessi stanno per impegnare un’intersezione, la precedenza – salvo diversa segnalazione – è sempre del conducente che proviene da destra;
- sempre salvo segnalazione differente, è obbligatorio dare l’obbligo ai veicoli circolanti su rotaie, in prossimità di binari ferroviari e tranviari;
- in corrispondenza della striscia di arresto ogni conducente ha l’obbligo di fermarsi, prima di immettersi nell’intersezione, se l’autorità competente stabilisce così e se la prescrizione è resa nota con segnale stradale apposito;
- negli sbocchi su strada da luoghi non soggetti a pubblico passaggio, da sentieri, tratturi, mulattiere e piste ciclabili, i conducenti devono fermarsi e dare la precedenza a chi circola sulla strada;
- quando il conducente non può proseguire e sgombrare in breve tempo l’area di manovra, è vietato impegnare intersezioni o attraversamenti di linee ferroviarie o tranviarie, per consentire il transito dei veicoli provenienti da altre direzioni.
La multa per chi viola tali norme dettate dal Codice della Strada va da 167 a 665 euro, con la decurtazione di 5 punti dalla patente.
I segnali stradali di precedenza fanno parte della categoria più ampia dei segnali di prescrizione previsti dal Codice della Strada, possono avere varie forme e colori in base all’indicazione data. Si suddividono in:
- dare precedenza e fermarsi e dare precedenza;
- segnali di preavviso di dare precedenza e preavviso di fermarsi e dare precedenza;
- segnali di intersezione con precedenza a destra;
- diritto di precedenza (e fine del diritto di precedenza);
- segnali di intersezione con diritto di precedenza e di intersezione a T con diritto di precedenza a destra e a sinistra;
- segnali di confluenza a destra e a sinistra;
- segnali di dare precedenza nei sensi unici alternati;
- segnale di diritto di precedenza nei sensi unici alternati.
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