I sistemi formativi dei paesi europei e negli U.S.A.
La scuola forma i futuri cittadini di domani, quindi un'adeguata strutturazione dei sistemi formativi è imprescindibile. Ecco la differenza tra i sistemi europei e quelli degli U.S.A
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I sistemi formativi dei paesi europei e negli U.S.A.
I sistemi formativi dei Paesi stranieri suscitano sempre molta curiosità negli studenti e non solo. Complici anche la letteratura, il cinema e le serie tv, la comparazione tra il sistema scolastico del proprio Paese e quello di realtà lontane dalla propria diventa naturale. Tra i sistemi formativi maggiormente messi a confronto spiccano quelli di U.S.A ed Europa.
Le differenze tra il sistema scolastico americano e quello dei maggiori Paesi europei sono davvero tante. Sebbene anche all’interno dell’Unione Europea si possano fare distinzioni nette tra le scuole di ogni ordine e grado di Paesi come ad esempio la Norvegia, la Danimarca, la Svezia, con nazioni come la Spagna, l’Italia e la Grecia o l’Islanda e la Gran Bretagna in cui ad esempio non esiste la bocciatura, è la comparazione tra le scuole americane e quelle europee a rivelare le maggiori differenze. Ecco quali sono le caratteristiche peculiari dei sistemi formativi dei Paesi europei e negli U.S.A.
Cos’è un sistema formativo
Prima di addentrarci nelle differenze tra i sistemi formativi dei Paesi europei e gli Stati Uniti, cerchiamo di capire bene cosa si intende per sistema formativo. Con sistema formativo si fa riferimento a quell’apparato sociale che si occupa dell’educazione e della formazione scolastica degli studenti, dalla scuola dell’infanzia sino all'ultimo grado di istruzione obbligatoria. Si tratta, come possiamo ben immaginare, di un complesso sistema di regolamentazioni, programmi, risorse, politiche, finanziamenti atti a dare agli studenti un’istruzione in grado di donare loro gli strumenti per comprendere il mondo, per avere una visione critica della realtà e per non diventare spettatori passivi.
L’idea di fondo della strutturazione di un sistema formativo è la medesima in tutti i Paesi. Alla base vi è proprio l’esigenza di fornire un’esperienza di apprendimento completa e di valore, in grado di formare i futuri cittadini di domani. Ed è proprio per fornire il massimo grado di questa esperienza che i sistemi formativi vengono strutturati sulla base di paradigmi propri di ogni Paese.
Sistema formativo europeo
Parlare di sistema formativo europeo non è affatto semplice. Come ben sappiamo, i Paesi europei, pur accomunati da valori umani e sociali condivisi come il rispetto dello Stato di diritto e l’uguaglianza, presentano molte differenze, in merito, soprattutto, alle politiche relative al welfare e di conseguenza a quelle relative alla strutturazione dei sistemi formativi.
Un chiaro esempio di questa differenza è rintracciabile nel sistema finlandese che al contrario, ad esempio, di un Paese come l’Italia, adotta un approccio molto diverso nella definizione e nella gestione del suo sistema scolastico. La scuola dell’obbligo inizia infatti a 7 anni e si conclude a 16, in un unicum formativo che non si divide in istruzione primaria e secondaria di primo e secondo grado, ma semplicemente in primaria obbligatoria dai 7 ai 16 anni (che non prevede esami) e secondaria facoltativa dai 16 ai 19 anni.
Anche la durata delle lezioni e dell’intervallo è diversa, così come è diverso l’accesso ai materiali scolastici che in un Paese come la Finlandia e in generale nella maggior parte dei Paesi del Nord Europa, vengono forniti gratuitamente dallo Stato.
Queste differenze interne all’Europa sono solo alcune delle tante divergenze tra i 39 sistemi formativi ben schematizzati nei diagrammi del Quaderno di Eurydice, un testo commissionato dalla rete istituzionale Eurydice nata su iniziativa della Commissione europea più di 37 anni fa, che ha il compito di analizzare e diffondere informazioni e cambiamenti dei sistemi formativi europei.
Sistemi formativi europei: alcune differenze
Per meglio comprendere la diversificazione interna dei vari Paesi europei, possiamo analizzare quattro sistemi. Nei primi tre casi si tratta dei migliori sistemi scolastici europei e nel quarto caso proponiamo invece una panoramica del sistema italiano.
- Finlandia: due cicli con istruzione obbligatoria dai 7 fino a 16 anni, materiale scolastico gratuito, spese di spostamento a carico dello Stato. Lezioni da 45 minuti con 15 minuti di intervallo. Orario dalle 8.15 alle 16.00, dal lunedì al venerdì. Fino ai 13 anni gli studenti non ricevono voti, da 13 anni in su ricevono valutazioni motivazionali.
- Estonia: due cicli con istruzione obbligatoria dai 7 fino ai 16 anni, tre esami finali per completare gli studi. Materiale didattico completamente digitalizzato dal 2015. 35 lezioni a settimana da 45 minuti. Orario dalle 8.oo alle 15.oo, dal lunedì al venerdì. Giudizi nella scuola primaria e voti da 1 a 5 nella scuola secondaria.
- Polonia: due cicli di base divisi tra primaria (dai 6 ai 12 anni) e secondaria (dai 12 ai 15) con esame finale che conclude la scuola dell’obbligo e apre le porte o al mondo del lavoro o al terzo ciclo che dura 3 o 4 anni in base alla tipologia di istituto. Materiale didattico gratuito. Lezioni da 45 minuti. Orario dalle 8.00 alle 15.00, dal lunedì al venerdì. Voti da 1 a 6.
- Italia: Tre cicli di formazione obbligatoria dai 6 ai 18 anni divisi in primaria (6-11 anni) secondaria di primo grado (11-13), secondaria di secondo grado (fino ai 18 anni). Esami previsti al termine di entrambe le scuola secondarie. Materiale didattico a carico dello studente. Lezioni solitamente da 60/50 minuti (a discrezione di ogni singola istituzione scolastica). L’orario di entrata e uscita varia da ordini e plessi ed è generalmente basato su un range orario di 30 ore con entrata alle 8.15 e uscita variabile in base al tempo ordinario o prolungato scelto nel momento dell’iscrizione. Voti da 1 a 10.
Sistema formativo negli U.S.A.
Una volta comprese le dinamiche del sistema formativo europeo, andiamo alla scoperta del sistema formativo statunitense. Il sistema formativo americano differisce molto da quello europeo. Innanzitutto si tratta di un sistema che interessa tutti i 50 stati che compongono gli U.S.A. in egual modo e secondariamente è diviso in ben 12 gradi e tre cicli obbligatori. Tenendo da parte la preschool che è definita il primo ciclo, ma che non è obbligatoria, i tre cicli di base vengono definiti:
- Elementary
- Middle
- High
L’elementary school è dedicata agli studenti dai 6 agli 11 anni di età, la middle school dagli 11 ai 14 e la high school dai 14 ai 18. Le scuole di ogni ordine e grado sono assegnate agli studenti in base alla loro residenza. Non c’è modo di iscriversi ad una scuola diversa rispetto a quella più vicina al luogo in cui si vive, a meno che non si opti per la richiesta di un permesso speciale da inoltrare alle autorità distrettuali competenti.
Molto diversa è anche la gestione e la strutturazione dei programmi. Il sistema formativo statunitense prevede infatti materie obbligatorie (matematica, scienze, inglese e studi sociali) e materie a scelta da seguire nei due semestri di base in cui è suddiviso l’anno accademico.
Nelle high school, protagoniste principali della maggior parte dei scambi culturali e dei programmi exchange con il nostro Paese e con il resto d’Europa, le lezioni giornaliere sono sei e si svolgono dalle 7.30 alle 14.30. Ma è dopo l’orario scolastico che troviamo le maggiori differenze tra i due sistemi. Infatti nel sistema formativo statunitense le attività extrascolastiche sono davvero tante ed eterogenee e hanno un peso anche sulle domande d’iscrizione alle università decisamente selettive degli Stati Uniti. Nuoto, atletica, basket, gruppi di dibattito, corsi di giornalismo, teatro, danza, sono solo alcune delle attività da poter seguire dopo l’orario scolastico, in modo totalmente gratuito. Così come gratuiti sono i materiali didattici e la mensa scolastica.
Altra grande differenza tra il sistema formativo degli Stati Uniti e quello della maggior parte dei Paesi europei è il sistema di valutazione che è indicato è basato su un totale di sette lettere dalla A alla F a cui è aggiunto un GPA, ovvero un voto medio calcolato sulla base del punteggio medio dei corsi totali seguiti dagli studenti, punteggi che sono il risultato dei test che vengono svolti durante tutto l’anno, della partecipazione alle attività scolastiche ed extrascolastiche, dei progetti di gruppo e dei test di fine corso. Tante differenze e un grande obiettivo comune: formare i cittadini di domani cercando di dar loro gli strumenti migliori ampliando il loro bagaglio culturale, esperienziale e relazionale.
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